domenica 9 novembre 2008

Dove il silenzio muore - Il Reading


Venerdi 28/11/2008, con inizio ore 21,00, presso la Libreria Mondadori OCCASIONI D’INCHIOSTRO in via Ettore Ponti, 21 (Milano), Simonetta Santamaria presenterà il suo nuovo romanzo horror “Dove il silenzio muore” (Ed. Centoautori), candidato al Premio Scerbanenco 2008.
Il reading musicale del romanzo è organizzato dall’Associazione di Cultura Horror NOVA ARS NOCTURNA in collaborazione con la Casa Editrice Centoautori e sarà tenuto dall’attrice Francesca Puglisi e dalla ballerina Beatrice Niero, con la musica dal vivo di Azraeel.
Introduzione a cura di Paola Barbato, sceneggiatrice del fumetto popolare horror DYLAN DOG (Sergio Bonelli Editore).
Buffet a fine serata. Ingresso gratuito.
Il link per votare “Dove il silenzio muore” al Premio Scerbanenco 2008 è il seguente:
http://www.noirfest.com/cerba.asp
I voti popolari verranno sommati alle preferenze della Giuria Letteraria composta da Nico Orengo (Presidente), Valerio Calzolaio, Loredana Lipperini, Carlo Oliva, Gianfranco Orsi, Sergio Pent, Cecilia Scerbanenco, SebastianoTriulzi, John Vignola e Lia Volpatti, e determineranno la cinquina dei finalisti, che verrà presentata a Courmayeur il 4 e 5 dicembre. Per votare, cliccate sul pallino corrispondente a Simonetta Santamaria. E'possibile votare una sola volta. I risultati saranno visualizzati solo dopo il voto.

Dove il silenzio muore (di Simonetta Santamaria)



Titolo Dove il silenzio muore
Autore
Santamaria Simonetta
Prezzo € 14,00

2008, 224 p., brossura
Curatore Putignano A.
Editore
Cento Autori (collana Narratopoli)
Napoli, oggi.
Borgo Marina Piccola è un minuscolo agglomerato di case a ridosso della collina di Posillipo, abitato da pescatori ed ex pastori.
Proprio a ridosso del Borgo sorge “La Silenziosa”, vecchia dimora edificata molto tempo prima da Franco Giordano, un pescatore originario del posto che, per virtù ed esempio di vita è assurto, anche a decenni dalla morte, quasi al rango di eroe locale.
È proprio all’antica dimora familiare che fa ritorno Sara Mattei, nipote del Giordano, una donna contro la quale il destino sembra essersi accanito con particolare foga: prima la morte di entrambi i genitori, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro; poi il tracollo della sua vita sentimentale; infine le sue “visioni”, un dono soprannaturale che le permette di vedere le anime di coloro che sono trapassati, e che ultimamente hanno assunto una cadenza da incubo...
Sara fa così ritorno alla casa dei nonni materni, il luogo a cui sono legati i più bei ricordi dell’infanzia, nel tentativo di rimettere ordine nella propria vita.
Ma non tutti, al Borgo, sono felici del ritorno della nipote di Franco Giordano. Soprattutto tra gli anziani, il ritorno alla vita della “Silenziosa” viene visto come un evento foriero di sventure. E forse non sbagliano...
Nella sua smania di rinnovamento, Sara rivolta “La Silenziosa” come un guanto. Ed è proprio nel corso dei lavori di ristrutturazione che qualcosa riemerge dalle cupe ombre del passato: un vecchio teschio, che reca incastonato al suo interno un antico manufatto egizio.
Da questo momento la situazione precipita, e una serie di morti orribili quanto misteriose scandiscono il risveglio di un’antica maledizione che era già stata combattuta, molto tempo prima, da Franco Giordano e dai suoi vecchi amici: il medico condotto Luigi Miranda, il ciabattino Antonio Sperandeo, il parroco del Borgo, don Raffaele Lombardi, e suo nipote, l’archeologo Filippo Santoro. Gli stessi personaggi con cui ora Sara dovrà allearsi, per combattere le potenze infernali e le mostruosità d’oltretomba che vengono fuori a ogni voltata di pagina di questo stupendo romanzo horror in salsa partenopea...

Simonetta Santamaria è un caso unico nel panorama letterario italiano: “purista” dell’horror in un Paese dove, se vuoi scrivere horror, devi contaminarlo di giallo, noir o thriller (altrimenti è meglio, più sicuro e redditizio, ficcarsi nella scia delle scribacchiature moccesi...), vulcanica, passionale e caparbia come solo una napoletana D.O.C. sa essere, preferisce coltivare le sue gemme letterarie nel substrato ancora fecondo delle piccole case editrici, piuttosto che “vendersi” o cedere a compromessi!
Vincitrice del più importante riconoscimento lettererio di genere in Italia, il “Premio Lovecraft”, con il racconto “Quel giorno sul Vesuvio”, con questo primo lavoro sulla lunga distanza si è piazzata nel novero dei Magnifici Cento candidati all’edizione 2008 del Premio Scerbanenco (potete votarla on line all’indirizzo
http://www.noirfest.com/cerba.asp cliccando sul pallino a fianco del suo nome).
È necessario aggiungere altro? Si, una cosa...Stay Horror Forever, SimoNoir!!!