tag:blogger.com,1999:blog-56537934229719673552024-02-20T02:07:07.763-08:00Ca' delle OmbreSalotto virtuale di letteratura horror, noir, fantasy. Interviste, recensioni, racconti e altro...Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.comBlogger143125tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-88221002080368527232011-03-22T04:06:00.000-07:002011-03-22T04:23:25.602-07:00NEL BUIO ARDE (di Lucio Leone - Ad Est dell'Equatore Edizioni,2010)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfrFLiGl0YxjTp0ZiDpJzrkM3qr27PgDhMbNWITTYdaQ5OjeI_ngumu4T6A1_wT85gxu47YQPeMHEuaxInDgYEn6YcrOKuPzYNby3-8c5K_oNchs9q_f7S52-OSL_eApFxOgkSPrwufsuT/s1600/Nel-buio-arde.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 203px; height: 289px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfrFLiGl0YxjTp0ZiDpJzrkM3qr27PgDhMbNWITTYdaQ5OjeI_ngumu4T6A1_wT85gxu47YQPeMHEuaxInDgYEn6YcrOKuPzYNby3-8c5K_oNchs9q_f7S52-OSL_eApFxOgkSPrwufsuT/s320/Nel-buio-arde.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5586861089999676834" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">2010, 140 p.<br />Editore Ad Est dell'Equatore (collana Extras)<br />Euro 10,00</span><br /><br />Scalpellato su un arazzo di tinte fosche che riescono a intorbidire persino la Città del Sole per eccellenza (Napoli, nella fattispecie quella del 1876) , “Nel buio arde” è il romanzo d'esordio di Lucio Leone, interessantissimo (e inquietante...) scrittore partenopeo che ha già dato prova del suo talento letterario con racconti di spessore, tra i quali quelli presenti in antologie come “Partenope Pandemonium” (Larcher, 2008), “Questi fantasmi” (Boopen Led, 2010) e soprattutto “Napoli – Geografie del Mistero (Perrone/Lab, 2010), dove ho la fortuna e l'onore di averlo come Compagno/Autore di Viaggio...<br />Ma torniamo al romanzo, che tra l'altro è imperniato su una delle figure più misteriose, inquietanti e controverse del XIX° secolo: la medium Eusapia Palladino.<br />La voce narrante appartiene al giovane medico napoletano Ercole Chiaia, un uomo morbosamente attratto dall'occultismo (forse a causa di un'orrenda visione avuta quando era bambino: quella di uno spirito maligno il cui nome, Jehelzabel, gli verrà addirittura rivelato durante una spaventosa visita al nuovo manicomio di Aversa...).<br />Ercole viene sprofondato in un abisso tenebroso e delirante, della mente e dell'anima, dopo lo sfortunato incontro con un suo ex compagno di studi universitari, il dottor Roberto Damiani, tornato da Londra perchè, a sua volta, attratto da un oscuro enigma, che sembra ruotare intorno all'antico e tenebroso Palazzo Conca.<br />Ai due si affiancheranno altri compagni di sventura, quali la suddetta celebre medium Eusapia Palladino, i signori nel cui palazzo presta servizio come cameriera, i coniugi Migaldi e l'attricetta di teatro oppiomane Anna De Santis.<br />E così, mentre i colori e i sapori di Napoli perdono intensità, pagina dopo pagina, per lasciare il posto a una gamma di grigi via via più scuri e a una putredine malevola che, scivolando tra Piazza Bellini, il Duomo, il vecchio porto, Santa Maria Maggiore della Pietrasanta e l'aristocratico quartiere collinare di Posillipo, tra sedute spiritiche suggestive quanto spaventose, immotivati gesti suicidi, demoniache suggestioni mentali, oscure quanto orribili maledizioni e misteri rosacruciani, si insinuano sempre più profondamente nell'anima dei protagonisti, fin dove non c'è più possibilità di Salvezza, laddove neanche la Fede potrà far nulla...<br />Se amate Napoli non solo per quanto rivela in superfice, ma soprattutto per quanto può nascondere; se amate i romanzi dove non c'è una soluzione a ogni costo; se sapete apprezzare anche certi profumi di zolfo che esalano da una visione delle cose non propriamente solare, ecco...questo bellissimo romanzo non potrà mancare nelle vostre polverose librerie!<br />(Recensione a cura di) Domenico NigroDomenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-18725633151243335322010-12-16T23:35:00.000-08:002010-12-17T03:03:48.902-08:00Varney il vampiro - All’ombra del Vesuvio (di Thomas Preskett Prest e James Malcolm Rymer - Ed. Gargoyle Books)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioYE8oqod5kzMQ6je4yp6Pqetd6gz65rGuH10F2WyzQtvpCVnJUoKsnO97yyCHxNE1B6_02iZ8gI2TbpjLoAPWv4u1e2Mj-NOF3U1fi5rzRoTdFmmT_y_xwFvZuZ8JLC7g1w_dm8-TBqFM/s1600/Varney3.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 158px; height: 245px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioYE8oqod5kzMQ6je4yp6Pqetd6gz65rGuH10F2WyzQtvpCVnJUoKsnO97yyCHxNE1B6_02iZ8gI2TbpjLoAPWv4u1e2Mj-NOF3U1fi5rzRoTdFmmT_y_xwFvZuZ8JLC7g1w_dm8-TBqFM/s320/Varney3.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5551553215468324434" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Titolo: Varney il vampiro - All’ombra del Vesuvio<br />Autore: Thomas Preskett Prest e James Malcolm Rymer<br />Editore: Gargoyle Books<br />ISBN: 9788889541494<br />Pagine: 591<br />Prezzo: € 16,00</span><br /><br />È un vampiro scatenato quello che imperversa nelle pagine di questo terzo e conclusivo volume della saga di Sir Varney; nessun altro succhia-sangue della letteratura ci entusiasma con tanta vivacità, con tanta inventiva e perseveranza nell’escogitare il suo ennesimo banchetto di sangue, l’ulteriore furto d’identità o la nuova maschera concepiti per servire i propri bisogni demoniaci e dar vita così a quel concatenarsi di racconti che fanno la peculiarità dell’opera stessa: un romanzo fiume scritto nel segno dei penny dreadfuls. L’introduzione di Mauro Boselli (l’autore di Dampyr) bene ci illumina sulle caratteristiche imposte e connaturate nella penny-letteratura; e proprio nella sua appassionata descrizione scopriamo come fosse inevitabile la comparsa di una moltitudine di personaggi e colpi di scena in uno stesso romanzo, e come il ripetersi degli agguati sanguinari di Varney il Vampiro dovessero tingersi di un notevole fervore immaginativo per non annoiare il lettore. Ci troviamo così di fronte a un capitolo conclusivo della saga che, salvo due o tre trame più corpose e complesse, si costruisce quasi come un’antologia di racconti di orrore gotico con uno stesso protagonista principale, finendo con il divertire, appassionare e disperdere immediatamente il maggiore timore di un qualunque lettore che si appresti a leggere un qualunque libro acquistato: quello di annoiarsi. Varney il vampiro comparirà di volta in volta nella vita di numerose famiglie, tutte impegnate nella conquista del proprio benessere, ciascuna in una città diversa di una diversa regione: e vorrà mettere queste stesse vite a soqquadro con i propri appetiti, i propri istinti predatori affiancati talvolta dal suo cinismo, talvolta dalla sua malinconia decadente, romantica e quasi suicida. E riuscirà talora a raggiungere ogni suo losco e necessario fine, così come gli capiterà invece spesso di essere costretto alla sua fuga dalla sua stessa fama oramai disseminata ovunque, e sempre quando ad un passo dalla conquista del proprio proposito. Giovani fanciulle predate nella notte in un bagno di sangue, matrimoni ottenuti e perduti; viaggi in lungo e in largo tra l’Inghilterra, Napoli, Venezia; resurrezioni multiple di Varney, omicidi con inseguimenti rocamboleschi: il capitolo conclusivo di Sir Varney diverte e sorprende regalandoci un finale del tutto imprevedibile, e non prima che dallo stesso protagonista ci venga raccontata la propria esistenza, e con essa sia svelato il perché della propria natura soggiogata dal conflitto interiore tra male e bene, tra la tensione ideale e morale e l’impulso di cui il vampirismo si fa metafora.<br /><br />Gli autori: Inizialmente fu Thomas Preskett Prest - scrittore londinese cui si deve il romanzo Sweeney Todd, the Demon Barber of Fleet Street (che ha ispirato John Schlesinger e Tim Burton per i loro film sul barbiere cannibale, rispettivamente La bottega degli orrori di Sweeney Todd,1997 e Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street, 2008) a venire ritenuto autore di Varney il vampiro, in seguito, però, si fece il nome di James Malcolm Rymer, ingegnere civile che arrotondava i suoi introiti dedicandosi alla scrittura su commissione per l'editore Lloyd, da molti reputato più attendibile quanto a paternità dell'opera. Rymer probabilmente si spartiva, coordinandolo, il lavoro con altri vari scrittori rimasti ignoti, al punto che la redazione del testo sembra più provenire da una "scuola", o da una catena di montaggio, in cui il nome dell'autore rimane anonimo e non appare comunque di primaria importanza...<br />(Recensione a cura di) Bruno Maiorano<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizOaum4peyemFhJhg_lWooQ9WAvb4pzkt7KxLdeFtw9ajwqgzJtkM0WRI1j-cNER8jZS40Rg_oljFlyM8G6svvgv3Ft4gP9F_JBaOBFaDkW5_R0yNxkCDL9wReTTrmgYzebhW2oQmDxLG2/s1600/66581_1476160941956_1171684940_31109143_8037517_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 262px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizOaum4peyemFhJhg_lWooQ9WAvb4pzkt7KxLdeFtw9ajwqgzJtkM0WRI1j-cNER8jZS40Rg_oljFlyM8G6svvgv3Ft4gP9F_JBaOBFaDkW5_R0yNxkCDL9wReTTrmgYzebhW2oQmDxLG2/s320/66581_1476160941956_1171684940_31109143_8037517_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5551553990863948274" /></a>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-66485585955138970902010-12-15T00:25:00.000-08:002010-12-15T01:16:16.879-08:00Intervista ad Alan John Scarfe (a.k.a. Clanash Farjeon)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkP_j3mbfNGgnurHNm4Bk-L5dkdjJjgyuhXJTYiQlo4H76PVdlhJzFbcssAJXwyF62_B4XpAIh2feqaMmZUoteUwcQs8GN8gLzTwlM3u08TGDI0morAmlUFoYOnxvZGPyYuCdZxXZr2MmH/s1600/alan_sale9.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 266px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkP_j3mbfNGgnurHNm4Bk-L5dkdjJjgyuhXJTYiQlo4H76PVdlhJzFbcssAJXwyF62_B4XpAIh2feqaMmZUoteUwcQs8GN8gLzTwlM3u08TGDI0morAmlUFoYOnxvZGPyYuCdZxXZr2MmH/s320/alan_sale9.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5550834233594954434" /></a><br /><br />Alan John Scarfe è l'autore di due stupendi quanto sanguinosi romanzi qui recensiti: "I v ampiri di Ciudad Juarez" e "Le memorie di Jack lo squartatore". <br />In questa intervista che ha gentilmente rilasciato a Ca' delle Ombre, avrà modo di spiegarci meglio i tratti della sua singolare narrativa e ci darà anticipazioni sulla sua saga vampiresca in 3 volumi, di cui "I vampiri di Ciudad Juarez" è il primo, esaltante, capitolo.<br />Un ringraziamento doveroso va a Susanna Angelino, per la precisissima <br />traduzione in inglese delle domande... Senza di lei sarebbe stata decisamente <br />dura!!!!<br />Buona lettura, affezionati horrorofili!!!<br /><br /><br />CdO: Hello Mister Scarfe, thanks for spending some of your time to answer <br />this interview. Your idea to connect horror with some aspects of social <br />life is very fascinating and transforms real facts into something even more eerie. <br />What led you to make this choice?<br /><br />Scarfe: It wasn't a conscious choice. To me the story of our so- <br />called 'human' species is an endless saga of gore and blood. Yes, I <br />know it can be looked at quite differently. It can be seen as a story <br />of boundless creativity and invention, of musical and literary and <br />scientific genius, or the slow and patient development of <br />'civilization'. But what fascinates me is the way we live our ordinary <br />lives apart from the obvious horror of what is going on around us. In <br />my novel The Vampires of 9/11 which will be published by Gargoyle <br />Books next spring I focus on the fact that the American public cannot <br />seem to bring itself to realize what happened that day. That as with <br />the Kennedy assassinations, the death of Martin Luther King, the Gulf <br />of Tonkin deception, the outright lies that allowed the Bush and Blair <br />administrations to begin the carnage in Iraq etc etc etc people seem <br />unable or unwilling or uninterested to look the facts squarely in the <br />face. I'm writing about this double-consciousness. It is <br />evident, I hope, in the psychology of Lyttleton Stewart Forbes Winslow <br />in my Jack the Ripper novel and in the self-deceiving vampirism of the <br />Portillos in The Vampires of Ciudad Juarez which allows them to <br />indulge their cruelty. It surrounds us every day. To me it is a mystery that <br />otherwise reasonably sane people can claim to believe in a fiction <br />called 'God'.<br /><br />CdO: Other writers and directors (such as Brian Yuzna and George Rome for<br />instance) have used horror as a form of denouncement. Is there someone <br />in particular that inspired your decision?<br /><br />Scarfe: No. I hardly ever read novels and certainly not 'horror' <br />novels. But I do read a lot of 'horror' history.<br /><br />CdO: To me “The Autobiography of Jack The Ripper” rather than a historical affresco in itself is very realistic, seeing the uncertainties of our time. Do you think that the social concerns of Victorian London might be juxtaposed to the present situation?<br /><br />Scarfe: The 'social concerns' have essentially been the same <br />since our species came down from the trees. There has always been an <br />element in every society that has tried to gather the wealth of that <br />society unto itself. It is somewhat the same in every species. The <br />dominant male lion eats first even if he didn't do the work and so on <br />and so on. But with homo sapiens it always goes beyond the point <br />necessary for 'genetic survival'. In Victorian London the schism between the elegance of <br />Mayfair and the slums of Whitechapel was very pronounced. And it is <br />even more so in modern America where 500 multi-billionaires exist side <br />by side with 60 million people who live below the poverty line.<br />It is a convenient fiction that everyone alive on the <br />planet could have the comfortable lifestyle that I do no matter how <br />well we might be able to husband our resources. It has been proved <br />that the earth could support perhaps one or two billion in this way at <br />the most. The super-rich know this very well and it gives them the <br />justification to live as selfishly as they do. But I'm part of it. <br />We're all part of it.<br /><br />CdO: “The Autobiography of Jack The Ripper” is very different to “The <br />Vampires of Ciudad Juarez” both in the narrative style and in the setting. Was it <br />difficult to pass from one setting to the other?<br /><br />Scarfe: Not at all. The style of the prose for the autobiography <br />was in some ways dictated by Lyttleton Stewart Forbes Winslow's own <br />writings. His autobiography, Recollections of Forty Years, contains a <br />complete chapter about Jack the Ripper from which I borrowed heavily. <br />I think virtually every word of that chapter can be found somewhere in <br />my book. And I wanted to convey a sense of his insanity which required <br />some incongruous interpolations in the text. Certainly the theme of <br />the 'double brain' is central to the book. Juarez contains a substantial leaven of comedy, at least <br />I hope so, which was not to be found in Jack's ramblings. And the <br />narrative style reflects the need to interweave many different stories <br />which was also not the case with the single narrative line of Jack's <br />life.<br /><br />CdO: "The vampires of Ciudad Juarez" offers a very daring revision of the <br />vampire character. What led you to this?<br /><br />Scarfe: Since I am writing about the justifications that people <br />invent for the cruelty they so enjoy .. Lyttleton's search for God .. <br />the Portillos imagining themselves to be vampires .. it wasn't really <br />a revision. The revision is in the Portillo's minds. Of course, in Juarez I am primarily using vampire <br />imagery as metaphor but I do leave the issue of the 'reality' of <br />vampires open. I think it remains open in The Vampires of 9/11 and I <br />shall not reveal what happens in novel three.<br /><br />CdO: That was the first chapter of a trilogy concerning the vampire <br />character. Can you give us some anticipations about the sequel of the saga?<br /><br />Scarfe: All I can tell you about 9/11, the Italian translation is <br />nearly finished, is that it transcends the horror of Juarez. The <br />perpetrators of 9/11 are far worse people than the Portillos and their <br />deeds infinitely more vile.<br /><br />CdO: The next chapter of the saga (to be released in 2011 from Gargoyle <br />Books) will have the name of “The Vampires of 9/11”. Why did you choose to talk <br />about that event? Don’t you consider it a risk since it is such an inflated topic?<br /><br />Scarfe: Yes, I think it is a risk and I think it is very <br />courageous of Gargoyle Books to publish it. However, I hope it mixes <br />fantasy and reality in such a way that it will not appear to take <br />advantage of all those thousands who died that day in the United <br />States and are still dying in Iraq and Afghanistan. Clearly from what I have said I do not believe the official story of what took place that day and my motivation in <br />writing about it is because of that.<br /><br />CdO: I would like to ask you a question which arises from some reflections on <br />your writings: Could a horror story ever be more cruel and cynical than human <br />beings?<br /><br />Scarfe: I certainly do not think so. I think it is possible to describe the <br />crimes of Jean-Pierre Bemba for example but I don't think something worse can <br />really be conceived. Can one imagine a torture more horrifying than that <br />inflicted on the assassin Balthasar Gerard? We have the many instances of <br />genocide in human history. And countless concentration camps. What about <br />Hiroshima, Nagasaki or the bombing Dresden? 9/11 is small in comparison. My <br />imagination cannot stretch further than what human beings have already done.<br /><br />CdO: Would you like to say something to the readers of Ca’ delle Ombre?<br /><br />Scarfe: Yes. If you would like to know more about me or contact <br />me directly please go to www.marchscarfe.com.<br /><br />CdO: This interview is over. I hope we can read your other two books in the <br />near future “The Vampires of 9/11” and “The Vampires of the Holy Spirit”.<br /><br />Scarfe: I believe that Gargoyle will issue 9/11 in April 2011. I <br />am still working on Holy Spirit but I hope I can finish it by next <br />summer and that Gargoyle will make it available sometime in 2012.<br /><br />CdO: Good luck for your future projects and thank you once again for your <br />availability.<br /><br />Scarfe: It has been my pleasure and I thank you once again for <br />your kind words about these rather strange books.<br /><br />(Intervista a cura di) Valerio Bonante<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaOLkRFp2ZjI7GAHD8ClYU7SdbFeJdAUpJKgvGII2OiiUFqW73JTK0VViJJGLto2elw7gR43UjjFY5sGHmCiRt_3esjVRnBDPW00S5brYxD5QHlXSa-C-Kb0SiKW0BwLI8GMizWlFXhcy4/s1600/Valerio.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaOLkRFp2ZjI7GAHD8ClYU7SdbFeJdAUpJKgvGII2OiiUFqW73JTK0VViJJGLto2elw7gR43UjjFY5sGHmCiRt_3esjVRnBDPW00S5brYxD5QHlXSa-C-Kb0SiKW0BwLI8GMizWlFXhcy4/s320/Valerio.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5550832096639620866" /></a>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-39041096698181701482010-11-21T23:29:00.000-08:002010-11-21T23:45:24.249-08:00IL DIACONO (di Andrea G. Colombo - Ed. Gargoyle Books)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3e6R8Kz3VC1mOysNwHI8-avBUstAqjBAL7dgs-TpZV_kUTuX9OJ_vjC1F7h1RBhaEcKQKu3g6NoReNTDdMHb-iakE6kVWoQzYvVLyHDehXtxH0slQU7j7K6t8r3aJGqOov6wr79yen9H2/s1600/Il_Diacono.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 158px; height: 234px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3e6R8Kz3VC1mOysNwHI8-avBUstAqjBAL7dgs-TpZV_kUTuX9OJ_vjC1F7h1RBhaEcKQKu3g6NoReNTDdMHb-iakE6kVWoQzYvVLyHDehXtxH0slQU7j7K6t8r3aJGqOov6wr79yen9H2/s320/Il_Diacono.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5542275598991922482" /></a><br /><span style="font-weight:bold;">Formato: Brossura<br />ISBN: 978-88-89541-47-0<br />Pagine: 488<br />Pubblicato: Ottobre 2010</span><br />Un cielo un po' più dubbioso del solito. Una voce insinuante. Una voce come mille voci. Un mormorio assordante, come il grido di mille anime torturate: Lei sta arrivando.<br />In un monastero umbro è raccolto uno degli ordini ecclesiastici più controversi della Cristianità: l'ordine dei Celati. Trentatré monaci esorcisti la cui ferrea regola non permette di scoprire neanche il volto. Ammantati in un grigio saio. Ai piedi pesanti scarponi. La vita stretta da una catena. Un semplice crocifisso di ferro come arma.<br />“Hominis conspectum celati, nudi sub Dei oculis”.<br />Santa Romana Chiesa non potrebbe pretendere di meglio. Trentatré guerrieri della Fede, pronti ad estirpare il maligno dai corpi con una forza mai vista.<br />Fra di loro ce n'è uno senza nome, senza storia. Vestito di un saio nero come il baratro. Tutti lo chiamano “il Diacono” ed è, forse, il miglior esorcista apparso sulla terra dopo Gesù Cristo, ma il suo passato ha troppe ombre per non destare un po' di inquietudine.<br />All'improvviso succede qualcosa. In sordina. Ma che inizia a proliferare come un tumore. Gli esorcismi diventano sempre più difficili fino a perdere di efficacia, alcune chiese iniziano a bruciare, un numero crescente di esorcisti muore in circostanze singolari.<br />Una bomba esplode negli appartamenti papali.<br />Pochi capiscono che il mondo non è più lo stesso. Ancora meno persone iniziano a sentirla arrivare. Lei, N'Talha Jeza, La Divoratrice; avanza lenta e inesorabile in un delirio di carne e sangue in cui tutti i pezzi si incastreranno alla perfezione fino a condurre alla Rivelazione ultima: l'Armageddon.<br />Tutti noi siamo porte. Porte attraverso cui forze più grandi di noi possono agire. Tutti possono ospitare il maligno, ed è proprio questo a rendere angosciante questo libro. Non ci si può fidare di nessuno.<br />La storia c'è. Ed è dannatamente forte. Quando sembra che le sorti dell'horror si siano ormai adagiate sulle solite tiritere scialbe di vampiri e zombi, Andrea G. Colombo tira fuori dal cilindro una rilettura di un leitmotiv di molti horror negli anni '70 e '80: il tema della possessione demoniaca, contaminandolo, probabilmente, col filone delle pandemie, che tanto ha dato da mangiare ai grandi cast di Hollywood, specie nell'ultimo decennio.<br />Devo essere sincero. Pochi libri ti tengono legato a loro dall'inizio alla fine. “Il Diacono” è uno di quelli.<br />Una narrazione precisa, veloce eppure particolareggiata. La scansione del tempo ricorda molto Valerio Evangelisti, e questo non può che essere un merito. Inoltre, la visualità di tutta l'opera è disarmante. In senso positivo, si intende.<br />Impossibile non pensare, in alcuni passaggi del romanzo, al lavoro di Dan Brown in “Angeli e demoni”, ma non credo affatto che il richiamo, per quanto inevitabile, sia voluto.<br />Non serve spendere troppe parole per un lavoro fatto bene. Il libro parla da solo.<br />Se avessi qualche milione di euro da investire, io sarei il primo a offrirmi di produrre un film da questo libro straordinario. Se c'è qualche produttore lì fuori, invece di perdere tempo con le mie recensioni, per favore, ci faccia un pensierino su e darà alla luce un VERO film horror, perché “Il Diacono” merita!<br />(Recensione a cura di) valerio Bonante<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR4M7LTRp4PPYaj12dYxfvNudi6opJJ_3WqY_zoKaSnYc8vRRIxOFR0SqVR-qRzgoiYcMKz8PUDz0B9OcVnKVNhjGLzezbmAZRp9OuwW3KfvRgasVBvWWT00qG6RA6hU3vfZTLec8l9i6R/s1600/n1628385174_116338_5387.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR4M7LTRp4PPYaj12dYxfvNudi6opJJ_3WqY_zoKaSnYc8vRRIxOFR0SqVR-qRzgoiYcMKz8PUDz0B9OcVnKVNhjGLzezbmAZRp9OuwW3KfvRgasVBvWWT00qG6RA6hU3vfZTLec8l9i6R/s320/n1628385174_116338_5387.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5542276660718972402" /></a>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-34065257415480616412010-11-15T00:24:00.000-08:002010-11-15T00:36:18.969-08:00Devil (di John Erick Dowdle - USA 2010)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsUrqa7bjZbvnQllc85iVHjCqEJFjpQtncbrmPKKcMbM_y4y0DNshKnIzeE57mObPdLQVBq2jck29B9MgUqrUqQUrI23M03ERjKCGNcf-mSPIEMJdllFKliGIT9jLlpyBK1YbiR41JHlm5/s1600/Devil-Poster-Italia_mid.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 224px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsUrqa7bjZbvnQllc85iVHjCqEJFjpQtncbrmPKKcMbM_y4y0DNshKnIzeE57mObPdLQVBq2jck29B9MgUqrUqQUrI23M03ERjKCGNcf-mSPIEMJdllFKliGIT9jLlpyBK1YbiR41JHlm5/s320/Devil-Poster-Italia_mid.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5539691675324532098" /></a><br /><br />Devil è un film diretto dai fratelli Dowdle (ricordiamo che uno di essi, John Erick Dowdle, ha diretto ‘Quarantena’ il remake pedissequo di ‘Rec’), uscito nella sale cinematografiche italiane il 12 novembre 2010.<br />Il plot è lineare e ha come protagonista il sovrannaturale, in questo caso il diavolo in persona (ovvero che ha le fattezze di un umano in questo caso).<br />La storia comincia con un’inquadratura al contrario dei grattacieli americani, simbolo della poca ‘cristianità’ che aleggia nei giorni nostri, del capitalismo e della corsa sfrenata ai soldi soffermandosi su uno di questi in particolare. L’inquadratura al contrario è data dall’ordine ‘sovvertito’ che il diavolo provocherebbe con la sua presenza. Il racconto è scandito dalla voce di un sorvegliante di questo grattacielo, Ramirez, che afferma che quando il diavolo sta per arrivare, manifesta la sua presenza con un suicidio. E assistiamo ad un suicidio, guarda caso. Una persona si butta dal grattacielo in questione, con un rosario in mano, finendo su un furgone. A prendere le redini in mano della situazione c’è il detective Bowden (Chris Messina) che ha dietro alle spalle una storia a dir poco inquietante (la famiglia era stata uccisa da un pirata della strada il quale aveva lasciato al povero detective un unico biglietto con su scritto ‘Mi dispiace’).<br />L’inquadratura ora passa ad un gruppetto eterogeneo di persone che rimane incastrato in un ascensore a causa di un guasto tecnico (almeno così sembra all’inizio). Questi sono: l’addetto alla sorveglianza Ben (Bokeem Woodbine), Jane (Jenny O’Hara), un’anziana donna all’apparenza molto tranquilla, Sarah (Bojana Novakovic), una giovane benestante, Tony (Logan Marshall-Green), un ex reduce di guerra e infine Vince (Geoffrey Arend), un giovane venditore di materassi. I cinque cominciano ad innervosirsi quando capiscono che ci vorrà del tempo per riparare il guasto. Così la tensione aumenta fino a quando andrà via la luce. Durante il black out, Sarah viene aggredita alle spalle e sanguina. La sua ferita sembra essere un vero e proprio morso. Tutti additano il giovane Vince, il quale aveva preso di mira Sarah fin dall’inizio sino a quando, nel secondo black out, Vince muore, attraverso un pezzo di specchio rotto conficcato direttamente nella giugulare. Da quel momento in poi tutti cominceranno a sospettare di tutti, cercando di capire chi possa essere l’assassino.<br />‘Devil’ è il primo film di una trilogia che prende il nome di ‘Night Chronicles’, dove vediamo M. Night Shyamalan come produttore e autore del soggetto. Dal trailer si sperava in un horror sì claustrofobico ma ricco di colpi di scena e attimi di suspence. Così non è stato purtroppo. Il film si muove su un andirivieni di scene che passano dall’ascensore, ai grattacieli tetri e il cielo plumbeo, per poi ritornare all’ascensore e alla sala macchine, dove il povero detective Bowden cerca di risolvere il caso nel modo più razionale possibile, senza capire che c’è lo zampino del diavolo in persona a dirigere il circo dei burattini rimasti chiusi in un luogo che è solo il mezzo per far espiare loro i peccati.<br />In un’epoca dove la claustrofobia sembra fare da motore e da colonna portante del cinema (ricordiamo il magnifico ‘Buried’, girato interamente in una bara), Shyamalan ha ben pensato di utilizzarla, mischiando una delle paure più diffuse tra gli uomini, con la paura atavica per eccellenza: l’ignoto, in questo caso caratterizzato dal diavolo che si muove tra gli umani mietendo vittime. Il film più che horror sembra assumere i toni nel noir ad un certo punto visto che, gli unici momenti che potevano essere splatter (gli omicidi nell’ascensore) si svolgono al buio, durante i vari black out nell’ascensore. Ed è qui che crolla definitivamente la suspence. Il film manca anche della caratterizzazione dei personaggi, della loro psicologia e della loro storia. Qualche cosa riusciamo a scoprirlo solo grazie al detective Bowden che indaga sul loro passato, scoprendo che tutti hanno dei precedenti penali. Il diavolo quindi stavolta, non ha scelto degli innocenti tra le sue vittime, ma ha scelto personaggi che, prima o poi, sarebbero comunque giunti all’inferno, sottolineando molto probabilmente che tutti noi, bene o male, siamo peccatori e i nostri peccati ci seguono ovunque.<br />Il finale non è scontato ed è forse questo a salvare un plot abbastanza barcollante e privo di grandi idee.<br />Speriamo che i prossimi capitoli della trilogia siano più convincenti. Da Shyamalan infatti, ci aspettiamo questo ed altro.<br />(Recensione a cura di) Susanna Angelino<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKk9neHvsxh9zf5WE-KzVg-sMExJvGVKHuoid_lta7t-l3jvlM2jCt3H5HdPVUrwGTOerppI1gFf_uRa_R4EoSEdiYtvoIQsWXktiHsQu6Dpmv_DF4JXTTvz2zdULCFrRA7eN9G7DtVYU8/s1600/149872_138273129556644_100001218724993_219485_3682181_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKk9neHvsxh9zf5WE-KzVg-sMExJvGVKHuoid_lta7t-l3jvlM2jCt3H5HdPVUrwGTOerppI1gFf_uRa_R4EoSEdiYtvoIQsWXktiHsQu6Dpmv_DF4JXTTvz2zdULCFrRA7eN9G7DtVYU8/s320/149872_138273129556644_100001218724993_219485_3682181_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5539692039800484514" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Titolo originale: Devil.<br />Lingua originale: Inglese.<br />Paese: Stati Uniti.<br />Anno: 2010.<br />Durata: 80 minuti.<br />Colore: colore.<br />Audio: sonoro.<br />Genere: horror, thriller, noir.<br />Regia: John Erick Dowdle.<br />Soggetto: M. Night Shyamalan.<br />Sceneggiatura: Brian Nelson.<br />Produttore: M. Night Shyamalan, Sam Mercer, Joseph Boccia.<br />Casa di produzione: Media Rights Capital, Night Chronicles.<br />Distribuzione (Italia): Universal Pictures.<br />Fotografia: Tak Fujimoto.<br />Montaggio: Elliot Greenberg.<br />Interpreti e personaggi:<br />Chris Messina: Detective Bowden.<br />Bojana Novakovic: Sarah.<br />Bokeem Woodbine: Ben.<br />Logan Marshall-Green: Tony.<br />Jenny O'Hara: Jane.<br />Jacob Vargas: Ramirez.<br />Matt Craven: Lustig.<br />Geoffrey Arend: Vince.</span><br /><object style="background-image:url(http://i2.ytimg.com/vi/aINOilb_Kzc/hqdefault.jpg)" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/aINOilb_Kzc?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/aINOilb_Kzc?fs=1&hl=it_IT" width="480" height="295" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-52285507282430666502010-11-12T03:15:00.000-08:002010-11-12T04:28:52.290-08:00Il Diacono - Libreria Mursia (Milano) - 11/11/2010. Presentazione ufficiale<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzEaPxBsAMCUA235PIRSqDAmPz3Iz4dzSYAx7UIp3OjPI4TnSHBbncv2Aaf1hbQjagZfjRxBGsBnBHQxRL-g6oDBAeswPKzxJc0hBOUZ_dmzqQtYeQaGsVZNS4FdoqaXWYIJEU5fVnNCUQ/s1600/diacono_LOCANDINA_LOW.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cusor:pointer; cursor:hand;width: 232px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzEaPxBsAMCUA235PIRSqDAmPz3Iz4dzSYAx7UIp3OjPI4TnSHBbncv2Aaf1hbQjagZfjRxBGsBnBHQxRL-g6oDBAeswPKzxJc0hBOUZ_dmzqQtYeQaGsVZNS4FdoqaXWYIJEU5fVnNCUQ/s320/diacono_LOCANDINA_LOW.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5538621689187721794" /></a>
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<br />E' stata una bellissima quanto inquietante presentazione, quella del romanzo "Il Diacono" di Andrea G. Colombo (Ed. Gargoyle Books) ieri sera alla libreria Mursia di Milano. Patrocinato dai Maestri Assoluti della narrativa horror/giallo/noir/thriller della Narrativa italiana contemporanea (Sergio Altieri, Danilo Arona, Stefano Di Marino e Luca Crovi), l'evento ha visto la sentita partecipazione di un pubblico numeroso ed entusiasta, composto da persone vive, demoni incarnati (pare proprio di si...) ed Entità Astratte quanto malevole (Melissa? Pazuzu in versione femminile? Chi era presente capirà a cosa mi riferisco...)
<br />Entusiasmante l'intervento dell'Autore, che ha descritto, con dovizia di (paurosi) particolari la genesi del romanzo, e ha risposto con prontezza e spirito al fuoco di fila di domande del maligno Crovi, del giullaresco quanto provocatorio e inquietante Arona e dell'intellettuale e "blasfemo" Altieri. Per non parlare dell'anfitrione demoniaco Stefano Di Marino, che per l'occasione ha sfoggiato un look assolutamente all'altezza dell'evento (vedi foto)...
<br />Cos'altro aggiungere? Niente, se non il consiglio di acquistare e leggere "Il Diacono", soprattutto a quegli appassionati di letteratura horror di stampo sovrannaturale che stavano ancora aspettando l'erede di William Peter Blatty...o dell'Anticristo, se preferite...
<br />Prossimamente la nostra recensione ;) ...
<br />(Domenico Nigro))
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<br />Alcune immagini della serata...
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<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHAB0eXvY4LmmK9kpVAqGvC01kCpz9w0nLEv2I8unZubKgrt5TyYwOpab0iOoxzSW9L89CiVDGZ49aa0LPa0g7OTe-TlJimytJyitfhOozg0rxXl2VlqUdeZ5xoq1fxjQJjyL_OrFuvQ9f/s1600/PICT3422.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHAB0eXvY4LmmK9kpVAqGvC01kCpz9w0nLEv2I8unZubKgrt5TyYwOpab0iOoxzSW9L89CiVDGZ49aa0LPa0g7OTe-TlJimytJyitfhOozg0rxXl2VlqUdeZ5xoq1fxjQJjyL_OrFuvQ9f/s320/PICT3422.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5538633219524339570" /></a>
<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGU9sZcdIT0tJuCKA2nS-37r915OdYAIR0Gnt2H7N8e22twBKM7wrzlJKa1m3PnJ3VaZozH6JbybR5CaTJp89YOknOXs3_97ssKP7DL-mbeLSzUcWV2ffYwIrXW_DcCTTl2sIkDBbofQM6/s1600/PICT3425.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGU9sZcdIT0tJuCKA2nS-37r915OdYAIR0Gnt2H7N8e22twBKM7wrzlJKa1m3PnJ3VaZozH6JbybR5CaTJp89YOknOXs3_97ssKP7DL-mbeLSzUcWV2ffYwIrXW_DcCTTl2sIkDBbofQM6/s320/PICT3425.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5538635856405546322" /></a>
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<br />Il sottoscritto con Andrea G.Colombo
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<br /><object style="background-image:url(http://i4.ytimg.com/vi/kWe29DgsR5k/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/kWe29DgsR5k?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/kWe29DgsR5k?fs=1&hl=it_IT" width="425" height="344" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-42942164095128933912010-11-10T01:32:00.000-08:002010-11-10T02:06:28.889-08:00LE MEMORIE DI JACK LO SQUARTATORE (di Clanash Farjeon - Ed. Gargoyle Books)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv15hHy9V4IyYoGeM5UL1-l0v9C0k54RjNihxegh4GKJ8sRgyUvXVnIF8qFy7N7_YBSdxpWkuKS7ypYM8jPyA_2f9JTAU_-1ABcLE_7lE32aK0V_mISzRtQM1atrDk5ceq5KRv4LdWojYq/s1600/Le+memorie+di+Jack.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 158px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv15hHy9V4IyYoGeM5UL1-l0v9C0k54RjNihxegh4GKJ8sRgyUvXVnIF8qFy7N7_YBSdxpWkuKS7ypYM8jPyA_2f9JTAU_-1ABcLE_7lE32aK0V_mISzRtQM1atrDk5ceq5KRv4LdWojYq/s320/Le+memorie+di+Jack.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5537852593233026626" /></a><br /><span style="font-weight:bold;">Formato: brossura<br />ISBN: 978-88-89541-24-1<br />Pagine: 328<br />Pubblicato: Settembre 2008</span><br /><br />Londra. Fine del XIX secolo. Quartiere di Whitechapel. Non c'è bisogno che aggiunga altro perché la vostra mente si porti per libera associazione ai sanguinosi delitti dalla firma ignota, che i giornali dell'epoca attribuirono al fantomatico “Jack lo squartatore”.<br />Sette delitti certi (ma forse parecchi di più) che tennero sveglia molta gente per più di una notte.<br />Sette donne macellate, scannate, mutilate da mani abili e poi abbandonate in luridi vicoli oscuri. Forse come monito, forse per macabra sfida all'autorità. Poi, da un giorno all'altro, più nulla.<br />Il caso venne archiviato, ma la minacciosa ombra di Jack continua ad incombere su di noi, quasi duecento anni dopo, fino a diventare una moderna versione di “uomo nero”.<br />Ancora oggi sono in molti quelli che si cimentano nella ricostruzione di quei sanguinosi eventi al fine di dare un volto allo squartatore misterioso.<br />Inutile! Sembra che questa faccenda sia nata per far parlare di sé.<br />Ma analizziamo tutto con calma. I delitti si susseguirono attorno al 1888, ovvero in piena epoca vittoriana. Era, questa, un'epoca molto controversa, fatta di tensioni sociali e di fine lirismo poetico. Il romanticismo era ormai superato, e sebbene il gusto romantico nella letteratura era ancora in auge, gli intellettuali iniziavano ad aprirsi maggiormente ai problemi sociali come l'educazione delle masse o le difficili condizioni di vita degli operai e dei ceti bassi in generale.<br />Ancora una volta nella storia le lotte di classe contrapponevano la ricca borghesia al popolo minuto.<br />Era un contesto in cui, insomma, convivevano una forte indignazione popolare accanto al perbenismo esasperato delle classi più alte.<br />Questo è lo scenario, dipinto magistralmente da Clanash Farjeon, in cui un insospettabile psichiatra diverrà uno dei personaggi più sanguinari e noti della storia della criminologia. L'autore ricostruisce con precisione le vicende a partire dalle cronache dell'epoca, immaginando che sia lo stesso assassino a riorganizzare le proprie memorie.<br />In realtà, non c'è molto altro da dire dal punto di vista stilistico e narrativo. Senza dubbio è un gran libro, scritto davvero bene anche se forse con un ritmo un tantino lento.<br />Ma non voglio parlare di ciò che è scritto nel libro, bensì di ciò che NON è scritto e che tutti dovrebbero capire.<br />Clanash Farjeon non è solo un narratore. Egli è fautore di un “horror sociale” che ha pochi precedenti significativi nella storia di questo genere. Nelle sue mani, l'horror diviene strumento di denuncia, un paradigma, una scusa per parlare del sociale, dei nostri giorni.<br />A guardare bene, “Le memorie di Jack lo squartatore” è più un dramma psicologico che un horror. Riflettiamoci: troviamo un uomo (il nome è davvero ininfluente, giacché potrebbe essere chiunque di noi) schiacciato dal proprio ruolo sociale, castrato dal perbenismo dilagante e in piena crisi di mezza età. Immergiamolo nel contesto di incertezza sociale descritto sopra e avremo creato un mostro.<br />Perché in una società dove l'eufemismo è d'obbligo, sotto il velo di cortesia, delicatezza e buongusto, si nasconde sempre un coacervo di frustrazioni e istinti repressi che, come la psicanalisi freudiana ha dimostrato, devono per forza emergere in tutta la loro potenza per allentare le pressioni psicologiche. Appare interessante notare come due anni prima dei delitti di Whitechapel, nel 1886, Robert Louis Stevenson, con dote quasi profetica, abbia dato alla luce “Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr. Hyde”.<br />Similmente all'opera citata, in “Le memorie di Jack lo squartatore” abbiamo un altro caso di personalità doppia: di giorno il protagonista è un eminente psichiatra, di notte una bestia fredda e sanguinaria.<br />Jack si impone, quindi, come specchio della Londra vittoriana: così pulita e ordinata in superficie e così marcia e inquieta nell'animo.<br />In realtà, chiunque si sia celato dietro le spoglie mediatiche di “Jack lo squartatore”, era un puro. Era colui che ha superato il concetto di bene e male, che ha saputo cogliere la catarsi nell'efferatezza. Colui che ha materializzato un'aggressività onnipresente, per quanto repressa. In un certo senso, Jack è stato creato dalla società, dalla gente, prima ancora che dai media, come risposta a quello stato di cose. Gli eventi non potevano che svolgersi così. Qualcuno doveva vestire i suoi panni o sarebbe precipitato tutto l'assetto sociale. Perché Jack è il volto in ombra di una società che si nasconde dietro i “va tutto bene”. Jack è tragedia e scandalo. Jack è redenzione attraverso la barbarie; è il prendere coscienza della propria ombra e del fatto che non la si potrà mai cancellare.<br />Clanash Farjeon non parla del 1888, né della Londra vittoriana. Parla di oggi, delle nostre città, della nostra situazione. Tenete d'occhio i giornali, gente! Perché Jack non ha mai smesso di uccidere.<br />(Recensione a cura di) Valerio Bonante<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIGvSUTs1F4RJAOtENsOyFaYhq_0TVX1WSkcgoORR-LG_992Qr0oGDfsHJY5AWF9I2UU8qtw4E7tQlccTzuRCOTVyFQcBamP5NiFjAswboP1T46_kMKQtK0qIU8Pk4RL9C8MHw2lZppbtl/s1600/Valerio+Bonante.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIGvSUTs1F4RJAOtENsOyFaYhq_0TVX1WSkcgoORR-LG_992Qr0oGDfsHJY5AWF9I2UU8qtw4E7tQlccTzuRCOTVyFQcBamP5NiFjAswboP1T46_kMKQtK0qIU8Pk4RL9C8MHw2lZppbtl/s320/Valerio+Bonante.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5537858958737969426" /></a>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-34706257161285981982010-11-08T02:24:00.000-08:002010-11-09T02:15:00.630-08:00Il 36° Giusto (di Claudio Vergnani - Ed. Gargoyle Books)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1xu5cDkFxkmKdADfFe69mRcWrhflvB2vhmL1pfi2qgR-PQsZ7kaU4SiZuZcBiqdPHqbjuF_42u8jul_I35BCTjq41bFes70XMvoKA_g5mFiOEXcvlF-ScUEBIEBOUfgXCpdWMgv6T9vVY/s1600/Il+36%C2%B0+Giusto.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 158px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1xu5cDkFxkmKdADfFe69mRcWrhflvB2vhmL1pfi2qgR-PQsZ7kaU4SiZuZcBiqdPHqbjuF_42u8jul_I35BCTjq41bFes70XMvoKA_g5mFiOEXcvlF-ScUEBIEBOUfgXCpdWMgv6T9vVY/s320/Il+36%C2%B0+Giusto.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5537128133174417074" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Formato: Brossura<br />ISBN: 978-88-89541-48-7<br />Pagine: 536<br />Pubblicato: Agosto 2010</span><br /><br />"Pensavamo di aver smesso di uccidere i vampiri, ma abbiamo ricominciato a farlo. Ora che e' accaduto quel che e' accaduto, e' quasi un mestiere.<br />Non devi piu' nasconderti per cacciarli.<br />Sono reietti, emarginati, abbandonati dai loro stessi Maestri.<br />Le retrovie di un esercito allo sbando.<br />Non c’e' posto per loro. Ma nemmeno per noi. E la loro presenza giustifica in qualche modo la nostra.<br />La loro mancanza di un futuro si intreccia con la consapevolezza della nostra quotidianita' di speranza, e le loro azioni prive di un fine si sovrappongono al nostro gesticolare che e' ormai soltanto uno stanco, sfiduciato reagire senz’anima.<br />Loro e noi.<br />I vampiri e i cacciatori.<br />Una battaglia senza onore né gloria tra disperati, dove in mezzo stanno le prede innocenti. E forse c’e' piu' colpa in noi, che possiamo scegliere, che in loro, schiavi di una sete che non possono spegnere.<br />Loro sono assassini nati, noi l’estrema difesa, sempre sull’orlo dello sfascio. Ma in qualche modo ambiguo e discorde, nell’inconsapevolezza innocente dei semplici, siamo anche il fioco brillare di una speranza di un imprevedibile, brevissimo, insperato momento di giustizia..."<br /><br />Torna la squadra di ammazzavampiri più scalcinata e psicolabile della storia della letteratura horror.<br />Dopo la mattanza vampirica intravista nel precedente capitolo della saga (Il 18° Vampiro), la vita nella città di Modena sta tornando lentamente alla normalità. I vampiri sono tornati, improvvisamente e misteriosamente, nell'ombra, e Claudio e Vergy si ritrovano senza lavoro. Trascinano avanti le loro vite miserevolmente (in ogni senso), cercando di dimenticarsi dei vampiri e degli orrori precedentemente vissuti.<br />Ma non è facile cancellare il passato. Soprattutto quando è un brutto passato, e ha il maledetto vizio di ritornare... I vampiri non sono scomparsi del tutto, quelli messi peggio sono stati abbandonati al loro destino dai Maestri e dai loro fratelli di sangue, e ora si arrabattano alla meno peggio per sopravvivere, rifugiandosi nelle periferie, nelle dimore abbandonate e nelle zone più squallide e isolate delle città. C'è chi sfrutta la situazione e si inventa un nuovo lavoro, come Paride, personaggio abbastanza spregevole e senza tanti scrupoli, che apre un'agenzia di ammazzavampiri e recluta i nostri eroi per il classico piatto di fagioli. E in questo secondo capitolo della saga saranno ben quattro le avventure che li vedranno protagonisti: una, lunghissima ed epicamente (e disperatamente) gotica, nell'antico Cimitero Monumentale di Modena; un'altra li vedrà impegnati nella caccia a un vampiro sadico e depravato che si accanisce sulle sue vittime in un albergo abbandonato sul margine dell'autostrada; un'altra ancora in montagna, una vicenda macabra e natalizia, dove i nostri si troveranno a fare da body guards alla pittoresca e ricca famiglia di un notaio, insidiata da una coloratissima e pericolosissima crew di vampiri; la quarta e ultima si svolge oltreconfine, in una Parigi tetra e piovosa, alla ricerca di un insidioso quanto triste succhiasangue che ha trasformato un enorme palazzone abitato da extracomunitari nel suo territorio di caccia...<br />Claudio Vergnani ci sorprende (e ci spiazza...) ancora una volta con i suoi cacciatori di vampiri sempre credibili, sempre più frustrati e psicotici, sempre più miserabili eppure eroici fino alle estreme conseguenze. Padroneggiando il suo stile fatto di turpiloquio zen e prelibatezze splatterpunk, Vergnani ci conduce per mano in un mondo dove umani e vampiri sono due facce di quella stessa sadica, imperscrutabile, ineluttabile e crudelissima medaglia che si chiama Vita. Impregnato di fatalismo e disperazione estrema alla Jean Ray, e di macabro, sporco humor alla Joe Lansdale, “Il 36° Giusto” vede il ritorno alla ribalta di alcuni dei vecchi personaggi, come lo squilibrato Gabriele (che è diventato un affermato scrittore horror ma non disdegna, una volta arrivato al punto, di ributtarsi nella mischia...), o la giovane ninfomane/guerrigliera Elisabetta, al fianco di personaggi nuovi di zecca, come il nano africano Matthew, che sbarca il lunario come fotografo di siti ultrasplatter tipo Rotten, o il nuovo datore di lavoro della squadra, Paride, e la sua sensuale segretaria/braccio destro peruviana Alicia. Altri personaggi nuovi si intravedono appena (vedi la giovane vampira russa Margherita e i suoi compagni adolescenti, la next generation vampirica), e sicuramente avranno il loro peso nell'economia dell'inevitabile (speriamo!) terzo capitolo della saga.<br />Lode a Claudio Vergnani, dunque, che ha saputo riscrivere un mito come quello dei vampiri, rendendocelo credibile e pericolosamente vicino.<br />A noi non resta che raccomandarvi l'acquisto di questo memorabile romanzo. Saranno soldi ben spesi, Ve lo garantiamo noi!<br />(Recensione a cura di) Domenico NigroDomenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-88345968061537605082010-11-02T01:12:00.000-07:002010-11-02T01:27:59.288-07:00Buried - Sepolto (di Rodrigo Cortes - 2010)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEjtfB65PAhG5c-ttAQvvLBNifhO8SXowjYSLM0agrVzFc28HNhQtoPxi4QXU9_ZXBQAcOuSvCvovLSyYc_o-k921KdJqdCNkTVGXO90hpyHBMULGokeKN74_PJMFN0N8XEXNPlmekDQsx/s1600/Buried-Sepolto-Poster-Italia_mid.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 224px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEjtfB65PAhG5c-ttAQvvLBNifhO8SXowjYSLM0agrVzFc28HNhQtoPxi4QXU9_ZXBQAcOuSvCvovLSyYc_o-k921KdJqdCNkTVGXO90hpyHBMULGokeKN74_PJMFN0N8XEXNPlmekDQsx/s320/Buried-Sepolto-Poster-Italia_mid.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5534865257140043442" /></a><br /><br />‘Buried’ è un film diretto da Rodrigo Cortes e uscito nelle sale cinematografiche italiane il 15 ottobre 2010.<br />La pellicola, che ha suscitato grande interesse fin dal Sundance Festival, segue un plot semplice, lineare ma d’impatto ed efficace.<br />Paul Conroy (Ryan Reynolds) è un autotrasportatore americano per un’azienda privata che giunge con altri suoi colleghi in Iraq, con la speranza di aver trovato finalmente un buon lavoro per sostenere al meglio la sua famiglia. Purtroppo però a questi verrà tesa un’imboscata da parte di un gruppo di terroristi che li scambia per soldati. Così, mentre gli altri suoi colleghi verranno quasi tutti assassinati, Paul verrà sepolto a tre metri sotto terra in una cassa di legno con a disposizione uno zippo, una matita e un cellulare. Questi tre strumenti saranno la sua unica ancora di salvezza per riuscire a comunicare con l’esterno e per avere una minima illuminazione in quella che sembra essere ‘la fine dei suoi giorni’.<br />‘Buried’ è un film che potrebbe suscitare, a chi non avesse avuto ancora modo di vederlo, scetticismo e desiderio di preferire ad un uomo sepolto in qualche regione sperduta dell’Iraq un’altra pellicola con più protagonisti. Che errore madornale. In soli novanta minuti e con un’interpretazione magistrale da parte dell’unico attore (l’eccezionale e intenso Ryan Reynolds) il regista Rodrigo Cortes riesce a tenere alta la tensione dello spettatore in un gioco fatto da attimi di stasi, attimi di tensione accelerata all’ennesima potenza e desiderio di voler aiutare il protagonista, con un’ immedesimazione dello spettatore così intensa da provare sulla pelle le sue stesse emozioni e la sofferenza negli attimi di maggior concitazione. Il chiaro messaggio politico della pellicola è evidente (ovvero il governo preferirebbe mantenere il riserbo su queste vicende piuttosto che aiutare questi poveri ostaggi) anche se, ciò che più balza all’occhio e ciò che allarma di più è che, nonostante il protagonista sia agevolato dal possesso di un cellulare, quest’ultimo risulti essere invece un enorme deterrente e un apparecchio che non fa altro che mettere in evidenza l’enorme incomunicabilità dei giorni nostri, nonostante tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Oltretutto si evince, (amaramente anche) che nel momento del bisogno, tutti (o quasi) si tirano indietro e come al solito bisogna cercare di cavarsela da soli per non subire la peggio o meglio ancora per non morire (nel caso di Paul).<br />Un’ultima amara ma veritiera constatazione che traspare dalla pellicola è che la vita di un essere umano, oggi come oggi, vale poco o niente rispetto alle grandi multinazionali, ai governi e all’incolumità di certe persone che stanno ai ‘piani alti’. Indi, assieme a Ryan Reynolds, siamo sepolti anche tutti noi, esseri comuni, pronti però alla sofferenza e a fare di tutto per riuscire a travalicare situazioni ostiche o meglio ancora apparentemente prive di vie d’uscita.<br />In conclusione, per chi non avesse avuto ancora modo di vederlo, consiglio la visione di ‘Buried’ in quanto non si troverà di fronte il classico film stereotipato e scontato. Per chi ha voglia e desiderio di scoprire (in fondo in fondo) un dipinto della società moderna, si accomodi pure. La ‘sepoltura’ sta per cominciare.<br />(Recensione a cura di) Susanna Angelino<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7Tc9Tm2DLsyIIkK95SSLQ0aQjb8ahyphenhyphen4bSP_UQ_EUIlii-8hML9-35hpCBbY15feG3bsVRfPAHS1k4lfOFpKTY2ozwnOG1WEWaOxXb_2713sgUmJFmSZiwlmcX-pCMXSlMCFS3tFm-19pQ/s1600/149872_138273129556644_100001218724993_219485_3682181_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7Tc9Tm2DLsyIIkK95SSLQ0aQjb8ahyphenhyphen4bSP_UQ_EUIlii-8hML9-35hpCBbY15feG3bsVRfPAHS1k4lfOFpKTY2ozwnOG1WEWaOxXb_2713sgUmJFmSZiwlmcX-pCMXSlMCFS3tFm-19pQ/s320/149872_138273129556644_100001218724993_219485_3682181_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5534865942350101074" /></a><br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Titolo originale: Buried<br />Genere: Horror , Thriller <br />Anno: 2010<br />Nazione: USA/ES<br />Produzione: Lionsgate<br />Distribuzione: MovieMax<br />Regia: Rodrigo Cortes<br />Cast: Ryan Reynolds, Robert Paterson, Samantha Mathis, Stephen Tobolowsky <br />Uscita ITA: 15-10-2010</span><br /><br /><br /><object style="background-image:url(http://i3.ytimg.com/vi/juc91Alz7vk/hqdefault.jpg)" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/juc91Alz7vk?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/juc91Alz7vk?fs=1&hl=it_IT" width="480" height="295" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-29706056363478595932010-10-20T01:18:00.000-07:002010-10-20T01:38:40.852-07:00The Countess (di Julie Delphy - USA 2009)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ndlhJZbeCOxntIIHlSFcoP-9mZJlZKExHCro8CTdeiSfBA2WWI56UWmrd_1dzdwttC6sd46eh05dN32mSU6yN8zfU9G8bY670K8nn6Jar4-DRG7swkrEr1e2b9aHAE3p8lbMW547LsE5/s1600/the-countess.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 226px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ndlhJZbeCOxntIIHlSFcoP-9mZJlZKExHCro8CTdeiSfBA2WWI56UWmrd_1dzdwttC6sd46eh05dN32mSU6yN8zfU9G8bY670K8nn6Jar4-DRG7swkrEr1e2b9aHAE3p8lbMW547LsE5/s320/the-countess.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530043224256141938" /></a><br /><br />Cominciamo dalla fine. Al termine della visione del film,una domanda sorge spontanea nella mente di chiunque abbia anche solo una vaga idea di chi fosse Erzsébet Báthory:ma lei,dov’era? Poichè il personaggio rappresentato nella patinata pellicola fortemente voluta dall’attrice francese Julie Delpy,che l’ha scritta,prodotta,diretta,interpretata e non paga ne ha anche composto lo score musicale,è solo una pallida e ridicola rappresentazione da romanzetto rosa del folle personaggio della Contessa Sanguinaria.<br /><br />La storia della Contessa Bathory è assai affascinante,ma poco coltivata sul grande schermo (tra i pochi precedenti,l’italo-spagnolo “Le Vergini Cavalcano La Morte”,del 1973 e il britannico “La Morte Va a Braccetto Con Le Vergini”,dell’anno successivo):nata in Ungheria nel 1560,ma allevata in Transilvania,imparentata con Vlad III,è personaggio storico di culto,a metà tra vampirismo e omicidio seriale,follia e pratiche stregonesche,sadismo e grande intelligenza;in un’epoca in cui le donne contavano poco o nulla,a meno che non fossero regnanti,lei fu una nobildonna estremamente potente.<br />Data in sposa a un nobile di grande crudeltà,fu proprio durante le lunghe assenze del marito che venne iniziata alle pratiche magiche da sua zia Karla.<br /><br />La Bathory era una donna estremamente crudele con i servi,spietata,folle,ebbe numerosi amanti di entrambi i sessi,era dedita alla magia nera e,sua caratteristica più conosciuta,era convinta che il sangue delle vergini avesse un potere ringiovanente sulla sua pelle,convinzione che mise in pratica senza esitazioni: tutto ciò spiegato in forma ovviamente assai riduttiva e sintetica ma di per sé contenente già un grande potenziale per una bella storia cinematografica.<br /><br />Potenziale non solo sprecato,ma incenerito:la Contessa interpretata dalla Delpy è una donna monoespressiva,la sua follia si riduce a puri capricci,la sua crudeltà a qualche tortura opportunamente censurata.Si rasenta l’assurdo con la storia d’amore tra lei e il giovane nobile Istvan Thurzo,che la vede struggersi fino alla follia;forse la regista/attrice/produttrice ha voluto ignorare che non ci fu bisogno di un amore andato male per far impazzire la Contessa,poiché era già assolutamente folle di suo.E’ ovvio che bisognava versare melassa sul film,renderlo appetibile,ed ecco qua una storiella pronta per essere riscaldata e mangiata,tinteggiata di un bel rosa posticcio.Forse il rosso del sangue è stato considerato troppo:peccato che di sangue se ne veda ben poco,in quella che dovrebbe essere la storia di una Sanguinaria.<br /><br />Un film senz’anima,il che stupisce vista la dedizione della Delpy alla pellicola,un biopic da film televisivo,curatissimo,patinato,lucidato a dovere,assolutamente insensato per una storia sporca di sangue e delirio come quella della Contessa Erzsébet.Un susseguirsi di vergini dissanguate,con la vanitosa Contessa che...miracolo!...si vede subito più giovane,come in un brutto spot di una crema antirughe. Non c’è la discesa nella follia,l’analisi di questa ossessione,è come un album di belle figurine che messe tutte insieme formano un rudimentale canovaccio di racconto.<br /><br />Resta una sola constatazione: se la Contessa Bathory avesse potuto vedere questo film,la Delpy e tutta la troupe non avrebbero fatto una bella fine!<br /><br />(Recensione a cura di) Chiara Pani/Araknex<br />(araknex@email.it)<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd-JNkMpUmFrQXMBwXEWng0NWgtb-TV8DGpLUjwaIv62ZPxSBXNYdFSR5ifOof9wF1V-N3x_cjG1QMZ3cqh6XYXDwDkuXOczNsRcXdLa5_uvB9KI67iIVlMqY8tJCtyraui-dkELgyTfIR/s1600/60972_1563513695247_1457512160_1427355_2493736_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 286px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd-JNkMpUmFrQXMBwXEWng0NWgtb-TV8DGpLUjwaIv62ZPxSBXNYdFSR5ifOof9wF1V-N3x_cjG1QMZ3cqh6XYXDwDkuXOczNsRcXdLa5_uvB9KI67iIVlMqY8tJCtyraui-dkELgyTfIR/s320/60972_1563513695247_1457512160_1427355_2493736_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530044385674061970" /></a><br /><br /><br />The Countess – USA 2009 <br /><object style="background-image:url(http://i3.ytimg.com/vi/rIV1GtrgRus/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/rIV1GtrgRus?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/rIV1GtrgRus?fs=1&hl=it_IT" width="425" height="344" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-2751260738276530462010-10-20T00:35:00.000-07:002010-10-20T00:56:05.232-07:00Varney il vampiro – L’inafferrabile, Vol.2 (di Thomas Preskett Prest – James Malcolm Rymer , Ed. Gargoyle Books)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjwHhyZOBTFM1fm2bVXcu9bPQcisdC3DBxdQ7TDIt0jvq-Du5eOSkbfE59Sz_AddCLE5uDqgW1jknmUTzWodF5u3im8WwuEs-MOHeMS-jJ9NG5kihZcALkh-3VhQtFdAktEhoqGSBJNN0c/s1600/Varney2.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 158px; height: 234px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjwHhyZOBTFM1fm2bVXcu9bPQcisdC3DBxdQ7TDIt0jvq-Du5eOSkbfE59Sz_AddCLE5uDqgW1jknmUTzWodF5u3im8WwuEs-MOHeMS-jJ9NG5kihZcALkh-3VhQtFdAktEhoqGSBJNN0c/s320/Varney2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530032032009566162" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Thomas Preskett Prest – James Malcolm Rymer <br />”Varney il vampiro – L’inafferrabile”, Vol.2<br />Gargoyle Books, luglio 2010 <br />Traduzione di Chiara Vatteroni. Introduzione di Fabio Giovannini<br />Formato: Brossura<br />ISBN: 978-88-89541-46-3<br />Pagine: 518</span><br /><br /><br />È approdato nelle librerie il secondo volume delle rocambolesche vicissitudini di Varney il vampiro, il protagonista del romanzo che ha influenzato un qualunque successivo sforzo dell’immaginazione teso a trattare il tema del non-morto a ad arricchirlo con il proprio estro letterario dal 1845 ad oggi. E con “L’inafferabile”, ancor più che con il primo volume, scopriamo come a questi ulteriori sforzi si son forse attribuiti molti più affanni, colpi di genio ed originalità di quanti era lecito concedere loro nella stima delle opere che ora sappiamo, son state concepite solo molto più tardi. È l’appassionata e acuta introduzione di Fabio Giovannini, uno dei massimi esperti di cultura vampiresca, a guidarci lungo l’intricata evoluzione della figura del non-morto, e a raccontarci la sua natura quale ricettacolo di molteplici metafore e archetipi, svelando il vampiro come uno dei più efficaci espedienti che la letteratura abbia concepito per denunciare ed esorcizzare disagi, fobie, vigori o tribolazioni di stati sociali; una figura coinvolta in una metamorfosi capace di riflettere nel fantastico dell’arte non la verità ed il ritratto d’un singolo destino, bensì quelli di una generazione come della seguente, incarnando realtà e paure mature per il tramonto e preconizzandone future. È dunque dopo una stimolante, erudita e perspicace prefazione che torniamo a farci coinvolgere dalle sorti della famiglia Bannerworth, ora costretta a vegliare sulla propria dimora, abbandonata dopo i continui e perturbanti assalti di Varney il vampiro. Il secondo volume inizia con un’umanità insospettata nella natura del nemico Sir Francis Varney, improvvisamente clemente con il destino sventurato di Charles Holland, rinchiuso nella prigione sotterranea dei ruderi. È qui che Charles, liberato, rinchiuderà Marchdale, ed è qui che il villain perirà, sotto il crollo delle mura della cella. La Banneworth Hall riceverà le visite di misteriosi personaggi, folle inferocite, reparti militari; le buie stanze e i giardini della casa signorile saranno teatro di colluttazioni, confidenze, rivelazioni: il Dr. Chillingworth svelerà a Henry e all’ammiraglio Bell di aver riconosciuto in Varney il cadavere di un criminale da lui resuscitato a Londra anni addietro, tramite dinamiche che ricordano il Dr. Frankenstein di Shelley, e di conoscere altresì uno dei misteriosi e nuovi personaggi apparsi nella villa, ossia il boia che l’aiutò a rapire il defunto dopo un esecuzione per impiccaggione. Inseguito da Charles, il vampiro sarà poi costretto ad un colloquio che lo vedrà confessare di aver partecipato, nel suo ombroso passato, a un’azione criminosa insieme al padre della virtuosa Flora, morto suicida, Marmaduke Bannerworth. Flora e Charles conquisteranno poi la quiete necessaria per unire i propri destini nel matrimonio, quei destini tanto minaccati da Varney, con cui tutta la famiglia Bannerworth vorrà stabilire un rapporto di reciproco rispetto, allorché sottratto ad un ennesimo assalto della plebe inferocita, il vampiro verrà ospitato in un loro cottage. Non passerà molto tempo, e Varney sparirà di nuovo, costringendo il Dr. Chillingworth a tentare di rintracciarlo, essendo ora noto a tutti i personaggi implicati nelle vicende che il vampiro è fuggito in possesso di un tesoro occultato e perduto, la ragione che lo aveva spinto a compiere i ripetuti assalti alla villa dei Bannerworth. L’ammiraglio Bell inizia invece a far luce sull’identità e le intenzioni dell’enigmatico nobiluomo, il ricco barone Stolmuyer di Stalisburgo giunto nella vicina Anderbury, cittadina di mare, pronto a sposare la bella Helen. Proprio l’ammiraglio Bell, che porterà con sé Charles, Herny e Flora, sarà oggetto di un curioso invito alle nozze del barone, da parte dalla madre della sposa, l’avida vedova Williams…<br /><br />Il secondo volume di Varney il vampiro è forse il cuore stesso di questo romanzo fiume, dove tutto è più articolato e vivace, le personalità dei protagonisti emergono con forza, intimamente coinvolte da un susseguirsi continuo e quasi frenetico di avventure fosche ma tempestate di aneddoti divertenti. È un romanzo fatto di pagine a cui ci si affeziona nel mentre che le si sfoglia, e che inducono spesso a sorridere per il puro piacere della lettura. <br /><br />Gli autori: Inizialmente fu Thomas Preskett Prest - scrittore londinese cui si deve il romanzo Sweeney Todd, the Demon Barber of Fleet Street (che ha ispirato John Schlesinger e Tim Burton per i loro film sul barbiere cannibale, rispettivamente La bottega degli orrori di Sweeney Todd,1997 e Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street, 2008) a venire ritenuto autore di Varney il vampiro, in seguito, però, si fece il nome di James Malcolm Rymer, ingegnere civile che arrotondava i suoi introiti dedicandosi alla scrittura su commissione per l'editore Lloyd, da molti reputato più attendibile quanto a paternità dell'opera. Rymer probabilmente si spartiva, coordinandolo, il lavoro con altri vari scrittori rimasti ignoti, al punto che la redazione del testo sembra più provenire da una "scuola", o da una catena di montaggio, in cui il nome dell'autore rimane anonimo e non appare comunque di primaria importanza...<br />(Recensione a cura di) Bruno Maiorano<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPWiyY2tEOLjeKcl_7eOJzjpe9sRc372mi53cexDqrx26nglKF5jIn3X38LQd_97cMFNurRdAkTBs2ZxnnK9M5DpDglNcrnsLLy-baxod_0G84JiAcLoRuk7dm8581_XmIwPGq5DVD2XC9/s1600/7932_1164914560991_1171684940_30420439_4637797_s.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 130px; height: 97px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPWiyY2tEOLjeKcl_7eOJzjpe9sRc372mi53cexDqrx26nglKF5jIn3X38LQd_97cMFNurRdAkTBs2ZxnnK9M5DpDglNcrnsLLy-baxod_0G84JiAcLoRuk7dm8581_XmIwPGq5DVD2XC9/s320/7932_1164914560991_1171684940_30420439_4637797_s.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530033023990372146" /></a>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-41899150543001132522010-10-05T12:42:00.000-07:002010-10-05T13:09:27.232-07:00Mordimi (di Jason Friedberg e Aaron Seltzer)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3d2Yey5_OF3GaJrqEXMWcYv6LSXyZ_dxoLEc-_lscKpx7_hsg8j76zly8vEJz78NKbgE1uNRyWP9Fyg3EvlEVJSaq9wXphYHS3T5hRpgemPsUJIUvlRbjU4LHkviQe5biU1um33phLMA8/s1600/mordimi-locandina.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 224px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3d2Yey5_OF3GaJrqEXMWcYv6LSXyZ_dxoLEc-_lscKpx7_hsg8j76zly8vEJz78NKbgE1uNRyWP9Fyg3EvlEVJSaq9wXphYHS3T5hRpgemPsUJIUvlRbjU4LHkviQe5biU1um33phLMA8/s320/mordimi-locandina.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5524656426308775586" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;"><br />‘Mordimi’ (Vampire Sucks) è un film comico diretto da Jason Friedberg e Aaron Seltzer, uscito nella sale cinematografiche italiane il 17 Settembre 2010. <br />La storia riprende i temi della ormai ben nota e osannata saga di ‘Twilight’ rivisti in chiave ironica e grottesca dai due registi (i quali ricordiamo sono stati dietro la macchina da presa di altre parodie: ‘Scary Movie’, ‘Hot movie’, ‘Epic movie’ e’ Disaster movie’).<br />Becca (Jenn Proske) si trasferisce dal padre, capo della polizia, nella cittadina di Sporks dove sembra vi siano i vampiri. Ella viene considerata dal padre ancora una bambina e infatti non le risparmierà una camera tutta rosa piena di bambole e tanto di ciucciotto in bocca. Becca è la classica ragazza sfigata che però attira a sé, come le api al miele, i ragazzi più carini. Infatti, nella nuova scuola, si farà notare ben presto da Edward Sullen (Matt Lanter), un ragazzo pallido con gli occhi tra il giallo e il marrone, che va in giro con tanto di lacca e pettinatura super emo. Tra i due sarà amore a prima vista e Becca noterà subito che in lui vi è qualcosa di strano. Infatti, nel bosco vicino alla scuola, Becca affermerà che è convinta che Edward sia uno dei ... Jonas Brothers! ( in quanto pallido, rifiuta il sesso ed è di buoni sentimenti). Edward, risentito, afferma che lui non è uno dei Jonas Brothers ma è un vampiro e darà dimostrazione della sua potenza vampirizzando uno scoiattolino che oltretutto si rsveglierà in forma vampiresca e lo morderà. Becca suscita interesse anche nel suo amico d’infanzia, Jacob White (Chris Riggi), il quale scoprirà ben presto che è non un licantropo ma... un chihuahua! Per ‘contratto’ oltretutto Jacob deve sempre stare a dorso nudo per mostrare i suoi pettorali ben scolpiti. La storia procede così, ironizzando sugli stereotipi creati dalla stessa Meyer nella sua saga.<br />‘Mordimi’ ha incassato sino ad ora due milioni di euro circa, sottolineando che la saga di ‘Twilight’ piace alle teenagers, e non solo, in tutte le salse in cui essa ci viene propinata.<br />I due registi, che in passato con i loro film hanno dato ironizzato su diversi ‘blockbusters’ ora invece si focalizzano solo sulla ridicolizzazione di ciò che viene considerato quasi ‘sacro’ da molte teenagers al mondo: la storia d’amore tra Bella Swan ed Edward Cullen (ricordandosi anche del terzo incomodo ovviamente, Jacob Black). Nella pellicola però non mancano chiari riferimenti anche ad altri personaggi amati e non del grande schermo e della musica tra i quali ricordiamo i Black Eyed Peas, Lady Gaga, Gossip Girl ed American Idol.<br />Edward Sullen dunque è un inguaribile romantico che va in giro con la volvo metallizzata, la lacca e tanto di bigodini da indossare di notte. Si innamora di Becca la quale invece è una teenager che ha tanto bisogno di sfogare i suoi impulsi e in effetti attenterà alla ‘verginità’ di Sullen( il quale non ha mai neanche dato un bacio) indossando un completino di pelle nera con tanto di segnali luminosi nei punti ‘critici’. Jacob White invece durante la trasformazione non riesce a diventare licantropo ma, come detto in precedenza, chihuaua mentre i Quileute si riveleranno una band di ballerini- spogliarellisti.<br />La trama, ricca di gag e di paradossi, è stata ben strutturata e procede priva di momenti noiosi, tenendo alta l’attenzione e il divertimento dello spettatore. I due protagonisti di questa pellicola (ovvero l’esordiente Jenn Proske e Matt Lanter già visto in 90210) sono, paradossalmente più profondi e di bell’aspetto rispetto ai protagonisti utilizzati nella saga stessa (Kristen Stewart e Robert Pattinson). ‘Mordimi’ è dunque un film che verrà apprezzato sia da coloro che hanno seguito e seguono la saga di ‘Twilight’ (visto che vengono enfatizzati in chiave ironica aspetti del carattere dei protagonisti sul quale anche noi abbiamo scherzato come ad esempio la ‘presunta’ verginità di Edward Cullen), sia da coloro che non hanno seguito la saga ma voglio trascorrere un’ora e mezza piacevole al cinema per puro divertimento. <br />Per concludere consiglio questa pellicola per i diversi aspetti presi in considerazione e soprattutto perché riesce a tenere alto il buon umore dall’inizio e alla fine . E di questi tempi si sa, abbiamo proprio bisogno di ridere e di sdrammatizzare un po’...<br />(Recensione a cura di) Susanna Angelino<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAS0G7lqoNudPz2Eyeo8on1CE_pHKuJZts5_CW4wmzYjMPe8ERoPO8qpkEDx1FljmOpiH78aFQax0G1cbDZlcyzwLzxwWq4ekGpPBPg_-BVWjV15OpbW-U-JzIpZ6urRGioM6LV2acuGKa/s1600/33470_130768006973823_100001218724993_185462_3992781_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 258px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAS0G7lqoNudPz2Eyeo8on1CE_pHKuJZts5_CW4wmzYjMPe8ERoPO8qpkEDx1FljmOpiH78aFQax0G1cbDZlcyzwLzxwWq4ekGpPBPg_-BVWjV15OpbW-U-JzIpZ6urRGioM6LV2acuGKa/s320/33470_130768006973823_100001218724993_185462_3992781_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5524654606229199122" /></a><br /><br /><br /><br /><br />Mordimi (2010)<br />Titolo Originale: Vampire Sucks<br />Distribuzione: 20th Century Fox<br />Produzione: Regency Enterprises, Road Rebel<br />Data di uscita al cinema: 17 settembre 2010<br />Durata: 82 minuti<br />Regia: <br />Jason Friedberg, Aaron Seltzer<br />Sceneggiatura:<br />Jason Friedberg<br />Aaron Seltzer <br />Personaggi:<br />Matt Lanter (Edward Sullen) <br />Jenn Proske (Becca Crane) <br />Chris Riggi (Jacob White) <br />Ken Jeong (Daro) <br />Charlie Weber (Jack) <br />Diedrich Bader (Frank Crane) <br />Michelle Lang (la 'donna innocente') <br />Wanetah Walmsley (Snooki) <br />Anneliese van der Pol (Jennifer) <br />Bradley Dodds (Salvatore) <br />Emily Brobst (June) <br />Mike Mayhall (Nicholas) <br />Matthew Warzel (John) <br />Case di Produzione:<br />Road Rebel<br />Produzione<br />Jerry P. Jacobs (Co-Produttore) <br />Peter Safran (Produttore) <br />Arnon Milchan (Produttore esecutivo) <br />Montaggio:<br />Peck Prior <br />Fotografia:<br />Shawn Maurer <br />Scenografia:<br />William Elliott <br />Costumi:<br />Alix Hester <br />Musiche originali:<br />Christopher Lennertz</span><br /><br /><object style="background-image:url(http://i3.ytimg.com/vi/RS8JcSrGGAs/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/RS8JcSrGGAs?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/RS8JcSrGGAs?fs=1&hl=it_IT" width="425" height="344" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-13687258448094132812010-09-16T02:41:00.000-07:002010-09-16T02:50:38.147-07:00Memorie dal Buio in ebook gratuito!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH80TyHjqoxClluc_Kdmc7aaVe83I6LCnd4n3ChY2yze7W301up3Go_DkhzXNP4IemN7viZPHkzyyQ0FjvwFjniaPmVMZTaCxFHb5l7kSpyTLlCubianWp2_XhTQkhzUiK7lmQoUMeVePO/s1600/mdb3.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 100px; height: 142px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH80TyHjqoxClluc_Kdmc7aaVe83I6LCnd4n3ChY2yze7W301up3Go_DkhzXNP4IemN7viZPHkzyyQ0FjvwFjniaPmVMZTaCxFHb5l7kSpyTLlCubianWp2_XhTQkhzUiK7lmQoUMeVePO/s320/mdb3.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5517444979220294498" /></a><br /><br />Sono ora scaricabili gratuitamente, in formato .pdf, i numeri pubblicati della mitica fanzine horror triestina ideata da Matteo Poropat. In essi sono contenuti alcuni tra i miei migliori racconti. Potete scaricarli direttamente dal link qui sotto. Non perdeteli!<br />Domenico Nigro<br /><br /><a href="http://shamanic-journey.blogspot.com/2010/08/memorie-dal-buio-in-ebook-gratuito.html">Memorie dal Buio in ebook gratuito!</a>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-82662895779909828402010-09-15T02:47:00.000-07:002010-09-15T02:51:48.442-07:00¡Tu la pagaràs! (di Marilù Oliva – Elliot Edizioni)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJqvaYDtr4JJ4NE92z0B4Wm4PTDZN953JQm2vTjRv2DdXOeFGFjcmg3-1OJok5cpz9q83lQN2ZQaHZ5HdveA15SUi_eYzg5G8zewzjVhShHS0MnYmSxvwPmKBYk47ENkfHYFFAsL-2s7q_/s1600/elliot_-_tu_la_pagaras_.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 218px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJqvaYDtr4JJ4NE92z0B4Wm4PTDZN953JQm2vTjRv2DdXOeFGFjcmg3-1OJok5cpz9q83lQN2ZQaHZ5HdveA15SUi_eYzg5G8zewzjVhShHS0MnYmSxvwPmKBYk47ENkfHYFFAsL-2s7q_/s320/elliot_-_tu_la_pagaras_.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5517074924979979410" /></a><br /><br /><strong>Marilù Oliva, ¡Tu la pagaràs!<br />Elliot Edizioni, collana Scatti, pagg. 274, euro 16,50<br />ISBN 978-88-6192-199-3</strong><br /><br />Bologna, ai giorni nostri. <br />La comunità dei bailarinos di danze latino-americane è una realtà a sè stante. Falò delle vanità, dove molti cercano di farsi spazio e mettersi in mostra, per nascondere il vuoto che si portano dentro. Detonatore di passioni violente, gelosie irrefrenabili, desideri inconfessabili. Catalizzatore di marciumi morali ma anche di bellezza, purezza e desiderio di libertà e amore, che solo attraverso certi ritmi e certi movimenti si possono esprimere. Grimorio vivente di invocazioni ed evocazioni magiche: qui ogni atto, ogni intenzione, ogni pensiero è magia, in qualche modo. Per questo le danze caraibiche sono così fortemente legate alle divinità sincretiche della santeria cubana, gli Orishas. Per questo, quando alla Noche, uno dei templi bolognesi della comunità salsera e bachatera, viene consumato un atroce, efferato delitto, appare subito chiaro che il crimine manifesta potenti connotati rituali.<br />Le indagini si presentano oltremodo complesse all’ispettore Basilica, versione italomeridionale del più celebre collega d’oltreoceano tenente Colombo, un concentrato di tabù “terronici” e arguzia sbirresca a gogò. Indagini tanto più difficili, in quanto la comunità bailarina è quasi impossibile da comprendere se non se ne fa parte. E, tra l’altro, l’ispettore Basilica ha un’autentica idiosincrasia per ogni tipo di ballo. Inoltre, tanti sono gli indiziati, ma debolissimi appaiono i moventi.<br />Per fortuna, l’ispettore Basilica riceve un importante aiuto nelle indagini proprio da quella che potrebbe essere la sospettata n°1: Elisa Guerra, detta La Guerrera, fidanzata della vittima.<br />Giornalista insoddisfatta (scrive per una scalcinata testata locale, diretta da un personaggio torbido e senza scrupoli), studentessa di criminologia, praticante di capoeira (la celebre arte marziale brasiliana che coniuga danza e combattimento), salsera eccelsa, ragazza dal carattere indomito e ribelle, amante del sesso praticato nelle sue forme più sublimi (possiede il dono del cocomordàn…ma non vi aspettate che vi spiegheremo cos’è ;D…). La Guerrera diventa quasi da subito una collaboratrice fondamentale per l’ispettore Basilica, costretto tra l’altro a barcamenarsi tra la sua innata puzza sotto il naso e l’invaghimento strisciante per la sensualissima ragazza.<br />Eppure le indagini sembrano proseguire un passo avanti e due indietro, e nel frattempo ci scappa un’altra morte violenta, ancor più inspiegabile della prima, e il buio sembra farsi ancor più fitto.<br />Fino a quando Catalina, compagna d’appartamento e di avventure della Guerrera, sensitiva e cartomante tra le altre cose, non decide di interpellare il suo mazzo di Tarocchi dell’Amore, portando pian piano alla luce una realtà impensabile e agghiacciante, in un tourbillon di magia, vendette, sesso deviato e passionalità estrema…<br /><br />Questo nuovo romanzo di Marilù Oliva non è semplicemente un ottimo noir. Non è neanche solo un ottimo esempio di giallo metafisico. Marilù ci spiega e ci dispiega davanti agli occhi un mondo fantastico, per pochi eletti. Ci mostra passioni vissute diversamente dai canoni classici e obsoleti di noi europei, figli di un Vecchio Continente sempre più vecchio, vetusto e mummificato. Ci parla di una sensualità e una sessualità a noi aliena. Ci regala una favola moderna e preziosa, da gustare pagina dopo pagina. E ce la illustra con una freschezza di stile che al momento non ha eguali.<br />Qualche tempo fa, recensendo la sua opera prima “Repetita”, il sottoscritto azzardò degli accostamenti con altri celebri esempi di letteratura noir al femminile. Oggi si rende conto di aver sbagliato alla grande. Marilù Oliva non può essere accostata a nessuno, tanto il suo stile è unico nel suo genere. E bisogna tener conto che questa Autrice è solo alla seconda prova sulla “lunga distanza” letteraria…<br />Ora non ci resta che aspettare metà ottobre, quando Marilù verrà a Milano a presentare il suo piccolo capolavoro, Ca’ delle Ombre <br />avrà la possibilità di intervistarla dal vivo e il sottoscritto coronerà finalmente il sogno di rubarle una salsa! E sarà come rubarla alla Guerrera in persona, woooooowwwww…<br />(recensione a cura di) Domenico NigroDomenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-28273431338223175872010-09-14T09:32:00.000-07:002010-09-14T09:46:23.597-07:00Nightmare 2010 (di Samuel Bayer)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBN3bJWiOHLf0Qw4oiiX_2xVYSvGay7jnShhwY37B874eKtAul-bHltmR5b6Sq7vz2uhVsmajWf-EWJ6E2AJImToc4dciBEtxCAEVMTL8ACQRva3WIh2fS_gkpHkwOEOSXh1KHCzpALQvz/s1600/nightmare-2010-locandina-usa.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 216px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBN3bJWiOHLf0Qw4oiiX_2xVYSvGay7jnShhwY37B874eKtAul-bHltmR5b6Sq7vz2uhVsmajWf-EWJ6E2AJImToc4dciBEtxCAEVMTL8ACQRva3WIh2fS_gkpHkwOEOSXh1KHCzpALQvz/s320/nightmare-2010-locandina-usa.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5516809374480479714" /></a><br /><br /><strong><br />Nightmare è un reboot del più famoso film di Wes Craven, diretto da Samuel Bayer e uscito nelle sale cinematografiche italiane il 25 agosto 2010. Esso è uno dei reboot più attesi giunto nella sale cinematografiche dopo altri remake o reboot di altrettanti classici dell’horror , che hanno influenzato la coscienza degli amanti e non del genere (tra i quali annoveriamo Venerdì 13 e Halloween the Beginning).<br />Di certo cimentarsi con materiale così importante e che ha lanciato un’icona del genere è stato compito abbastanza arduo.<br />Infatti la trama, abbastanza lacunosa soprattutto nella caratterizzazione dei protagonisti, segue bene o male quella del film del 1984. Dean (Kellan Lutz), uno studente delle scuole superiori, si ritrova in un bar con la ragazza che frequenta ovvero Kris (Katie Cassidy), spiegandole che soffre di incubi ricorrenti che gli sembrano però molto, forse troppo reali. In questi incubi il ragazzo vede un essere mostruoso, dalla faccia orrendamente sfigurata, che ha al posto di una mano degli artigli di metallo e che cerca di ucciderlo nei modi più atroci possibili. Dean non dorme da qualche giorno così si addormenta per qualche minuto al bar e di fronte alle inebetite Nancy( la cameriera del bar interpretata da Rooney Mara che ben presto vedremo in un altro remake tutto americano, ovvero ‘Uomini che odiano le donne’) e alla sua fidanzata, si taglia la gola con un coltello mentre è ancora addormentato. Tutti pensano ovviamente ad un suicidio anche se Nancy ha una teoria differente sull’accaduto. Infatti anche la giovane soffre di incubi ricorrenti dove c’è questa figura inquietante che sembra perseguitarla e non darle pace. Vorrebbe parlarne con la sua amica Kris ma non ci riesce e difatti quest’ultima, sarà la prossima vittima del mostro dei sogni. Ovviamente la trama continua su questa scia di incubi e di omicidi che avvengono durante il sonno, nell’ormai celeberrima Elm Street, in un saliscendi delirante e infernale che ha ben poco da aggiungere alla trama originaria…<br />In effetti, questo è stato il primo lungometraggio con il quale si è cimentato il regista (ricordiamo che ha diretto il video dei Nirvana Smells like teen spirits)e, benché abbia curato in modo abbastanza approfondito il reparto visivo, per quanto riguarda il resto, non ha aggiunto grosse novità al mostro che Robert Englund ha reso celebre nel panorama dell’horror. Jackie Earle Haley (già visto nella parte di Rorschach in Watchmen) di certo ha dato grande prova della sua maestria in un personaggio che da una parte è diventato ancora più mostruoso e sadico ma dall’altra invece ha perso quella carica di ironia che il Nightmare di Englund possedeva, rendendolo così diverso dagli altri serial killer. Anche il reparto dei giovani attori (tra i quali annoveriamo Kyle Gallner già visto in Jennifer’s body e Kellan Lutz ovvero l’Emmett della saga di Twilight) risulta essere poco espressiva e poco ‘problematica’ facendoci ricordare, nel contesto dove vengono posizionati, i film o i telefilm infiocchettati per teenagers piuttosto che un film horror. La pellicola però è riuscita ad ottenere grossi risultati al botteghino (ha incassato centoundici milioni di dollari circa…) e questo non ha fatto altro che far produrre uno scontato sequel che renderà più ricco l’ormai famoso produttore Michael Bay ma che renderà sempre più povero il panorama mondiale dell’horror. <br />C’è poco altro da aggiungere a questo Nightmare 2010 purtroppo visto che non è stato di certo uno dei reboot più riusciti (anzi forse il meno riuscito fra tutti gli altri). Speriamo solo che nel sequel, venga aggiunto qualcosa di nuovo alla trama e ai personaggi anche se ne dubitiamo fortemente...<br />(Recensione a cura di) Susanna Angelino<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg53WB4_lg6K4CdbnRtCq57rALFBWoOOGy1EiayO6pjTVjOtDBlFLotonvNXIqDdaf4OAI5aPH-hapf0pcEJYPPeXG-siQQUZWmbE4dmXFp433QW2nUGNoqDFx44rNyF-t44FYqFeW4tY1B/s1600/59843_125322474185043_100001218724993_158376_249965_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg53WB4_lg6K4CdbnRtCq57rALFBWoOOGy1EiayO6pjTVjOtDBlFLotonvNXIqDdaf4OAI5aPH-hapf0pcEJYPPeXG-siQQUZWmbE4dmXFp433QW2nUGNoqDFx44rNyF-t44FYqFeW4tY1B/s320/59843_125322474185043_100001218724993_158376_249965_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5516809802083630226" /></a><br /><br /><br />Titolo<br />A Nightmare on Elm Street (2010)<br />Regia:<br />Samuel Bayer <br />Sceneggiatura:<br />Wesley Strick <br />Eric Heisserer <br />Soggetto:<br />Wes Craven (Personaggi) <br />Personaggi:<br />Jackie Earle Haley: Freddy Krueger <br />Kyle Gallner: Quentin <br />Thomas Dekker : Jesse <br />Kellan Lutz : Dean <br />Rooney Mara : Nancy <br />Katie Cassidy : Kris<br />Clancy Brown : Alan Smith <br />Connie Britton: Dott.ssa Gwen Holbrook <br />Case di Produzione:<br />New Line Cinema<br />Platinum Dunes<br />Produzione:<br />Michael Bay (Produttore) <br />Andrew Form (Produttore) <br />Bradley Fuller (Produttore) <br />Mike Drake (Produttore esecutivo) <br />Michael Lynne (Produttore esecutivo) <br />John Rickard (Co-Produttore) <br />Robert Shaye (Produttore esecutivo) <br />Montaggio:<br />Glen Scantlebury <br />Fotografia:<br />Jeff Cutter <br />Scenografia:<br />Patrick Lumb <br />Costumi:<br />Mari-An Ceo <br />Musiche originali:<br />Steve Jablonsky </strong><br /><br /><object width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/UH-KuT6MDfQ?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/UH-KuT6MDfQ?fs=1&hl=it_IT" width="480" height="295" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-55216856057686638672010-08-09T22:36:00.000-07:002010-08-09T22:43:32.677-07:00Predators (di Nimrod Antal)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5BzcmT_OnbILCWJX-50I6FS3FZSiydIuRxFrk3-x7V_U4LI31tmgFn36TwOINwHd25Sryuc45tvz6y09LaNFAJdhJ_9VcdeNtSZ8pKc_cR9v37PgPn7NQb9Vm1mEZQH1Glhn9mHmcaEjE/s1600/Predators-Poster.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 216px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5BzcmT_OnbILCWJX-50I6FS3FZSiydIuRxFrk3-x7V_U4LI31tmgFn36TwOINwHd25Sryuc45tvz6y09LaNFAJdhJ_9VcdeNtSZ8pKc_cR9v37PgPn7NQb9Vm1mEZQH1Glhn9mHmcaEjE/s320/Predators-Poster.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5503652564624612210" /></a><br /><br />Predators è un film diretto da Nimród Antal e uscito nelle sale cinematografiche italiane il 14 luglio 2010. La pellicola non è un reboot né un remake ma più che altro una specie di ‘sequel’ in quanto, cronologicamente parlando, si porrebbe subito dopo i fatti accaduti nel 1987 (benché vi siano state altre quattro pellicole dedicate a questo particolare mostro alieno, se consideriamo anche i due Alien vs.Predator). Nimród Antal (Vacancy, Kontroll) si rifà niente di meno che alla sceneggiatura originale scritta da Robert Rodriguez nell’ormai lontano 1994 ma mai sviluppata se non ultimamente per l’appunto. Rodriguez in questo caso però, riveste i panni del produttore della pellicola.<br />La storia comincia con un’inquadratura su Royce (il premio Oscar Adrien Brody), che si ritrova catapultato (col paracadute però) su un’isola che all’apparenza sembra essere deserta. Ben presto il mercenario (ed ex militare) si accorgerà di non essere solo ma che molti altri ‘guerrieri’ hanno subito il suo stesso trattamento. Si tratta di Nikolai (Oleg Taktarov), in forza ai corpi speciali russi, Isabelle (Alice Braga) cecchina dalla mira infallibile, un membro della Yakuza ovvero Hanzo (Louis Ozawa Changchien), Cuchillo (Danny Trejo), un narcotrafficante, Stans (Walton Goggins)che stava per essere giustiziato attraverso la pena capitale, Mombasa (Mahershalalhashbaz Ali), arruolato tra i soldati della Sierra Leone e per finire Edwin (Topher Grace), medico e unico ‘civile’ del gruppo( la cui figura e funzione risulterà un vero mistero, svelato solo alla fine del film).<br />I soldati spaesati e ovviamente per nulla fiduciosi l’un dell’altro, cercano di capire dove si trovano e di esplorare l’isola. Isabelle afferma che molto probabilmente, vista la situazione climatica e la struttura della giungla, dovrebbero trovarsi nella foresta Amazzonica. Ben presto però i poveri sventurati si accorgono che il sole su quell’isola non tramonta mai e quindi, vicino ad un dirupo, vedranno uno spettacolo ‘dell’altro mondo’ (ovvero un panorama con diversi pianeti allineati) e finalmente comprendono di ritrovarsi su un altro pianeta. Ovviamente dovranno affrontare diversi pericoli nascosti nella selva (tra i quali un branco di cani deformi) ed è dopo questo attacco che riusciranno a capire di essere le ‘vittime’, di essere i protagonisti di una specie di ‘battuta di caccia’. Si imbatteranno anche in uno strano figuro ovvero Noland (Lawrence Fishburne), sopravvissuto ai mostri alieni grazie ad una caverna segreta ricavata da una specie di ex laboratorio. Egli racconterà la sua storia ai poveri sventurati anche se ormai, vivendo su quell’isola da troppo tempo ormai, sembra essere impazzito. Infatti, cercherà di uccidere i suoi ‘ospiti’ anche se saranno più furbi e lesti a scappare. Il finale lo riserviamo allo spettatore in quanto è ricco di colpi di scena anche se, per certi versi, ricorda il finale del 1987.<br />Antal riesce, con l’aiuto del savio Rodriguez, a sfornare un lavoro che sicuramente non eccelle per originalità ma che sicuramente tra le quattro pellicole dedicate ai Predators è quella molto probabilmente riuscita meglio. Il finale ha delle lacune e forse pecca in qualche punto (ovviamente tutto ciò fa presagire ad un sequel) ma la pellicola risulta alquanto godibile e di certo i colpi di scena e l’action non mancano. Altre chicche del film sono un Predator che riprende pedissequamente il Predator originale e il tema della nuova pellicola è un classico rimando al tema della pellicola dell’87. Adrien Brody, protagonista assoluto e ‘capo’ dei guerrieri, ovviamente non eccelle per fisicità, ma riesce a compensare queste lacune con la bravura e la maestria di un vero premio Oscar per l’appunto. Tra gli attori vanno annoverati sicuramente una bravissima Alice Braga ( Io sono Leggenda) che riesce a rivestire perfettamente i panni del soldato e del cecchino e il sempre mitico Danny Trejo (che ben presto rivedremo in Machete diretto proprio da Rodriguez). Il film dunque risulta essere godibile e a questo punto non ci resta che aspettare il sequel per riuscire a colmare i ‘perché’ che non sono stati svelati in questa pellicola.<br />Recensione a cura di) Susanna Angelino<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_2Re6Cu8Jn_EQLr48q8GpVfXItWJUFU-wW0KRx2OG9DDJlf6fY9evxTlJg_cMnziVKfdEXVDRHFiqQogQA0GbwaRV9DgV3fdbIvggVIspEF6TOH3PqqS6JCX_ZNRQ9hx9qpPA24Ejn6xA/s1600/35296_109183289132295_100001218724993_69414_1203108_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_2Re6Cu8Jn_EQLr48q8GpVfXItWJUFU-wW0KRx2OG9DDJlf6fY9evxTlJg_cMnziVKfdEXVDRHFiqQogQA0GbwaRV9DgV3fdbIvggVIspEF6TOH3PqqS6JCX_ZNRQ9hx9qpPA24Ejn6xA/s320/35296_109183289132295_100001218724993_69414_1203108_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5503651605597841682" /></a><br /><br /><br />PREDATORS<br /><span style="font-weight:bold;">Paese: USA<br />Anno: 2010<br />Durata: 110 minuti<br />Colore: Colore<br />Audio:Sonoro<br />Genere: horror,fantascienza<br />Interpreti e personaggi:<br />Adrien Brody - 'Royce'<br />Alice Braga - 'Isabelle'<br />Topher Grace - 'Edwin'<br />Laurence Fishburne - 'Noland'<br />Walton Goggins - 'Stans'<br />Oleg Taktarov - 'Nikolai'<br />Louis Ozawa Changchien - 'Hanzo'<br />Mahershalalhashbaz Ali - 'Mombasa'<br />Diretto da: Nimród Antal<br />Sceneggiatura: Michael Finch and Alex Litvak<br />Soggetto: Jim and John Thomas (personaggi), trattamento di Robert Rodriguez<br />Produttori: Robert Rodriguez, John Davis, and Elizabeth Avellan<br />Produttore esecutivo: Alex Young<br />Direttore della fotografia: Gyula Pados<br />Montaggio: Dan Zimmerman<br />Costumi: Nina Proctor<br />Make up ed effetti: Greg Nicotero and Howard Berger </span><br /><object style="background-image:url(http://i4.ytimg.com/vi/sCPfm1gdXbo/hqdefault.jpg)" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/sCPfm1gdXbo&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/sCPfm1gdXbo&hl=it_IT&fs=1" width="480" height="295" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-55662102959111631512010-08-08T23:47:00.000-07:002010-08-08T23:49:35.917-07:00The Twilight Saga - Eclipse (di David Slade)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAezUR1wHxcQT5BfCj6fcnneKCB_NBxr91DAyAyiEeaqdnat8DwEptmw3kxlwRKztrrHCVg6F9fhzOrGWUNvm1nZLTnBw3IYjfF3O6WxWlKzdPGlO7gZN_6Hg-XGPIgChmbUC0ODb_yTlo/s1600/eclipse1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 216px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAezUR1wHxcQT5BfCj6fcnneKCB_NBxr91DAyAyiEeaqdnat8DwEptmw3kxlwRKztrrHCVg6F9fhzOrGWUNvm1nZLTnBw3IYjfF3O6WxWlKzdPGlO7gZN_6Hg-XGPIgChmbUC0ODb_yTlo/s320/eclipse1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5503295008919650066" /></a><br /><br />Eclipse è un film tratto dalla ormai celeberrima saga di Twilight ed è uscito nelle sale cinematografiche italiane il 30/06/2010.<br />La pellicola è stata diretta con gande maestria da David Slade già conosciuto per l’horror “30 giorni di buio”.<br />In questo terzo capitolo, continuiamo a seguire imperterriti il ‘triangolo amoroso’ tra Bella,Edward e Jacob (ovvero il ‘fulcro’ della saga) anche se notiamo dei cambi di rotta abbastanza netti (grazie a Slade e al suo gusto per il macabro) conditi da una buona dose di suspence e momenti di reminescenza da parte di alcuni dei protagonisti della famiglia Cullen (Rosalie e Jasper in questo caso) e dei licantropi Quileute. Le scene iniziali del film ci fanno già capire che nella pellicola ci saranno delle ‘variazioni sul tema’, in quanto si parte col vedere la trasformazione del vampiro Riley (Xavier Samuel) in modo alquanto angoscioso ed emblematico (visto che fino a buona metà del film, per chi non avesse letto il romanzo, non si riesce a comprendere chi o ‘cosa’ lo abbia trasformato in ciò che è). Nel frattempo, continuano le indecisioni amorose di Bella anche se a Seattle (quindi a pochi chilometri da Forks) morti misteriose accadono quasi tutti i giorni. La famiglia Cullen ben presto riesce a capire che dietro a questi strani decessi vi sono i cosiddetti ‘NeoNati’ vampiri appena trasformati, assetati di sangue e vendetta e che l’artefice e la ‘mente’ di tutta questa carneficina è la ‘rossa’ vampira Victoria, la quale ormai è assolutamente assetata del sangue dei Cullen e soprattutto del sangue di Bella (rei di aver ucciso il suo unico amore ovvero James). Proprio per questo motivo, I Cullen decidono di stringere alleanza coi licantropi della tribù Quileute, in quanto, in questo modo, riusciranno a contrastare in miglior modo il pericolo che si sta avvicinando inesorabilmente a Forks…<br />Slade è riuscito a rendere il terzo capitolo della saga il migliore rispetto ai precedenti in quanto ha plasmato in modo alquanto personale il pacchetto amoroso e sdolcinato al quale già siamo abituati. In effetti ci ritroviamo di fronte a teste mozzate e corpi dei vampiri che si sgretolano come marmo scadente, teste che volano via, licantropi che (finalmente) riescono ad integrarsi perfettamente nel contesto ‘action’ della scena, e una chicca finale dei Volturi i quali, questa volta, non riescono ad avere pietà di fronte ad un loro simile. Solo il sangue è stato risparmiato ma per volere della stessa Meyer ( la quale ha una concezione del vampirismo abbastanza ‘originale’ e lontana anni luce dalla figura di succhiasangue privo di scrupoli al quale siamo abituati). Il trio amoroso dunque c’è sempre ( tra Bella che continua a ‘giocare’ con i sentimenti del romantico e medievale vampiro e del super macho licantropo) ma in questo caso lo spettatore riesce ad essere distratto da un contesto e da una base di lavoro completamente differenti ( come ad esempio la storia di Jasper e il drammatico racconto della trasformazione di Rosalie Cullen).<br />In definitiva ho apprezzato moltissimo questo capitolo della saga e tutto ciò fa ben sperare anche per il futuro visto che Slade sarà al timone del quarto e ultimo capitolo della saga vampiresca più amata e al contempo chiacchierata degli ultimi tempi.<br />(Recensione a cura di) Susanna Angelino<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirIvst9qVrs6AqXCGPVTfoJpic4EsPRyc-q7ngLv7RcBTblfvuKTNL1-JQ_sahhZ1DSRuupJUKsqQgE5g2V99dopU7eJfKF5k1uAfKtonfIynVpuCJ2RmmJcGFLcwp2iK1Op5Bh9JwpzfD/s1600/35296_109183289132295_100001218724993_69414_1203108_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirIvst9qVrs6AqXCGPVTfoJpic4EsPRyc-q7ngLv7RcBTblfvuKTNL1-JQ_sahhZ1DSRuupJUKsqQgE5g2V99dopU7eJfKF5k1uAfKtonfIynVpuCJ2RmmJcGFLcwp2iK1Op5Bh9JwpzfD/s320/35296_109183289132295_100001218724993_69414_1203108_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5503296201037284338" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Regia:<br />· David Slade <br />Sceneggiatura:<br />· Melissa Rosenberg <br />Soggetto:<br />· Stephenie Meyer (Romanzo) <br />Personaggi:<br />· Kristen Stewart (Bella Swan) <br />· Robert Pattinson (Edward Cullen) <br />· Taylor Lautner (Jacob Black) <br />· Bryce Dallas Howard (Victoria) <br />· Billy Burke (Charlie Swan) <br />· Dakota Fanning (Jane) <br />· Ashley Greene (Alice Culen) <br />· Peter Facinelli (Carlisle Cullen) <br />· Nikki Reed (Rosalie Hale) <br />· Jackson Rathbone (Jasper Hale) <br />· Kellan Lutz (Emmet Cullen) <br />· Elizabeth Reaser (Esme Cullen) <br />· Xavier Samuel (Riley) <br />· Jodelle Ferland (Bree Tanner) <br />· Cameron Bright (Alec) <br />· Charlie Bewley (Demetri) <br />· Daniel Cudmore (Felix) <br />· Chaske Spencer (Sam Uley) <br />· Alex Meraz (Paul) <br />· Kiowa Gordon (Embry) <br />· Michael Welch (Mike Newton) <br />· Anna Kendrick (Jessica) <br />· Christian Serratos (Angela) <br />· Justin Chon (Eric) <br />· Catalina Sandino Moreno (Maria) <br />· Jack Huston (Royce King II) <br />· Julia Jones (Leah Clearwater) <br />· Kirsten Prout (Lucy) <br />· BooBoo Stewart (Seth Clearwater) <br />· Peter Murphy (Primo vampiro) <br />· Alex Rice (Sue Clearwater) <br />· Gil Birmingham (Billy Black) <br />· Sarah Clarke (Renée Dwyer) <br />Case di Produzione:<br />· Summit Entertainment<br />· Imprint Entertainment<br />Produzione:<br />· Wyck Godfrey (Produttore) <br />· Karen Rosenfelt (Produttore) <br />· Marty Bowen (Produttore esecutivo) <br />· Greg Mooradian (Produttore esecutivo) <br />· Mark Morgan (Produttore esecutivo) <br />· Guy Oseary (Produttore esecutivo) <br />· Bill Bannerman (Co-Produttore) <br />Montaggio:<br />· Art Jones <br />· Nancy Richardson <br />Fotografia:<br />· Javier Aguirresarobe <br />Scenografia:<br />· Paul D. Austerberry <br />Costumi:<br />· Tish Monaghan <br />Musiche originali:<br />· Alexandra Patsavas - Supervisore <br />· Howard Shore - Compositore <br /></span><br /><object style="background-image:url(http://i1.ytimg.com/vi/8fMIpeN9ayE/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/8fMIpeN9ayE&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/8fMIpeN9ayE&hl=it_IT&fs=1" width="425" height="344" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-68079441243361240442010-07-26T22:00:00.000-07:002010-07-26T22:21:46.027-07:00I VAMPIRI DI CIUDAD JUAREZ (di Clanash Farjeon, Ed. Gargoyle Books)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYbEa0rtycrImMavrXmtnMwFUlESF45f1IZ1B0LpPG_FTF2DBLb84rHp0hX1kXcwsp3JJNtaFy9tuqbwCemmNI15bvvvAxDM3Noc9dZEzb6zgHfNKPx46FT-DDGVYqPdOAas3QWPK0kE0U/s1600/gargoyle_-_i_vampiri_di_ciudad_juarez.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 226px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYbEa0rtycrImMavrXmtnMwFUlESF45f1IZ1B0LpPG_FTF2DBLb84rHp0hX1kXcwsp3JJNtaFy9tuqbwCemmNI15bvvvAxDM3Noc9dZEzb6zgHfNKPx46FT-DDGVYqPdOAas3QWPK0kE0U/s320/gargoyle_-_i_vampiri_di_ciudad_juarez.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498450669821704178" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">I vampiri di Ciudad Juarez di Clanash Farjeon (The Vampires of Ciudad Juarez)<br />Traduzione Chiara Vatteroni <br />Gargoyle Books, collana Nuovi incubi 17<br />pagg. 294, euro 14,00<br />ISBN 978-88-89541-43-2</span><br /><br />Ciudad Juarez è una non proprio ridente cittadina messicana al confine col Texas. Una cittadina che ricorda ancora (soprattutto nel nome) gli antichi fasti delle rivoluzioni dei “peones” contro i proprietari terrieri. C'è un passato, ma non c'è futuro a Juarez. Le strade, gli edifici... tutto sembra decadere a passo lento. Ogni giorno, frotte di “wet back” cercano di guadare il fiume alla frontiera pur di entrare in Texas, lasciandosi alle spalle quella squallida realtà, mentre i signori della droga si spartiscono il territorio e il potere e appaiono in pubblico quasi come delle star hollywoodiane.<br />Ma Juarez è anche il teatro di efferati quanto misteriosi omicidi. Vittime smembrate, con vistosi segni di torture. Non è un regolamento di conti fra bande di narcos! Si contano all'incirca cinquemila omicidi e tutti ai danni di giovani donne, anche il più ingenuo sentirebbe puzza di qualcosa di più grande. E proprio sulle tracce di questo “qualcosa” si fionderà Michael Davenport, uno strambo giornalista inglese. Appena arrivato a Juarez si renderà conto che quella è una realtà ben al di là del suo rassicurante e pacato mondo anglosassone; una realtà in cui c'è sempre una sfumatura di fondo che ti sfugge. Per esempio, cosa ci fa una tigre siberiana che cammina tranquillamente per le vie della cittadina messicana? Eppure da quella tigre si dipanerà una vicenda folle e sanguinaria che coinvolgerà Davenport al di là di qualsiasi immaginazione.<br />Lasciatemi dire che questo libro è semplicemente stupendo. E lo voglio dire da lettore, non da recensore. Innanzitutto per la figura del protagonista. Se Michael Davenport esistesse davvero, gli andrei a stringere la mano, poiché non è il classico eroe-risolutore plasmato da decenni di machismo americano su celluloide. E' invece un perfetto anti-eroe: sulla cinquantina, forte bevitore, ventre prominente, ipocondriaco quanto basta. Inizia la sua avventura in preda ad una terribile infezione delle vie aeree, per combattere la quale assumerà dei lassativi, spacciatigli per antibiotici da un farmacista messicano. Il suo personaggio è caratterizzato in maniera sublime ed è la controparte comica a un romanzo dalle tinte più nere della mezzanotte. Perché al di là di questo, “I vampiri di Ciudad Juarez” è davvero duro per gli stomaci sensibili. L'impatto visivo di certe scene è strabiliante, anche se spesso si scende nel macabro (grazie a Dio, mi verrebbe da dire).<br />Finalmente un libro che non teme di buttare addosso al lettore vagonate di arti amputati, cadaveri in putrefazione o semi-distrutti dall'acido, torture e perversioni varie. Verrebbe di pensare che tutto questo libro proviene direttamente dalla fantasia malata di Lucio Fulci.<br />Al diavolo il “vedo-non-vedo”, al diavolo la forma e il canone, questo libro è un cazzotto nello stomaco a tutta la “bella” narrativa. L'autore, Alan John Scarfe (alias Clanash Farjeon) mette su un capolavoro a metà strada fra Scarface e un b-movie degli anni '80, con un risultato che lascia senza fiato.<br />State solo perdendo tempo a leggere questa recensione. Uscite immediatamente di casa e andate a comprare “I vampiri di Ciudad Juarez” e poi mi ringrazierete.<br />(Recensione a cura di) Valerio Bonante<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0MfwEAfNMnmsxiP3jV6Kj5pxB4zPOFlBj_hDmXPEF0-qa2xtTUbsdJ-q5q-_DBDrncK4JCBy9VVWiF-aLPuCjPHy7dwpxpq9VnWpfkL_pejeXmR1F-CYlWBFSRRMWMiTodgw0WL7b6VjR/s1600/28111_1401431808997_1628385174_937543_5786603_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0MfwEAfNMnmsxiP3jV6Kj5pxB4zPOFlBj_hDmXPEF0-qa2xtTUbsdJ-q5q-_DBDrncK4JCBy9VVWiF-aLPuCjPHy7dwpxpq9VnWpfkL_pejeXmR1F-CYlWBFSRRMWMiTodgw0WL7b6VjR/s320/28111_1401431808997_1628385174_937543_5786603_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498451750078422754" /></a>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-79733101962799075132010-07-11T10:37:00.000-07:002010-07-11T10:46:55.364-07:00MARY TERROR (di Robert R. McCammon, Ed. Gargoyle Books)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidHjpVgeQM-gAeRFS023Tp8QjgIp2YtWuEwrFG-mgB2M9kJTGT6_VbzraAIuJPhCkItrk65mITNpuHxgvv-BGAm_zZd7rZJBGe-wCLBvgVN_HIkhnC4POaCV4Gu2dY_lSojwYOywrg4ldW/s1600/Mary+Terror+.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 158px; height: 235px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidHjpVgeQM-gAeRFS023Tp8QjgIp2YtWuEwrFG-mgB2M9kJTGT6_VbzraAIuJPhCkItrk65mITNpuHxgvv-BGAm_zZd7rZJBGe-wCLBvgVN_HIkhnC4POaCV4Gu2dY_lSojwYOywrg4ldW/s320/Mary+Terror+.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5492705033051102370" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Formato: Brossura<br />ISBN: 978-88-89541-41-8<br />Pagine: 416<br />Pubblicato: Aprile 2010<br />Prezzo: Euro 16,00</span><br /><br />Georgia, inizio anni ’90 del secolo scorso. Le vite di due donne, molto diverse tra loro, scorre in parallelo. La prima, Laura Clayborne, è una giornalista di cronaca rosa, moglie di un affermato agente di cambio, da cui aspetta un bambino e dal quale viene regolarmente tradita da tempo.<br />Mary Terrel, invece, è una donna che vive in clandestinità, sotto la copertura di diverse false identità . Ricercata da oltre vent’anni, pluriomicida, col nome di battaglia MARY TERROR la donna faceva parte di un gruppo terrorista militante, lo Storm Front, una deviazione dei movimenti pacifisti hippies della Love Generation degli anni ’60.<br />Mary era follemente innamorata del leader dello Storm Front, Jack Gardiner, conosciuto come Lord Jack, da quale aspettava anche un bambino. <br />Il sogno d’amore di Mary e Jack ebbe fine, insieme agli ideali deviati dello Storm Front, la notte del 1° luglio 1972. Il gruppo era riunito per pianificare una misteriosa missione, denominata in codice “Signora Piangente”, quando fu letteralmente annientato da una devastante incursione di Polizia e FBI. La resistenza dei giovani terroristi era stata notevole, tanto sangue era stato sparso da entrambe le parti, ma alla fine la potenza di fuoco e l’utilizzo di mezzi da guerra da parte delle forze dell’ordine aveva avuto la meglio. I quattro superstiti, tra cui Mary e Jack, erano stati dispersi e non si erano più incontrati negli anni a seguire, ognuno preso a costruirsi una nuova identità, ognuno a fuggire dalle conseguenze degli orrori passati.<br />Ma per Mary Terror quella guerra non è mai finita. Un giorno, acquistando per caso una copia della rivista Rolling Stone, scopre un annuncio apparentemente senza senso: un invito, un appuntamento, una data precisa, il riferimento alla Signora Piangente…<br />Per Mary è chiaro: Lord Jack è tornato e sta chiamando i membri superstiti dello Storm Front, per riformare il gruppo, per riaverla al suo fianco, per provare ancora una volta a cambiare il mondo. Mary sa che non può mancare, e sa di dover portare un pegno d’amore all’unico uomo che abbia mai amato, quell’uomo che ha così tanto idealizzato da darle la forza di sopravvivere in tutti quegli anni. E quale pegno d’amore, se non un bambino in carne e ossa che sostituisca quello che aspettava da lui, che ha perso nell’ultima battaglia dello Storm Front?<br />Mary elabora così il folle piano di rapire un neonato, proprio nei giorni in cui Laura Clayborne mette al mondo il suo.<br />Traumatizzata dalla scoperta del tradimento di suo marito, la giornalista affronta il parto in condizioni psicologiche spaventose, ma la nascita del bambino, chiamato David, le restituisce un briciolo di serenità.<br />Serenità che viene immediatamente disintegrata dal rapimento quasi subitaneo del bambino, in ospedale, da parte della terrorista.<br />Accertata l’identità della donna grazie all’aiuto della Polizia, Laura resta però sconcertata dal fatto che Mary Terror sembra un osso troppo duro per le forze dell’ordine. Le ricerche non portano da nessuna parte, e suo marito e i suoi genitori sembrano rassegnarsi al fatto che, nelle mani di una pazza del genere, il bimbo potrebbe essere già morto.<br />È a quel punto che l’amore materno di Laura, unito al senso di abbandono da parte della famiglia e della Polizia, le fa scattare un meccanismo interno che letteralmente la trasforma.<br />Appigliandosi a una debole traccia, Laura inizia la sua caccia personale a Mary Terror, un inseguimento epico e terrificante che porterà le due donne ad attraversare gli Stati Uniti d’America in lungo e in largo, in situazioni ambientali impossibili, in condizioni umane inenarrabili, lasciandosi dietro una scia di sangue senza precedenti, fino ad arrivare a un finale pazzesco, incredibile, a cui non osiamo accennare, qui, per ovvi motivi…<br />Forse il romanzo più bello e completo di Robert R. McCammon mai pubblicato in Italia, “Mary Terror” ha un messaggio intrinseco di rara bellezza e magnificenza: quando una donna viene dilaniata nei suoi affetti e nei suoi sentimenti, nel suo essere più profondo, può trasformarsi nella forza più terrificante che esista in natura, più forte delle forze della Natura stesse. In questo romanzo noi ritroviamo ben due esemplari di questo tipo di donna: una trasfigurata dall’amore materno, l’altra dall’amore idealizzato. Una positiva, una negativa. Ma entrambe, indubbiamente, degne di un grande, incondizionato Rispetto.<br />“Una cavalcata selvaggia nel terrore… Un’epica avventura nel mondo della follia”, dice Dean R. Koontz per definire “Mary Terror”.<br />Un libro dedicato alle Donne. Quelle vere! Aggiungerei io…<br />(Recensione a cura di) Domenico NigroDomenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-34208020886935157722010-06-21T03:17:00.000-07:002010-07-11T10:46:55.365-07:00RAIMONDO MIRABILE, FUTURISTA (di Graziano Versace, Edizioni XII)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgILuOSnZiYAc0U_NDUTIa_fKAflFFg7omSU7vA18fsPFBp6pHZToVy1RdjCkFXoF-arCJENYia7awTS5E3LscRzETwOnjkddaQOiAn1VJU1zd0vbusxrAmNmKMmcok2e9mnr-L8ntNVB5g/s1600/Raimondo-Mirabile-futurista.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 161px; height: 230px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgILuOSnZiYAc0U_NDUTIa_fKAflFFg7omSU7vA18fsPFBp6pHZToVy1RdjCkFXoF-arCJENYia7awTS5E3LscRzETwOnjkddaQOiAn1VJU1zd0vbusxrAmNmKMmcok2e9mnr-L8ntNVB5g/s320/Raimondo-Mirabile-futurista.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5485170276767490610" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Autore: Versace Graziano<br />Editore: Edizioni XII<br />Prezzo: € 15.50<br />Collana: Eclissi<br />Data di Pubblicazione: 2010<br />ISBN: 8895733185<br />ISBN-13: 9788895733180<br />Pagine: 284</span><br /><br />Recensione Raimondo Mirabile, futurista<br /><br />Milano, 1911. Venti di guerra infuriano sul continente europeo, e l’Arte li asseconda, pervasa com’è dal nuovo movimento del Futurismo, che si proietta nel futuro promovendo ideali quali Audacia, Volontà, Forza, Violenza, Guerra, Superiorità dell'Uomo ma soprattutto il Progresso Scientifico e Tecnologico. È su questo substrato culturale che si incista, come un tumore maligno, il tentativo di invasione della Terra da parte di una razza di predatori spaziali che utilizzano proprio la forza di volontà come massimo Potere per piegare e asservire la razza umana, trasformando gli uomini in una sorta di proto-cyborg.<br />È su questo inquietante scenario che si svolgono le avventure di Raimondo Mirabile, letterato e avventuriero dedito, a modo suo, alla causa del Futurismo, accompagnato dal fedelissimo maggiordomo Gregorio Valli, la voce narrante del romanzo.<br />Quando i due vengono a conoscenza, grazie a un vecchio amico della madre di Raimondo, il gentiluomo inglese John Styles, della minaccia extraterrestre, Milano è già quasi completamente sotto il controllo della Società degli Eletti (il nome dietro cui si nasconde l’organizzazione aliena). Spalleggiati da un ricco uomo d’affari milanese che ha abbracciato la loro causa, Ludovico Mercadante, e capeggiati dal tenebroso Milo Corvan, gli Eletti responsabili del tentativo di conquista italiana sono ormai arrivati a dominare le più alte sfere intellettuali e di potere della città meneghina. Aiutati da un manipolo di amici (la contessa Alma Guarnero, miss Julie Harringhton, il francese Henry Savant, il giornalista milanese Bonaventura Galvagna e uno strano Viaggiatore del Tempo, Fredreric Da Crone…), i nostri eroi intraprenderanno una battaglia senza esclusione di colpi che li porterà a duellare con i nemici intergalattici nei luoghi più suggestivi della città, dal salotto letterario della contessa Guarnero di via Cenisio, alla Galleria Vittorio Emanuele II, alla Chiesa di Santa maria del Carmine, al Teatro Lirico, fino all’apocalittico epilogo nel sottosuolo del Cimitero Monumentale…<br />Romanzo fantascientifico dall’intenso sapore retrò, dove bulloni, valvole, olio di macchina e ardimento hanno campo libero, “Raimondo Mirabile, Futurista” ha l’avvincente struttura di un vecchio fumettone a puntate, di quelli che furoreggiavano nel Ventennio del secolo scorso sulle pagine de l’Audace o L’Avventuroso…<br />Per neo-futuristi nostalgici :D<br />(Recensione a cura di) Domenico NigroDomenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-58399323134454414122010-06-14T02:21:00.000-07:002010-06-14T03:49:54.349-07:00IL GRIMORIO DI BAKER STREET (di Barbara Hambly, Kim Newman e altri - Edizioni Gargoyle Books)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0lw9kDagIga5BirpAgdQNgCbPARotqdEDpdkqhVHERQ7GzaMBVD_vYGShHOF0R7P1g8Vnrft9dGwBdiFZ2HhzCVI4RDU7rqT9gB134xy8LSqxsMpGDiHo8aBWt_4JJA5-Es3Ff3FTEhQ4/s1600/Il+grimorio+di+Baker+Street.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 158px; height: 238px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0lw9kDagIga5BirpAgdQNgCbPARotqdEDpdkqhVHERQ7GzaMBVD_vYGShHOF0R7P1g8Vnrft9dGwBdiFZ2HhzCVI4RDU7rqT9gB134xy8LSqxsMpGDiHo8aBWt_4JJA5-Es3Ff3FTEhQ4/s320/Il+grimorio+di+Baker+Street.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5482577162403150498" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Barbara Hambly, Kim Newman e altri<br />Il Grimorio di Baker Street<br />Formato: Brossura<br />ISBN: 978-88-89541-45-6<br />Pagine: 350<br />Pubblicato: maggio 2010</span><br /><br /><br />“[...] il suo sguardo era acuto e penetrante; e il naso sottile aquilino conferiva alla sua espressione un'aria vigile e decisa. Il mento era prominente e squadrato, tipico dell'uomo d'azione. Le mani, invariabilmente macchiate d'inchiostro e di scoloriture provocate dagli acidi, possedevano un tocco straordinariamente delicato, come ebbi spesso occasione di notare quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua filosofia”.<br />Di gran fascino e carisma, il buon, vecchio Sherlock. Dobbiamo riconoscerglielo. Di un temperamento tale, che il suo creatore, Sir Arthur Conan Doyle, non riuscì a mandarlo in pensione neppure dopo quattro romanzi e cinquantasei racconti.<br />E se l'esistenza di Doyle si spense, quella dell'investigatore londinese no. Egli continuò infatti ad apparire in altre centinaia di opere letterarie, fino a fare il suo debutto prima in teatro e poi al cinema.<br />Sicuramente non fu il primo investigatore “deduttivista” della narrativa; ricordiamo infatti Auguste Dupin creato dalla penna di E. A. Poe, ma è sicuramente divenuto un archetipo per tutti i suoi discendenti.<br />Profondo conoscitore della chimica, buon violinista, provetto schermidore, Sherlock Holmes incarna alla perfezione lo spirito positivista di fine '800. La sua comparsa sottintende il divincolarsi da tutti gli schemi che il Romanticismo aveva portato con sé. L'uomo non è più succube di una Natura con la enne maiuscola, matrigna, perfida o al massimo indifferente, così come suggerì Leopardi; tutt'altro. Ora l'uomo rivaluta ogni sua abilità, mette su un piedistallo l'intelletto, la logica, la deduzione; cosciente che può parlare del macrocosmo, leggendo il microcosmo e viceversa in un eterno 'tout-se-tient'. E allora si appoggia la teoria di G. B. Vico, secondo cui VERUM=FACTUM, e non si scappa.<br />Ma non è del tutto così. Se facessimo di Sherlock Holmes un determinista convinto, quadrato, un novello San Tommaso, non renderemmo certo giustizia alla sua immagine. Famosa è la sua frase “Quando hai eliminato l'impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità”. in questa frase notiamo certamente un'apertura, per quanto del tutto ipotetica e ahimè frustrata (almeno nei racconti di Doyle), verso il mondo del paranormale.<br />Ed è qui che volevo portarvi. L'antologia “Il Grimorio di Baker Street” è una raccolta di avventure holmesiane, in cui il detective si cimenta non più con la realtà ordinaria, ma ha modo di applicare la logica anche al mondo dell'occulto. I puristi potrebbero storcere il naso, è vero. I vari autori potrebbero essere tacciati di revisionismo, ma io mi permetto di dire un sonoro “chi se ne frega”. In questo libro troverete undici racconti di alto livello che non temono assolutamente confronti con le altre opere apocrife. Anzi, proprio la riscrittura del personaggio di Sherlock Holmes è di grande utilità e non cade minimamente nel banale. Tutto questo “rinfresca” e dà maggior vigore a una delle figure più classiche di tutta la narrativa gialla.<br />Fra demoni, poultergeist, stregoni e bizzarre creature fra cui, udite udite, Peter Pan, il detective e il suo fido assistente Watson riusciranno a destreggiarsi oltre i confini del reale fino a raggiungere l'agognata “nuda veritas”.<br />“Il Grimorio di Baker Street” è un libro che osa parecchio. Ma proprio nel suo osare narrativo, toglie il fiato con una notevole dose di colpi di scena e un ritmo abbastanza veloce, seppur fedele allo stile di Conan Doyle, e sono sufficientemente sicuro che non deluderà nessuno.<br />Buona lettura, a puristi e non…<br />(Recensione a cura di) Valerio Bonante<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh53SDcB0GQ8V8vd7U5_i2sL_Ry2a5Qk4lgsuFEdoQG8YPkUkH-BccEBTh-8TyL6JK6n5CEouyLcJyyEcZomEGujvy2PKuhEMovMOCuTcWB2E8ssqhXX3VTKrMgprmL8AOVVQfdxFz3J_2h/s1600/17155_1261806678456_1628385174_648392_6519823_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 275px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh53SDcB0GQ8V8vd7U5_i2sL_Ry2a5Qk4lgsuFEdoQG8YPkUkH-BccEBTh-8TyL6JK6n5CEouyLcJyyEcZomEGujvy2PKuhEMovMOCuTcWB2E8ssqhXX3VTKrMgprmL8AOVVQfdxFz3J_2h/s320/17155_1261806678456_1628385174_648392_6519823_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5482579187768213970" /></a>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-77597783732952791802010-05-31T07:27:00.000-07:002010-07-11T10:46:26.519-07:00Promo - Cà delle OmbreIl promo-video ufficiale di Ca' delle Ombre! Regia di Andrea Romano (blog personale: L'Occhio Scavatore); attrice protagonista: Susanna Angelino (Redazione Ca' delle Ombre)...<br /><br /><object style="background-image:url(http://i1.ytimg.com/vi/Pmimugjp5RQ/hqdefault.jpg)" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Pmimugjp5RQ&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/Pmimugjp5RQ&hl=it_IT&fs=1" width="480" height="295" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-13226835031984323972010-05-24T10:58:00.001-07:002010-05-24T11:14:18.402-07:0026/05/2010: presentazione romana de "Il Grimorio di Baker Street", l'ultimissima produzione targata Gargoyle Books<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaCUMbfMF4_CTEvXpDMtgfwvKJPqlt0nNPBy_dKsIZvY8uHgShYNMBXXY1LnTvQ4vsJajuasjjWi9rcWxyz_3zI62PiO1-OukZziARO42b_nRAcWppBG2aDwJwPbrjuFo5aCd2aznIZmjx/s1600/Gargoyle-logo.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 164px; height: 216px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaCUMbfMF4_CTEvXpDMtgfwvKJPqlt0nNPBy_dKsIZvY8uHgShYNMBXXY1LnTvQ4vsJajuasjjWi9rcWxyz_3zI62PiO1-OukZziARO42b_nRAcWppBG2aDwJwPbrjuFo5aCd2aznIZmjx/s320/Gargoyle-logo.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474899955573647346" /></a><br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz0ARA3cp8gUImlc67xAxqF6toQe6CeOkXTKs1e-tawd9HrW8eFSE__4vAuNmoYby4lRQaSmXeII9YaN8xY-btn4M0aQ8Gd6mCBRoTg-Dkrn3GyY4SRLXLHvYn5DM0C2_YmAI0uCbyECMX/s1600/nsf_usih.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 179px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz0ARA3cp8gUImlc67xAxqF6toQe6CeOkXTKs1e-tawd9HrW8eFSE__4vAuNmoYby4lRQaSmXeII9YaN8xY-btn4M0aQ8Gd6mCBRoTg-Dkrn3GyY4SRLXLHvYn5DM0C2_YmAI0uCbyECMX/s320/nsf_usih.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474898953580360018" /></a><br /><br /><br /><br /> <br /><br /><span style="font-weight:bold;">sono lieti di invitarvi alla presentazione de </span><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdKi3YEzhXA34LAyknMxNz0kxnZudmBE-idYgx6lhWmLSm7d1oXNsh4SiB5Q7YXBN_kI9zqtBM96E1W3Yl9K24qrIYTsP0ACzQbmSy446DOB4OuOAqCb5XKYha2_V5_JxmZtmTI67xEWe3/s1600/maggio-il_grimorio_di_baker_street.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 225px; height: 257px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdKi3YEzhXA34LAyknMxNz0kxnZudmBE-idYgx6lhWmLSm7d1oXNsh4SiB5Q7YXBN_kI9zqtBM96E1W3Yl9K24qrIYTsP0ACzQbmSy446DOB4OuOAqCb5XKYha2_V5_JxmZtmTI67xEWe3/s320/maggio-il_grimorio_di_baker_street.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474900181616859330" /></a><br /><br /> <br /><span style="font-weight:bold;">IL GRIMORIO DI BAKER STREET<br />Le avventure soprannaturali di Sherlock Holmes<br />di Barbara Hambly, Kim Newman e altri<br /><br />Roma, mercoledì 26 maggio 2010, ore 18<br />Casa del Cinema - Sala Volontè<br />Largo Marcello Mastroianni, 1 - Villa Borghese<br /><br />Intervengono:<br />Alessandro Gebbia<br />Professore di Letteratura Inglese, Università di Roma “La Sapienza”<br />Stefano Guerra<br />Psichiatra, direttore di The Strand Magazine<br />Paolo De Crescenzo<br />Editore Gargoyle Books<br /><br />La famosa “cassetta di latta tutta ammaccata” del Dr John H. Watson torna ad aprirsi ancora una volta per svelarci undici racconti nuovi di zecca, tutti incentrati su storie misteriose di orrore e dark fantasy.<br />Sherlock Holmes, maestro della logica deduttiva, è chiamato a confrontarsi con l’irrazionale, l’inatteso e il fantastico, all’interno dei magici mondi de Il Grimorio di Baker Street.<br />Come se la caverà Holmes con “le cose che si nascondono nella notte”? Beh, dovrete leggere le storie per scoprirlo, ma permetteteci di lasciarvi con questo pensiero. Quale detective migliore, per scavare nell’imprevedibile e spaventoso mondo del soprannaturale, di colui il cui motto è sempre stato: «Quando hai eliminato l'impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità»?<br /><br />Da Il Grimorio di Baker Street:<br />Non è mia abitudine nascondere la verità ai miei amici. Sherlock Holmes riesce a contemplare senza paura orrori che mi ghiacciano il sangue. Omicidio e violenza, le urla degli innocenti e le azioni dei malvagi, tutto ciò che circonda Holmes gli è naturale e ci sguazza come un pesce nell’acqua. Eppure, per quanto sia indubbiamente un uomo coraggioso, a Holmes non mancano dei demoni personali. Vive una vita costruita su piccole ma incrollabili certezze, su ciò che è possibile e ciò che non lo è. […] A modo suo, Holmes era sempre stato un cacciatore di terribili mostri. Un uomo che rivelava segreti. Se avesse avuto la scelta, sarebbe rimasto qui, a risolvere crimini a Londra, o si sarebbe avventurato oltre, a esplorare quel mondo dal sole rosso? Mi trovo a cercare la risposta, ma questa mi sfugge ancora, eclissata da un’altra domanda più difficile. Se Holmes lasciasse questo mondo, io lo seguirei?<br /><br />Dalla prefazione “Potrebbero mettercisi anche i fantasmi” di David Stuart Davis:<br />La prospettiva di uno Sherlock Holmes che fronteggia e combatte le forze oscure attrae perché lui non ci crede. Il soprannaturale rimane per lui una favola. I fantasmi non lo riguardano, perché nella sua mente non c’è posto per nulla del genere. […]Credo che la sua accettazione graduale e riluttante del soprannaturale e il suo comprendere che certi parametri razionali vi si possano comunque applicare sia uno degli aspetti interessanti in quest’esercizio di prosa sherlockiana. Il fatto che Holmes si avvicini a ogni problema che potrebbe avere connotazioni soprannaturali in modo scettico e dubbioso aggiunge interesse e tensione alla narrazione…<br /><br />Hanno detto:<br />Una stupenda novità da aggiungere alla biblioteca di ogni fan di Sherlock Holmes o del soprannaturale. Storie gagliarde, grande varietà di temi, brividi genuini: ecco ciò che vi aspetta. Spegnete la luce, tiratevi su la coperta e lasciatevi trasportare in questo viaggio fantastico, con il miglior detective privato del mondo come guida…<br />ROBERT J. SAWYER - VINCITORE DEL PREMIO HUGO AWARD<br /><br />Questo volume contiene undici delle storie più ingegnose, ispirate e ricche d’immaginazione mai scritte.<br />Roba da leccarsi i baffi!<br />ROGER JOHNSON - THE SHERLOCK HOLMES JOURNAL<br /><br /><br /><br />Dati tecnici del volume:<br />TRADUZIONE: Susanna Raule<br />INTRODUZIONE: Enzo Verrengia<br />PAGG.: 340, brossura<br />ISBN: 978-88-89541-45-6<br />PREZZO: 14,50 €<br /><br /><br />II EDIZIONE DI<br />ROMA SI LIBRA - FESTA DEGLI EDITORI E DEI LIBRAI ROMANI<br />(22-30 maggio 2010)<br />STAND GARGOYLE N. 37</span>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-10612936365155570442010-05-20T23:47:00.000-07:002010-05-21T00:03:23.586-07:00Shadow - L'ombra ( di Federico Zampaglione) - Trailer Italiano<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFcxXq-RRzULemvgEtnv2NAtZIhIivJvnLM0EPduvTCGez62ecXlbpn_M-wgNDfJ9347QG08ENz0U295cBLVKxNu9t-CMKSwjSwzEO3INi3yVqLctxKVsibm52CbbQVgxwzFNXW3vTa5lk/s1600/602.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 226px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFcxXq-RRzULemvgEtnv2NAtZIhIivJvnLM0EPduvTCGez62ecXlbpn_M-wgNDfJ9347QG08ENz0U295cBLVKxNu9t-CMKSwjSwzEO3INi3yVqLctxKVsibm52CbbQVgxwzFNXW3vTa5lk/s320/602.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5473613764352873442" /></a><br /><br />Shadow (L’Ombra) è il secondo film diretto da Federico Zampaglione( ex leader dei Tiromancino) dopo il noir Nero Bifamiliare del 2007. Il film è uscito nelle sale cinematografiche italiane il 14 maggio 2010.<br />Questo il plot: David (Jake Muxworthy), un giovane ex militare tornato da poco a casa dagli orrori della guerra in Iraq, decide di prendersi un momento di pausa (per ritemprarsi e per scrollare la sua coscienza) e di prodigarsi nel biking in un luogo chiamato per l’appunto The Shadow, nel trevisano. Qui, tra le sconfinate oasi di verde, incontrerà Angeline (Karina Testa), una dolce fanciulla dedita anch’ella al biking con la quale comincerà ad intrecciare una relazione amorosa. La liaison verrà però interrotta da due nerboruti cacciatori-psicopatici ovvero Buck (Chris Coppola) e Fred (Ottaviano Blitch) del tutto intenzionati a dare loro la caccia e ad uccidere entrambi. Da qui assisteremo ad una folle fuga nei boschi da parte dei due protagonisti che finirà alquanto male non solo per David ed Angeline ma anche per coloro che dovevano essere i loro aguzzini in quanto si confronteranno tutti quanti, vittime e carnefici, con la cosidetta ‘ombra’ per l’appunto.<br />Shadow è di certo un film ‘particolare’ e di stampo internazionale (manovra assai coraggiosa in un paese come il nostro abituato a canoni fin troppo convenzionali) in quanto non è il classico horror che uno spettatore abituato a certi schemi si aspetterebbe di trovare. Esso riesce a racchiudere in un vorticoso gioco di chiari scuri e di oniricità (che strizza l’occhio sia ai torture porn quali Hostel e Frontiers sia all’horror italiano più tradizionale come quello di Lamberto Bava o del maestro Dario Argento) un significato molto più recondito che dipinge, attraverso gli occhi di David, gli orrori della guerra. <br />La pellicola parte in modo molto tranquillo, passando poi attraverso una caccia nei boschi senza fiato, fino a giungere al reale succo di tutta la storia, quando David e company si ritroveranno alle prese con Mortis (Nuot Arquint che si cala nelle vesti di uno spauracchio alto e bianchissimo) e dei suoi deliri da chirurgo psicotico . David riuscirà anche a ‘scoprire’ ciò che si nasconde nel bunker del folle assassino ovvero: cimeli, vestiario, foto e filmati del periodo nazista oltre che vari filmati di tutte le guerre più recenti e meno recenti. Indi un passato che ritorna e brucia,un passato che pesa più di un macigno nelle anime delle vittime e dei carnefici. Ed è questo ciò a cui punta il regista: rivangare la memoria e fare in modo che essa non venga dimenticata e sepolta dai più.<br />Consiglio la visione di Shadow non solo agli amanti dell’horror, ma un po’ a tutti gli appassionati di cinema, in quanto lo considero un film ‘nuovo’, non convenzionale, un film coraggioso e ricco di significato e anche una specie di ‘affronto’ e di scommessa in un paese che ha fatto degli ‘stereotipi’ il suo punto forte purtroppo.<br />(recensione a cura di) Susanna Angelino<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiilsMCX8EDqXsq4v6GDM77X4koeviwkeWBXIcj3GPHMtWc6fzZStBuFSdRHQtvx7kCFHMPIU9ql21OTmQHcConOZM3aoJ_ZqMFYCTWvp6noYohOJSp25ftxXUMjHlHFJBz10CmExPmCxUu/s1600/27069_387845976393_696671393_4493524_8173543_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 284px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiilsMCX8EDqXsq4v6GDM77X4koeviwkeWBXIcj3GPHMtWc6fzZStBuFSdRHQtvx7kCFHMPIU9ql21OTmQHcConOZM3aoJ_ZqMFYCTWvp6noYohOJSp25ftxXUMjHlHFJBz10CmExPmCxUu/s320/27069_387845976393_696671393_4493524_8173543_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5473615132547039330" /></a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Shadow (L’Ombra)<br /><br />Titolo originale: <br />Shadow <br />Nazione:<br />Italia <br />Genere:<br />Horror <br />Durata:<br />80min. (colore)<br />Data di uscita:<br />14.05.2010 <br />Distribuzione: <br />Ellemme Group distribution <br /><br /><br />Regia:<br />Federico Zampaglione <br /><br />Sceneggiatura:<br />Federico Zampaglione <br />Domenico Zampaglione <br />Giacomo Gensini <br /><br /><br /><br /><br />Soggetto:<br /> Federico Zampaglione <br /> Domenico Zampaglione <br /> Giacomo Gensini <br /><br />Personaggi:<br /> Jake Muxworthy (David) <br /> Nuot Arquint (Mortis) <br /> Karina Testa (Angeline) <br /> Ottaviano Blitch (Fred) <br /> Emilio De Marchi (Dottore) <br /> Chris Coppola (Buck) <br /> Matt Patresi (Tenente) <br /> Gianpiero Cognoli (Avventore) <br /><br />Case di Produzione: <br />Blu Cinematografica <br />Produzione: <br />Massimo Ferrero (Produttore) <br /><br />Montaggio: <br />Eric Strand <br /><br />Fotografia: <br />Bassano Marco <br /><br />Musiche originali: <br />The Alvarius <br />Francesco Zampaglione </span><br /><br /><br /><object style="background-image:url(http://i4.ytimg.com/vi/GM8yyakefHM/hqdefault.jpg)" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/GM8yyakefHM&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/GM8yyakefHM&hl=it_IT&fs=1" width="480" height="295" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5653793422971967355.post-80235619071195912012010-05-10T00:59:00.000-07:002010-05-10T00:59:30.665-07:00Ca' delle ombre - Il promo-videoLa nostra brava collaboratrice Suzanne Angelino, già splendida protagonista del promo-video per l'antologia Mondadori/Epix "Bad Prisma", ha realizzato questo piccolo delirio promozionale per il nostro blog letterario horror Ca' delle Ombre. Sconsigliatissimo a chi ha la fobia delle bambole morte viventi ;D<br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/IcCv5Ga-VYc&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/IcCv5Ga-VYc&hl=it_IT&fs=1" width="425" height="344" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Domenico "DOM" Nigrohttp://www.blogger.com/profile/04714459803656407679noreply@blogger.com0