Palestina, anno zero dell’era cristiana. Nel momento terribile delle tentazioni di Gesù nel deserto, Lucifero, sconfitto, gioca l’ultima carta, evocando dal suo regno infernale una creatura, un angelo caduto come lui, a cui conferisce le forme di una bellissima donna per sedurre il suo Nemico. Questa, però, viene conquistata dallo sconfinato amore e dalle promesse eterne del Cristo. Lucifero, per vendetta, le lancerà una terribile maledizione, trasformandola in una vampira assetata di sangue e usandola per creare scompiglio nel piano divino della Salvezza.
Nasce così Maria Maddalena, un essere combattuto tra la sua natura demoniaca e l’amore suscitato dal Cristo, tra la paura di una dannazione eterna e la speranza di poter tornare a quel Paradiso a cui si era ribellata e da cui era stata cacciata.
La sua sola esistenza basterà a rimettere in discussione Quanto era stato già Scritto. Le schiere della Luce (Mosè, Elia, Adamo) e quelle delle Tenebre (Lucifero, Lilith, Legione) scendono in campo e così, tra morti che tornano in vita e spaventosi esorcismi, efferati atti di vampirismo e gesti di Amore smisurato, Maria Maddalena accompagnerà Gesù verso il suo destino finale assieme a Giuda, l’unico discepolo ad aver pienamente compreso la missione del Maestro, l’unico disposto, in nome dell’Amore, a un sacrificio senza precedenti...
Se David Niall Wilson fosse vissuto (e avesse scritto questo romanzo) quattrocento anni fa, sarebbe stato arso vivo sul rogo, e il suo libro sarebbe stato relegato in qualche oscuro archivio ecclesiastico con l’etichetta di testo ultra eretico, se non addirittura di testo demoniaco, alla pari del "Malleus Maleficarum" et similia...
Ed è altrettanto possibile che tra qualche centinaio d’anni, riemergendo dalle nebbie del tempo, questo Vangelo della Maddalena possa essere annoverato tra i vangeli apocrifi e, chissà, dare origine esso stesso a qualche nuova setta.
Ipotesi inquietante, ai posteri l’ardua sentenza... io mi limiterò a recensire il libro per quello che è: un affascinante romanzo, a tema horror/teologico, ambientato al tempo e nei luoghi in cui si compì la storia più straordinaria che l’umanità abbia mai conosciuto.
Elaborato in forma di duplice vangelo, quello (scritto) di Giuda e quello (a narrazione orale) di Maria Maddalena, il romanzo inizia con le tentazioni di Cristo nel deserto e si conclude con il suicidio (?) di Giuda, dopo la Risurrezione del Cristo.
La narrazione si adatta fondamentalmente a quella dei vangeli ufficiali, ma la storia ne risulta totalmente stravolta: alcuni dogmi vengono apparentemente distrutti (Maria, la madre di Gesù, viene menzionata solo in un paio di occasioni, eppure alla Maddalena viene donato proprio il nome di costei; Giuda non ha mai tradito il Cristo, il vero traditore risulterà l’apostolo considerato più importante, per quanto indotto da una possessione demoniaca), mentre è proprio il Dogma per eccellenza a essere messo pesantemente in discussione (l’Amore del Figlio è più grande di quello del Padre?)
Eppure questo “Vangelo della Maddalena”, per quanto tenebroso, per quanto permeato di malvagità, sofferenza e orrore, è un grande messaggio d’amore. La missione salvifica del Cristo è messa in crisi, fin dopo la morte in croce, da molteplici fattori: la sua natura semi-umana, la congiura diabolica, la poca fede e la malvagità degli uomini, lo stesso Piano Divino, che non può essere sovvertito.
Eppure, nel momento più critico, quando tutto sta per essere inghiottito nella Tenebra più nera, e anche il Cristo sembra aver fallito, ecco giungere la Luce dell’Amore a far risplendere il mondo. Un Amore inspiegabile, incomprensibile alla mente umana, un Amore che proviene da ciò che era stato destinato alla perdizione, un Amore germinato dal potente, fertilissimo seme della Speranza...
Salutiamo in David Niall Wilson, profeta americano del “dark fantasy”, la nuova linfa rigenerante della letteratura horror. È grazie a scrittori come lui che potremo sempre affermare, con certezza, che il nostro genere preferito non morirà mai!