Giovanni Buzi, La Signora dalla maschera d'oro
HORROR/THRILLER
Edizioni Il Foglio
Fantastico e Altri Orrori - 2009
pagine 174
prezzo 15,00 euro
Viterbo, ai giorni nostri. Notte di Capodanno di uno studente, Luca, che per circostanze poco favorevoli, si ritrova da solo in casa. Non sapendo come trascorrere il tempo, Luca decide di passare questa notte di festeggiamenti e celebrazioni fumando spinelli, bevendo wiskey e facendosi fare compagnia da una procace signora incontrata in una chat erotica. Luca resta totalmente folgorato dalla bellezza della donna, benchè il suo viso sia celato da una maschera color dell'oro. La 'Signora' (il nick che utilizza in chat) invita Luca a raggiungerlo nel suo castello sui Monti Cimini.
Il giovane all'inizio è titubante, poi accetta e parte decisamente all'avventura.Giunto al maniero si ritrova ben presto di fronte a strani personaggi dipinti di bianco intenti a dare il via a una specie di sacrifico umano. Luca, inoriddito, fugge via e scoprirà in seguito, con enorme stupore, che quel maniero altro non era che un convento. Così, spaventato e disorientato, Luca confessa le sue avventure al suo coinquilino Francesco, coinvolgendo in un primo momento anche lui nella storia, e successivamente anche le loro rispettive ragazze. Il lettore da qui in poi verrà catapultato in un rete sempre più intricata di misteri: antichi riti etruschi, una setta a sfondo satanico dedita alla venerazione del dio Toro e torbidi segreti di famiglia, il tutto condito da una fortissima componente ad alta carica erotica (infatti, in tutto il romanzo, non mancano mai descrizioni variopinte di diversi amplessi sessuali). Perfettamente in equilibrio tra l'horror, l'erotico e il magico-satanico, “La signora dalla maschera d’oro” ci ripropone un Giovanni Buzi al top della sua vocazione di “scrittore torbido e blasfemo”: ritmo narrativo scorrevole e veloce, paesaggi descritti in modo egregio ( di certo l'autore avrà attinto dalla sua memoria, in quanto sembra avere trascorso la sua infanzia proprio in quei luoghi), uno stile descrittivo particolarissimo che invoglia il lettore ad andare avanti e a scoprire l'arcano che si cela dietro l'intera vicenda. Purtroppo però non mancano alcune pecche, come ad esempio gli sbalzi temporali troppo repentini, ma soprattutto l'autore sembra non aver dato troppo peso alle indagini svolte dall'investigatrice Lucilla Simonetti, che sembra essere stata messa li proprio per dare quel tono di 'poliziesco' all'intera vicenda. Nel complesso il romanzo è discreto, leggibile, pungente e di certo ricco di suspence. Alcuni elementi potevano essere sviluppati in modo migliore ma di certo il risultato finale è molto gradevole e apprezzabile.
Il giovane all'inizio è titubante, poi accetta e parte decisamente all'avventura.Giunto al maniero si ritrova ben presto di fronte a strani personaggi dipinti di bianco intenti a dare il via a una specie di sacrifico umano. Luca, inoriddito, fugge via e scoprirà in seguito, con enorme stupore, che quel maniero altro non era che un convento. Così, spaventato e disorientato, Luca confessa le sue avventure al suo coinquilino Francesco, coinvolgendo in un primo momento anche lui nella storia, e successivamente anche le loro rispettive ragazze. Il lettore da qui in poi verrà catapultato in un rete sempre più intricata di misteri: antichi riti etruschi, una setta a sfondo satanico dedita alla venerazione del dio Toro e torbidi segreti di famiglia, il tutto condito da una fortissima componente ad alta carica erotica (infatti, in tutto il romanzo, non mancano mai descrizioni variopinte di diversi amplessi sessuali). Perfettamente in equilibrio tra l'horror, l'erotico e il magico-satanico, “La signora dalla maschera d’oro” ci ripropone un Giovanni Buzi al top della sua vocazione di “scrittore torbido e blasfemo”: ritmo narrativo scorrevole e veloce, paesaggi descritti in modo egregio ( di certo l'autore avrà attinto dalla sua memoria, in quanto sembra avere trascorso la sua infanzia proprio in quei luoghi), uno stile descrittivo particolarissimo che invoglia il lettore ad andare avanti e a scoprire l'arcano che si cela dietro l'intera vicenda. Purtroppo però non mancano alcune pecche, come ad esempio gli sbalzi temporali troppo repentini, ma soprattutto l'autore sembra non aver dato troppo peso alle indagini svolte dall'investigatrice Lucilla Simonetti, che sembra essere stata messa li proprio per dare quel tono di 'poliziesco' all'intera vicenda. Nel complesso il romanzo è discreto, leggibile, pungente e di certo ricco di suspence. Alcuni elementi potevano essere sviluppati in modo migliore ma di certo il risultato finale è molto gradevole e apprezzabile.
(Recensione a cura di)
Susanna Angelino
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