venerdì 18 aprile 2008

Finalmente in libreria il capolavoro di Joseph Sheridan Le Fanu: Lo Zio Silas

Gargoyle Books presenta,
per la prima volta in edizione italiana, il capolavoro di Joseph Sheridan Le Fanu
"Lo Zio Silas - Una storia di Bartram-Haugh"
Traduzione di Annarita Guarnieri
Prefazione di Sandro Melani
Dal 17 aprile 2008 nelle librerie
Trailer del film Uncle Silas (di Charles Frank, 1947) a cura della casa editrice visibile, tramite downloading, su www.gargoylebooks.it
oppure su http://it.youtube.com/watch?v=IfSujsX1aX8

La trama. Maud è l'unica figlia ed erede di Austin Ruthyn di Knowl, un ricco e solitario possidente di antico ed elevato lignaggio. La misantropia del padre costringe la ragazza a condividere con il genitore una vita di reclusione nell'estesa proprietà di Knowl, con la sola compagnia della fedele servitù. Maud ha perso da piccola la madre e sa che il suo parente più prossimo è lo zio paterno, Silas Ruthyn, che lei conosce solo attraverso un ritratto, ma che non ha mai visto di persona. Sullo Zio Silas gravano inquietanti accuse di omicidio e, a causa di questi sospetti, egli è caduto in disgrazia e sopravvive solo con il sostegno del fratello maggiore, il quale è convinto della sua innocenza. L'arrivo di Madame de la Rougierre, l'istitutrice francese chiamata a provvedere alla sua educazione, da un lato, e la conoscenza della Cugina Monica, dall'altro, turbano la quotidianità di Maud. Da subito, infatti, la ragazza prova un incontenibile terrore nei confronti di Madame e diffida profondamente di lei; al contrario, vede in Monica un'alleata, alla quale confida le sue angosce. Maud riesce a dimostrare al padre quanto poco limpida sia la personalità di Madame e questa viene finalmente mandata via, non prima di aver minacciato la sua ex allieva. Di lì a poco, Maud perde il padre e viene affidata all'esclusiva tutela dello Zio Silas, nella tenuta di Bartram-Haugh. Qui, la ragazza è meno isolata, grazie alla compagnia della Cugina Milly, figlia di Silas, con cui instaura un affettuoso rapporto di complicità, alla maggiore vicinanza alla dimora della cugina Monica e alla conoscenza di Lord Ilbury Carysbroke e di sua sorella Mary. Lo Zio Silas, però, si rivela una personalità talmente sfuggente ed elusiva da apparire quasi uno spettro agli occhi della nipote. Accanto a lui, suo figlio Dudley desta in Maud sentimenti di repulsione e paura. Aleggia a Bartram-Haugh un'atmosfera di oscuro e ineffabile mistero, che una sequela di inquietanti episodi non fanno che amplificare.Il libro. Lo Zio Silas venne pubblicato a puntate sul "Dublin University Magazine" nel 1864, ottenendo successo sia tra i lettori delle classe più agiate sia tra un pubblico più popolare e meno colto. Si tratta di un testo che, per sua struttura e stile, oltre che un romanzo, costituisce una vera e propria esperienza emotiva e intellettuale. Proponendolo per la prima volta in Italia, Gargoyle compie la sua operazione editoriale più prestigiosa e colma una vera e propria lacuna relativamente a uno dei maggiori esponenti del Gotico anglosassone, conosciuto nel nostro paese specie per i suoi racconti, tra i quali spicca il celebre Carmilla. Sandro Melani - docente di Letteratura Inglese presso l'Università della Tuscia, nonché uno dei massimi esperti, in Italia, del Romanzo Gotico (per i tipi Marsilio ha curato la riedizione di Carmilla, 1999 e, recentemente, quella de Il Castello di Otranto di Walpole) - firma la prefazione.Il romanzo è aperto a molteplici e disparate chiavi interpretative ed è stato letto anche come un'allegoria politica della dissoluzione della società anglo-irlandese. In proposito, lo sguardo pessimista dell'irlandese Le Fanu influenzerà non poco quello di altri due celebri scrittori, suoi connazionali, William B. Yeats e James Joyce, facendo sì che Lo Zio Silas venga considerato uno dei più significativi antesignani del modernismo letterario europeo del XX secolo. È uno dei più agghiaccianti thriller psicologici mai scritti, che si pone, per tecnica costruttiva e gusto del mistero, alle origini della letteratura poliziesca. L'autore combina magistralmente elementi del mystery con i passaggi incalzanti dell'investigazione.Le Fanu alimenta la tensione con soluzioni continue ricorrendo ad una cifra narrativa che si esprime attraverso la dilatazione della trama, mettendo il lettore nelle condizioni di acclimatarsi ai personaggi, di vederli, di entrare in intimità con le loro bizzarrie e idiosincrasie, seppure essi si muovono in un'epoca storica dai costumi assai diversi rispetto a quelli odierni.Al centro della narrazione de Lo Zio Silas risaltano figure femminili assai incisive (sia positive che negative), le quali - man mano che la storia si sviluppa - faranno il possibile per affrancarsi dall'assoggettamento maschile: questo vero e proprio predominio di una prospettiva psicologica femminile è uno dei fattori che rende il libro di una straordinaria modernità.Un testo di una sorprendente modernità, tanto da ricordare per la densità dei suoi simboli, le Brontë, ma anche degli scrittori del terrore più tardi come Blackwood e Arthur Machen, nei quali l'insistenza posta sulla forza del rimosso diventa più esplicita. E questo chiaramente ha bisogno di un commento. Com'è possibile che uno scrittore che sta deliberatamente lavorando secondo una formula all'apparenza superata, riesca, tuttavia, a guardare avanti verso una narrativa più coscientemente psicologica? Le possibilità sembrano due. La prima è insita nella stessa natura del gotico: nella misura in cui il gotico era divenuto il modo principale grazie al quale esplorare il terrore e le altre sensazioni estreme, così era naturalmente rivestito di un contenuto psicologico che Le Fanu aveva continuato a sondare. La seconda possibilità, tuttavia, è forse la più interessante: cioè che nell'opera di Le Fanu, proprio perché era superata dal sensazionalismo, il gotico è ridotto a dati psicologici essenziali. David Punter, Storia della letteratura del terrore (Editori Riuniti, 1985)L'Autore. Joseph Sheridan Le Fanu nasce a Dublino nel 1814. Trascorre l'infanzia tra i villaggi di Chapelizod e Abington, nella contea di Limerick. Qui, vive in stretto contatto con una società rurale fiera ma povera e imbevuta di superstizioni. La componente favolistica e fantastica, propria della cultura contadina irlandese, influenzerà profondamente la produzione letteraria di Le Fanu, in particolare per quanto riguarda la narrativa breve. I suoi racconti pullulano di fate, gnomi, leprecauni, creature fantastiche e animali fatati che insidiano i boschi, dando vita ad un mosaico narrativo di grande suggestione. Nel 1832, Le Fanu intraprende gli studi in Legge presso il Trinity College di Dublino; tra il 1835 e il 1839, vengono pubblicati alcuni suoi racconti (The Ghost and the Bone-setter, The Furtunes of Sir Robert Ardagh e Schalken the Painter) sul "Dublin University Magazine", con cui Le Fanu continuerà a collaborare per tutta la vita, diventandone anche proprietario. Dopo una breve esperienza nell'avvocatura e un matrimonio che lo lascia vedovo inconsolabile, nel 1858, Le Fanu si allontana dalla vita sociale per dedicarsi esclusivamente alla scrittura (per questo verrà definito "The Invisible Prince") fino al 1873, anno della sua morte. Le Fanu è autore di diverse antologie di racconti e di alcuni romanzi, tra cui i più importanti sono Lo Zio Silas (1864) e Carmilla (1872), che narra di una vampira sensuale e affascinante, in odore di lesbismo, massimo tabù in epoca vittoriana. Sembra che lo stesso Bram Stoker abbia tratto ispirazione da Carmilla per il suo Dracula (1897). Le Fanu coltivò profondi interessi per la demonologia e l'occultismo e subì l'influenza del filosofo e mistico Emmanuel Swedenborg.

Dati tecnici del volume:
Prezzo: 16,00 €
ISBN: 978-88-89541-27-2
Pagg. 555


fonte: Costanza Ciminelli
Ufficio Stampa Gargoyle Books

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