giovedì 25 febbraio 2010

REPETITA (di Marilù Oliva - Gruppo Perdisa Editore)


Marilù Oliva
Repetita
Perdisa
Collana Walkie Talkie
Pagine 192
Prezzo 14,00 euro


Bologna, ai giorni nostri. Un feroce e spietato serial killer sta mettendo in ginocchio la città e la Nazione intera, come mai era accaduto dai tempi del Mostro di Firenze. I suoi efferati delitti sono terrorizzanti e "archetipici", perchè si ispirano ai grandi omicidi della Storia, a tal punto che il maniaco omicida viene ribattezzato dagli organi di stampa "il Valentino", come Cesare Borgia, fratello della celebre Lucrezia. Sulla pista di questo nuovo Mostro si lancia l'ispettore Basilica, della Questura di Bologna, e una equipe di storici e psicologi, tra cui la dottoressa Malaspina, che tra l'altro, inconsapevolmente, lo ha in cura, e ne è segretamente innamorata. Il Valentino, infatti (il cui vero nome è Lorenzo Cerè)è uno psicopatico lucido (di quelli, insomma, della peggior specie...), con un passato di soprusi e sevizie familiari assolutamente allucinante. Gelida macchina da sesso, grande cultore della Storia e dei suoi continui repetita, Lorenzo Cerè si rivolge alla dottoressa Malaspina per trovare un rimedio ai suoi feroci mal di testa, presentandosi subito alla brillante psichiatra come un caso affascinante, difficilissimo ma non impossibile da curare...

Questa è solo una traccia minimale della trama del romanzo, che non rende assolutamente il concetto pieno della storia. L'ispettore Basilica, per esempio, ha un ruolo molto marginale nell'intero contesto. Qui il protagonista assoluto, nonchè voce narrante del romanzo, è proprio il Valentino! Con una costruzione letteraria assolutamente originale, uno stile asciutto, durissimo e senza tanti fronzoli, e un modo di descrivere certe scene assolutamente insano e abberrante (l'episodio della masticazione e deglutizione di una cimice da parte del serial killer, il pasto obbligato di una vittima con le interiora di un cane appena sgozzato e squartato e altre delicatezze del genere metterebbero a dura prova anche gli stomaci più avvezzi...) pongono di diritto la bravissima Marilù Oliva (qui all'esordio nel campo della letteratura sulla lunga distanza)in una posizione di assoluto rilievo nell'ambito del noir nostrano.
L'Italia ha dunque trovato la sua Amélie Nothomb? Il Tempo, o la Storia, e i suoi Repetita...ce lo diranno.
(Recensione a cura di) Domenico Nigro

martedì 23 febbraio 2010

PARANORMAL ACTIVITY (di Oren Peli)


Paranormal Activiity è un film prodotto negli Stati Uniti nel 2007, dal regista di origine israeliana Oren Peli e distrubuito nelle sale cinematografiche italiane il 5 Febbraio 2010.
La storia può essere riassunta in questo modo. Katie e Micah, che da poco hanno deciso di vivere assieme in una periferia di San Diego,
ben presto si rendono conto di non essere soli in casa. Una presenza disturba costantemente i loro giorni e soprattutto le loro notti. Proprio per
questo motivo Micah decide di comprare una telecamera da piazzarla nella loro camera da letto per documentare ciò che avviene di notte.
Katie invece decide di chiamare un esperto del settore il quale, dopo aver interrogato i due ragazzi, giunge alla conclusione che ciò che infesta la loro casa,
non è un fantasma ma un demone. Ben presto scopriremo anche che il suddetto demone perseguita la povera Katie sin da quando era ragazzina e a nulla serve
il cambiare casa. Il demone è legato a lei indissolubilmente.
Ciò che succederà poi e il finale lo lasciamo scoprire allo spettatore.
Paranormal Activity fa parte di quella serie di film chiamati mockumentary (ovvero finto documentario) di cui fanno parte l'ormai famosissimo The Blair Witch Project,
Rec (e Rec 2), Cloverfield e per certi versi anche Distric 9.
Il film, che è stato prodotto con un budget limitatissimo (circa 17.000 dollari) ne ha incassati ben oltre 40.000 con immensa gioia del regista Oren Peli.
A differenza di The Blair Witch Project, del quale sapevamo già tutto o quasi prima dell'uscita (attraverso una massiccia pubblicità via web),Paranormal Actvity non è stato
incentrato sulla pubblicità mediatica ma sul cosidetto 'passaparola', sulle riprese nei cinema americani (dove vediamo persone che saltano dal sediolino del cinema vedendo il film)
e sulla leggenda (farlocca ovviamente...) che lo stesso Steven Spielberg avrebbe avuto grandissima paura dopo la visione del film.
A differenza però dei già citati film (su tutti Blair Witch Project e Rec), Paranormal Acitivity risulta essere un film alquanto noioso e poco credibile per certi aspetti
non trascurabili. Innanzittuto l'estrema ingenuità dei due personaggi i quali, nonostante l'attività paranormale nella loro casa si protragga, non fanno assolutamente
niente per combatterla realmente(se non chiamare mezza volta il già citato esperto e farsi prestare una tavoletta ouija che oltretutto prenderà anche fuoco).
Chi fra noi, vedendo il protarsi di questi strani avvenimenti, non avrebbe chiamato esorcisti, autorità locali ed esperti del settore? Micah e Katie invece non lo fanno
lasciando che le cose poi prendano la piega che alla fine tutti noi, (dal bambino allo spettatore più esperto) immaginavamo.
Ovviamente i due attori non sono assolutamente famosi e la loro interpretazione lascia alquanto perplessi. La pellicola oltretutto viene frammentata da questi continui
momenti di vita quotidiana che mal si riallacciano col discorso del 'paranormale'. Notiamo infatti che di notte avvengono 'strane cose'(porte che sbattono, orme sul pavimento
e così avanti) e il mattino seguente vediamo i due protagonisti che sorseggiano tranquillamente una tazza di caffè decidendo sul da farsi. Davvero poco, poco credibile.
Ognuno di noi, dopo questi avvenimenti, sarebbe scappato come minimo a gambe levate. Micah e Katie invece decidono di rimanere in quella casa e di pagarne anche le conseguenze.
In definitiva Paranormal Acitivity è un film con poche pretese che di certo susciterà timore nello spettatore meno esperto. In quello più esperto invece susciterà noia e per
certi versi ilarità.Purtroppo però, oggi come oggi ci si aspetta davvero poco dal meraviglioso mondo cinematografico ed ecco che, si sta già pensando ad un sequel (come è stato
già fatto per Blair Witch Project e Rec 2). Che il sequel sia migliore rispetto al suo predecessore? Ne dubitiamo ma staremo a vedere...

(Recensione a cura di) Kira Yagami/Susanna Angelino




USCITA CINEMA: 05/02/2010
REGIA: Oren Peli
SCENEGGIATURA: Oren Peli
ATTORI: Katie Featherston, Micah Sloat, Michael Bayouth, Amber Armstrong, Mark Fredrichs


MONTAGGIO: Oren Peli
PRODUZIONE: Blumhouse Productions
DISTRIBUZIONE: Filmauro
PAESE: USA 2007
GENERE: Horror, Thriller
DURATA: 86 Min
FORMATO: Colore 1.85 : 1

domenica 21 febbraio 2010

MILANO, LUNEDI' 22 FEBBRAIO: "L'OSPITE MALIGNO-LA STANZA AL DRAGON VOLANT" TRA I CLASSICI DEL CAFFE'



E' con grande piacere che Gargoyle invita i suoi amici di Milano e dintorni a partecipare a un incontro di qualità come quello previsto presso "I Classici del Caffè", di via Foppa n. 4, lunedì 22 febbraio 2010 dalle ore 18 alle 19, dove si parlerà dei due racconti di Joseph Sheridan Le Fanu.

L'appuntamento è organizzato dall’Irish Club, una stimolante e variegata realtà, animata dal professor Enrico Reggiani (Università Cattolica), all’insegna della passione per l’Isola di Smeraldo, in particolare per la sua letteratura.

L’Irish Club è aperto a tutti: lettori, spettatori, ascoltatori, traduttori, studenti, studiosi, semplici appassionati e devoti cultori. Per confrontare e condividere emozioni e intuizioni, riflessioni e interpretazioni, traduzioni e tradimenti, metodi e prospettive, suggeriti dalle opere al centro dei vari incontri.
Per saperne di più:

wbyeats.wordpress.com/catholica/

www.iclassicidelcaffe.com/index.php

Salvate e stampate la locandina qui sopra: vale come invito!
Partecipate numerosi!!!

mercoledì 17 febbraio 2010

INTERVISTA A JACK KETCHUM, LO STRAORDINARIO AUTORE DE "LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO"

Ca' delle Ombre ha intervistato per voi il grande scrittore horror americano Jack Ketchum, Autore del miglior romanzo di genere pubblicato nel 2009 in Italia, lo straordinario "La ragazza della porta accanto"... Buona lettura ;D




CdO: Hello, Jack, and thanks for your willingness to do this interview. La ragazza della porta accanto has become a small literary event among italian fans of horror / noir literature. Are you happy with how your novel has been accepted in Italy?

Very happy. I’d like this story to be read by as many people as possible, in as many countries as possible. It just came out in China -- all of which is very gratifying.

CdO: La ragazza della porta accanto is a hard book, difficult to read to the contexts and situations that present, but at the same time, it is impossible to remove. You seem to know exactly which invisible buttons to touch, mind and feeling of your readers, to always maintain the highest attention and not lose the grip on them. Your knowledge of Evil, which meanders and is the protagonist of your novel, is only theoretical, ideal, or have you done in some way, experience?

A fiction-writer’s main tools are imagination and empathy, I think. I’ve never experienced anything like the level of evil depicted in The Girl Next Door but having lived in this world a long time, I’ve seen countless interviews with the wounded and their predators, heard and read countless stories. So I imagine and I empathize and the degree to which I’m successful depends entirely on how well and deeply I do so.

CdO: How can a writer do so much harm to her creature (Meg in this case) and keep a straight face? You have not suffered with her during the writing of the novel?

Of course I suffered. That’s where the empathy comes in. You have to live the fiction while you’re writing it. You can’t make someone else laugh unless you laugh first. You can’t make them cry unless you bring yourself to tears as well.

CdO: Ruth deserved a worse end of what did you do after all the pain he has caused. The reader really comes to hate her, death would have to come more slowly, excruciatingly, in line with the no mercy that prevails throughout the story, is not it?

I tried to make this story as realistic as possible. To torture Ruth might provide the reader some satisfaction, but it would be at the expense of realism. What’s a young boy to do against an adult? Push her down the stairs.

CdO: If you had written in this time, right in 2010, this your novel, would have been much different (apart from the context and environment)?

I don’t think so. I’m happy with the book exactly as it is.


CdO: Read The Girl Next Door, to me, is like attending a series of sessions of psychoanalysis, moving blocks inside that the reader had forgotten to possess. We paid like a glove, and not always pleasant. Your novel like but it’s not pleasant. Your writing has a touch of the demonic, you’re aware?

I’ll take that as a compliment. Thanks!

CdO: We will have the pleasure to meet you in person, in Italy, soon?

I hope so. My trips to Italy have all been very fine and I’ve felt very welcome there.

CdO: The interview is over. Really thank you very much, Jack, for your exquisite availability. Want to leave a greeting to the readers of my blog, Ca’ delle Ombre?

Be good to your neighbors, your cats and dogs, and yourselves.


(Interview by Domenico Nigro)

lunedì 15 febbraio 2010

N…Apocalisse: storie impossibili di una Napoli Arcana. Fotocronaca dell'evento



(La locandina ufficiale dell'evento)

“Questa è Napoli, Crocevia del Mistero: Passato, Presente e Futuro che si fondono assieme. Fantasmi, demoni e assassini. Amanti, poeti e filosofi. Si danno tutti convegno qui. Nella terra della Sirena Partenope e della Sibilla Cumana. Nella città di San Severo e Benedetto Croce.Tredici racconti lo testimoniano. Tredici storie pronte a diventare strade, luoghi e mappe per una nuova Geografia del Mistero …” Giuseppe Cozzolino.

Venerdì 12 febbraio, sono le 21:00 e a Napoli piove a dirotto; da qualche parte, forse ai Camaldoli, addirittura nevica! Ma all’appuntamento con la presentazione della nuova antologia di racconti “NAPOLI - GEOGRAFIE DEL MISTERO”, accorrono ugualmente in tanti. Il Penguin Cafè in Via S. Lucia ha di che servire aperitivi: le sala è gremita, e non a caso. Edita da Lab/Giulio Perrone e curata da Giuseppe Cozzolino, “Geografie del mistero” ci offre infatti tredici piccole perle, racconti arcani scritti da talenti fra quelli che sempre andrebbero coinvolti in simili iniziative del panorama letterario. Nessuna sorpresa quindi, se all’evento si dedica così tanta attenzione. Accolti da un ottimo BookTrailer e dalla consueta simpatia di Giuseppe Cozzolino nell’intrattenere gli ospiti, si è potuto apprezzare l’intervento di diversi fra gli scrittori, mai seriosi, e tuttavia capaci di rendere sempre più seducente la prospettiva di acquistare il libro e potersi dedicare presto alla lettura di ogni racconto citato. È intervenuto dapprima Bruno Pezone, fondatore con Cozzolino del network MondoCult e presente nell’antologia con il racconto “…perché il barbiere chiudeva alle diciannove?” - inquietandoci o rallegrandoci, tra l’altro, con la notizia che vede la novella ispirarsi a una storia vera: certo, a patto che si abbia fede nel Diavolo. Si è poi elogiato il talento di Domenico Nigro, autore del bellissimo racconto “Bella M’Briana” (il genere di racconto, a mio avviso, che sorprende per come è ben scritto, e lascia il giovane aspirante con l’improvviso e ansioso cruccio di affinare il proprio stile), nonché carismatico ideatore del Blog su cui state leggendo questo stesso articolo; un sincero ringraziamento pertanto a Giuseppe Cozzolino, per aver spontaneamente offerto spazio a Ca’ delle Ombre e pubblicamente stimato in esso ottimi contenuti. Si è anche decisa “visionaria” la bravura della coppia Caiazzo/Cinicolo di “Il sangue dell’inganno”, e apprezzato il racconto di Giovanni Venturi “L’appartamento in via Santa Lucia”. Un altro racconto, "Paco Malaventura" di Ugo Ciaccio, è stato paragonato per scelte di stile nientemeno che a “Il Ciarliero e Jack” di Clive Barker. Lo stesso Giuseppe Cozzolino ha presentato il suo “Risveglio”, dove si ripropone la dimensione “Omnia Pandemonium”, e così quanto in essa attende di far capolino e rivivere nella nostra realtà rendendo Napoli la nota città del mistero dall’esoterico, oscuro passato. Piacevolissima serata dunque, per un avvenimento letterario che merita forse non di eguagliare, bensì superare il successo dell’antologia “Questi fantasmi”, sempre a cura di Cozzolino e edita dalla Boopen. Fra le approvazioni degli ospiti, si è infine ricordato il contributo delle bellissime illustrazioni di Cecilia Latella presenti nel libro, e un altro evento MondoCult attualmente in corso: il tour di presentazioni di “LA CATENA DI PARTENOPE”, che è iniziato il 28 Novembre 2009 con la prima tappa al Volver Cafè. Cos’altro dire? Consiglio vivamente l’acquisto di questa antologia, e spero l’editoria voglia promuoverne sempre di simili. Ecco gli scrittori:
BRUNO PEZONE, LUCIO LEONE, DOMENICO NIGRO, DINO SIMONELLI, FABIO LASTRUCCI, GIOVANNI CAIAZZO E ANGELA CINICOLO, FRANCESCO VELONA, LUCIANO PALMIERI, GIOVANNI VENTURI, UGO CIACCIO, ARGIA DI DONATO, GIANNI PUCA, GIUSEPE COZZOLINO.

Giuseppe Cozzolino (Napoli, 1967), scrittore e giornalista, è specializzato in cinema, fumetti e narrativa Pulp. Insegna – come docente a contratto – presso l’Università degli studi Napoli “L’Orientale” (Cattedra di Analisi dell’Opera Multimediale). Ha curato le antologie “Partenope Pandemonium – storie stregate all’ombra del Vesuvio” (Larcher, 2005) e “Questi fantasmi – 17 storie di luoghi e spettri napoletani (Boeepen Led, 2009)
MONDO CULT è un'associazione/network ideata dagli scrittori Giuseppe Cozzolino e Bruno Pezone.
La struttura realizza e promuove EVENTI sul territorio incentrati su LETTERATURA di genere, CINEMA e FUMETTO. Si dedica anche a SCOUTING di giovani talenti nei vari settori della creatività (scrittori, sceneggiatori, illustratori). In collaborazione con associazioni culturali, case editrici locali e nazionali, enti pubblici e compagnie cinematografiche.
(Articolo e foto a cura di) Bruno Maiorano

giovedì 11 febbraio 2010

Mondo Cult presenta N...APOCALISSE !!! (Venerdì 12, Penguin Cafè, Napoli,Ore 21)



Mondo Cult - Editoria, Eventi, Comunicazione & Giulio Perrone/Lab

presentano...



N...APOCALISSE !!!

Storie Impossibili di una Napoli Arcana

Presentazione dell'antologia "Geografie del Mistero: Napoli" a cura di Giuseppe Cozzolino, edita da Lab/Giulio Perrone. Cozzolino e Pezone, fondatori del network www.mondocult.it si associano al dinamico Giulio Perrone per varare una raccolta di nuovi scrittori per nuovi misteri napoletani. Racconti di Bruno Pezone, Lucio Leone, Domenico Nigro, Dino Simonelli, Fabio Lastrucci, Giovanni Caiazzo & Angela Cinicolo, Francesco Velonà, Luciano Palmieri, Giovanni Venturi, Ugo Ciaccio, Argia di Donato, Gianni Puca, Giuseppe Cozzolino.

Illustrazioni di CECILIA LATELLA


Presentano: Giuseppe Cozzolino & Bruno Pezone


Fra gli invitati all'Evento: Giulio Perrone, Lucio Leone, Domenico Nigro, Dino Simonelli, Fabio Lastrucci, Giovanni Caiazzo & Angela Cinicolo, Francesco Velonà, Luciano Palmieri, Giovanni Venturi, Ugo Ciaccio, Argia di Donato, Gianni Puca, Maurizio Ponticello.


Venerdì 12 febbraio

Penguin Cafè

Via S.Lucia 88, ore 21

dalla Prefazione di Giuseppe Cozzolino:

Questa è Napoli, Crocevia del Mistero: Passato, Presente e Futuro che si fondono assieme. Fantasmi, demoni ed assassini. Amanti, poeti e filosofi. Si danno tutti convegno qui. Nella terra della Sirena Partenope e della Sibilla Cumana. Nella città di San Severo e Benedetto Croce.

Tredici racconti lo testimoniano. Tredici storie pronte a diventare strade, luoghi e mappe per una nuova Geografia del Mistero …


...Si, avete capito bene! Nell'antologia sono presente anch'io, con un racconto horror scritto in dialetto partenopeo intitolato "Bella M'briana".
Appuntamento a Napoli allora! Non mancate!!!
Domenico Nigro

Gli archivi di Dracula (di Richard Rudorff, Ed. Gargoyle Books). Da oggi, 11/02/2010 in tutte le librerie! In anteprima, recensione di Valerio Bonante



Gli archivi di Dracula di Raymond Rudorff (The Dracula Archives, 1972)
Traduzione Simone De Crescenzo
Postfazione è di Gianfranco Franchi
Gargoyle, collana Nuovi Incubi 15
pagg. 252
Euro 13,50
ISBN 978-88—89541-40-1


La trama si dipana attraverso le vicende di un bambino di nobili origini, il piccolo Stephen Morheim, che nel 1877 viene affidato alla tutela dei parenti (il colonnello Takely e sua moglie Matilda), in seguito alla morte dei propri genitori in circostanze spaventose. Come se non bastassero le atroci dicerie che circolano su tale vicenda, altre voci sul conto di Stephen vi si accavallano, poiché il bambino mostra tratti molto marcati di deficienza mentale. Tuttavia, al raggiungimento del decimo anno di età, Stephen inizia a compiere dei progressi incredibili; presto impara ad esprimersi, a leggere, a scrivere e dimostra un grande interesse ed una passione smodata per lo studio. La sua educazione procede spedita, ma al contempo il ragazzo inizia a discostarsi dai propri coetanei, a diventare più introverso e dimostra una maturità certamente superiore a quella che si confà ad un adolescente. Acquista in breve una personalità molto forte, autoritaria, un carisma proverbiale, un fascino quasi ipnotico.
A diciotto anni si trasferisce a Budapest, e qui si apre una parentesi universitaria in cui troviamo uno Stephen Morheim controverso e ribelle; un genio maledetto che inizia a coltivare una passione
morbosa per l'araldica, la storia dell'impero austro-ungarico e la negromanzia, arrivando a dilapidare patrimoni interi, pur di procurarsi antichi e pregevoli tomi su tali argomenti.
Lasciata l'università, si stabilisce a Torberg in un antico maniero di famiglia fra le montagne, dove inizia a circondarsi di brutti ceffi che sbrigano per lui misteriose incombenze, mentre lui cova l'insano sogno di sconfiggere l'ultimo nemico: Madonna Morte.
La luce oscura che quest'uomo emana diviene allora così penetrante da irretire la giovane Elizabeth Sandor, ricca e nobile ereditiera di una famiglia dal passato tinto di rosso. Da qui in poi la storia si fa ancora più avvincente, ma non ne svelerò i retroscena poiché sarebbe un delitto vero e proprio.

Nella nostra realtà, le certezze sono la cosa più accomodante. Fa piacere pensare che un fenomeno proceda in un certo modo; e tanto più quel modo è facilmente conoscibile, maggiormente il nostro animo si tranquillizza e si sente appagato. I vampiri? Solo una storiellina per ragazzi... vorremo mica credere a simili sciocchezze?
Decisamente accomodante!
E se invece fosse tutto vero, se i vampiri fossero davvero lì fuori, chissà dove, a spiarci e ad aspettare frementi le tenebre per...? Lo vedete che basta introdurre un dubbio nel sistema, perché questo inizi a vacillare pericolosamente?
E se invece che un romanzo di fantasia, il Dracula di Stoker fosse un romanzo di denuncia di un fenomeno così pericolosamente sottovalutato dal determinismo moderno? Possibile, perché no?
In fondo la Storia si serve di fonti, documenti, note, citazioni e “Gli archivi di Dracula” contiene tutto ciò.
Se siete alla ricerca di prove storiche che legittimino l'esistenza di terribili personaggi come il conte Vlad Tepesh o la sanguinaria Erzsébeth Bathory, qui le troverete, suffragate a sufficienza. Sarete accompagnati alla scoperta di un medioevo tenebroso, fatto di guerrieri valorosi che facevano dello spargimento di sangue un valore sublime; sarete condotti attraverso suggestivi paesaggi carpatici costellati di antichi manieri in rovina, che conobbero migliori splendori nelle mani di signori della guerra senza scrupoli. Vi sembrerà di essere condotti attraverso la nebbia da nere carrozze, guidate dai più bizzarri personaggi che il folklore transilvano possa mai aver concepito. Scenderete per cripte tenebrose dove il puzzo della decomposizione vi riempirà le narici e le ossa dei morti costelleranno i vostri incubi.
Non è un'esagerazione; è tutto vero. Pur rispecchiando molto il romanzo gotico nella narrazione, quest'opera surclassa tale genere poiché possiede quel “quid” che solo l'avvento della cinematografia ha saputo dare. Il tutto si concretizza in un maggior dinamismo dell'opera.
Non vi aspettate uno Stephen Morheim “bello e dannato” coi tratti del dandy inglese ottocentesco, diafano e delicato... no, qui il protagonista, pur avendo un aspetto nobile è ritratto davvero come una bestia. D'aspetto magnifico e fiero, ma sotto il velo dell'apparire comune scoprirete una vera bestia dagli occhi come brace, affamata di vita e sapere.
Questo fantastico romanzo è datato 1971, quando l'argomento vampirismo conobbe il proprio exploit e fu condito in tutte le salse; personalmente mi rammarico che, almeno in Italia, veda la luce solo ora, poiché merita davvero tanto e va ringraziata la Gargoyle Books per averlo valorizzato. L'opera in questione è un degnissimo antefatto alle gesta del terribile e famelico Conte stokeriano. Rudorff è molto bravo a ricalcare gli stilemi del suo predecessore. Le descrizioni dei passaggi più terrificanti, come le possessioni o le descrizioni dei non-morti sono pesantemente influenzate dalla prosa di Stoker, per non parlare dello stile utilizzato nel romanzo, che è quello epistolare-diaristico tipico del “Dracula”.
Inutile dilungarsi di più, “Gli archivi di Dracula” è un libro che vi lascerà in sospeso dalla prima all'ultima pagina, e una volta giunti alla fine, si ha quasi l'impressione che Stoker sia stato fin troppo ottimista nel finale del suo libro ma spesso la realtà è ben più cinica, perchè, per citare la PFM “la morte, signori, non muore”.
(Recensione a cura di) Valerio Bonante

mercoledì 3 febbraio 2010

In arrivo il seguito de "Il 18° Vampiro"! Mini-intervista a Claudio Vergnani



Alla Gargoyle Books non hanno fatto in tempo a mettere on line la notizia della prossima pubblicazione de "Il 36° Giusto", di Claudio Vergnani, che già, grazie al tam-tam internettiano, si era diffusa a macchia d'olio tra gli aficionados dell'horror nostrano. Abbiamo quindi prontamente raggiunto Claudio per carpirgli (senza stare a descrivere le torture a cui l'abbiamo sottoposto...) qualche informazione in più...

CdO: Quale grande sorpresa è stata, per noi di Ca' delle Ombre, appurare, sul sito della Gargoyle, che il successore de "Il 18° Vampiro" ("Il 36 Giusto") è pronto e sta per essere dato alle stampe! Dopo solo un anno dalla pubblicazione del predecessore! Questo non può che voler dire una cosa: il 18° è andato alla grande! O sbaglio?


CV: Sì, è andato bene, niente da dire, e i ritorni positivi sono stati davvero tanti e calorosi, tra l'altro da parte di lettori diversissimi per età, gusti ed esperienze. Era il risultato che speravo di ottenere: interessare e divertire non soltanto il lettore di nicchia, ma anche quello più "onnivoro" e smaliziato. Sono stato fortunato.


CdO: Abbiamo già avuto modo di sbirciare la copertina del nuovo romanzo, molto apocalittica... Questo vuol dire che "Il 36° Giusto" si riallaccia direttamente al finale de "Il 18° Vampiro" ? Dai Claudio, lo so che forse tutto è coperto dal più assoluto segreto editoriale, ma fallo per i tuoi appassionati fan... Dacci qualche chicca in anteprima assoluta...


CV: Sì, il "36° Giusto" inizia dove era terminato Il "18° vampiro". Torneranno dunque i personaggi che i lettori hanno conosciuto e ai quali si sono affezionati. L'idea di fondo è di proporre un sequel in grado di offrire ciò che era piaciuto del 18° vampiro senza incappare in fastidiose ripetizioni o sensazioni di deja vu. La stessa struttura del romanzo è differente, pur ovviamente rispettando e dando spazio agli elementi essenziali - un misto di horror, ironia e spunti di riflessioni su questa nostra strana e faticosa società. Insomma, ancora una volta ho provato a scrivere ciò che a me per primo piacerebbe leggere. Chiunque acquisti il libro non deve rimpiangere i soldini spesi. Un libro - qualunque libro - vive in funzione dei suoi lettori. Se lo porteranno dentro di loro - anche se per un piccolo pezzo della loro strada - allora non sarà stato scritto invano, e avrà avuto il suo senso.

In quanto alle chicche ... be', si saprà qualcosa di più di Vergy ed entreranno in scena nuovi e vecchi personaggi - non necessariamente quelli che uno si aspetta ...


Non resta, dunque, che aspettare l'uscita de "Il 36° Giusto". Mancano pochi mesi, ma l'attesa si è già fatta spasmodica! Stay Horror!!!



(Intervista a cura di) Domenico Nigro

LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO (di Jack Ketchum, Ed. Gargoyle Books)


Formato: hard cover
ISBN: 978-88-89541-37-1
Pubblicato: novembre 2009
Prezzo:€17,00


“Pensate di sapere cosa sia il dolore?”

New Jersey, 1958. Nel cuore dell’America rurale, in pieno maccartismo, periodo di Sospetto con la S maiuscola, e di caccia alle streghe comuniste. In un luogo, in un clima del genere, cresce, nel quasi totale disinteresse dei genitori (troppo presi da problemi e fallimenti di varia natura…), un gruppo di ragazzini. È estate, le scuole sono chiuse e i piccoli protagonisti di questa storia, tutti vicini di casa, passano il tempo vivendo alla giornata, inventandosi giochi tipici della loro età (quindi quasi tutti di natura sottilmente sadica e perversa). Cuore delle loro attività e centro d’incontro è la casa di Ruth Chandler, donna divorziata e disillusa, con tre figli da crescere: Donny, Willie e Woofer.
Ruth è una sorta di mito per i giovani protagonisti, la mamma ideale: permissiva e liberale, sboccata, divertente, provocante (anche dal punto di vista sessuale)…
Tutto sembra filare liscio come sempre, in quell’estate come tante altre, fino a quando, a casa Chandler, arrivano due nuove ragazze, le sorelle Meg e Susan Loughlin, nipoti alla lontana di Ruth. Le ragazze le vengono affidate in quanto Ruth risulta l’unica parente in vita, dopo lo spaventoso incidente stradale in cui entrambi i genitori di Meg e Susan hanno perso la vita, e che ha lasciato anche sui corpi delle due ragazze segni e cicatrici indelebili. Tutti i ragazzi del vicinato, compresi i figli di Ruth, guardano con sospetto e distacco le due nuove arrivate, per quanto queste si dimostrino delle coetanee deliziose, affabili, gentili e intelligenti. Soprattutto Meg, la più grande e la più bella, che conquista subito le attenzioni di David (l’Io narrante del romanzo), l’unico ragazzo che la tratta con simpatia. L’atteggiamento degli altri ragazzi è fortemente condizionato dall’avversione nutrita da Ruth nei confronti di Meg, che in lei pare vedere, in fiore, la donna che lei avrebbe voluto essere, con tutte le sue forze, e che invece non è mai stata. L’essere costrette a convivere sotto lo stesso tetto fa degradare lentamente la situazione e alimenta la terribile follia latente di Ruth, che coinvolgerà i suoi giovani amici in un gioco demoniaco di terrificanti sevizie e indicibili torture nei confronti della povera Meg, che dureranno mesi, nel più totale disinteresse della comunità e delle forze di polizia, che pure erano state messe sull’allerta dalla stessa Meg, quando ancora era in condizione di farlo… Meg, Icona di un Martirio aberrante senza precedenti in letteratura…

Ispirato a un episodio reale di cronaca nera americana, dotato di una struttura narrativa eccezionale, i primi 23 capitoli di questo incredibile romanzo di Ketchum sono solo il lunghissimo, indispensabile, tenebroso preambolo alla terrificante tempesta che sta per scatenarsi, l’equivalente degli enormi, nerissimi nuvolosi che si addensano all’orizzonte prima di uno spaventoso temporale. Tutti i profili dei personaggi vengono disegnati, a fosche tinte. Questi, già dall’inizio, non hanno alcuna similitudine con, per esempio, la Pattuglia Ciclista dei romanzi di Dan Simmons. Sono molto più vicini ai piccoli demoni de “Il Signore delle Mosche” di William Golding.
E così, quando ormai è chiaro che questo è, si, un romanzo di formazione, ma una formazione basata sulle regole dell’Inferno, quando tutte le circostanze sono state narrate, tutte le pedine schierate, quando ormai non c’è più spazio per la luce e la misericordia, ecco giungere il Tuono, secco e potente, improvviso, ad annunciare l’inizio della Tempesta. Capitolo 24, solo tre parole, agghiaccianti: “Accadde nel seminterrato.” Da questo momento in poi, e per le successive 147 pagine, imbottitevi di Maalox e preparate la vostra mente, il vostro stomaco, il vostro sistema emotivo a incassare la più incredibile, assurda, devastante dose di violenza letteraria che abbiate mai avuto modo di leggere. Preparatevi a soffrire atrocemente con Meg, ma anche a (si, questa affermazione è blasfema…) a godere di quella violenza: impercettibilmente, e cercherete di negarlo a voi stessi, ma sarà così, perché questo Demonio che risponde allo pseudonimo di Jack Ketchum (il suo vero nome è Dallas Mayr) sarà capace di farvi calare, vostro malgrado, nelle menti e nelle pulsioni dei Mostri, così come nella sofferenza inaudita di un giovane corpo orrendamente profanato e martirizzato.
Pensate di sapere cosa sia il dolore? No, voi non sapete un cazzo…
(Recensione a cura di) Domenico Nigro