lunedì 27 aprile 2009

Nel bicentenario dalla nascita, uno splendido omaggio alla maestria di Edgar Allan Poe...




Gargoyle Books



presenta

La maledizione degli Usher
di Robert R. McCammon


Traduzione di Flora Staglianò

Prefazione di Gianfranco Manfredi




E se il racconto di Poe non fosse finito con la morte di Roderick e Madeline Usher, più di un secolo fa?



La trama. Nord Carolina, anni Ottanta: Rix Usher, scrittore in crisi di ispirazione, è chiamato al capezzale del padre morente, nella maestosa tenuta di famiglia. Rampollo di una facoltosa dinastia di fabbricanti d'armi, l'uomo è un fervente pacifista che si è allontanato da tempo da Usherland, in quanto non disposto a godere di un patrimonio sì ingente ma costruito sul business della guerra. Da parte sua, dunque, Rix vuole solo congedarsi dal genitore al quale lo lega un rapporto conflittuale e carico di reticenze, e rientrare ad Atlanta, dove vive. Ma attorno all'imprevista riunione di famiglia, che deve portare alla scelta di un erede tra Rix e i suoi fratelli - Boone, dedito al gioco e a un losco traffico di talent-scout e Kattrina, ambiziosa modella dipendente dalla droga - gravitano inquietanti insidie e accadimenti. Chi sono le oscure presenze che albergano fuori e dentro l'immensa residenza, dominata dalla mastodontica Loggia, un sinistro labirinto dove, da tempo, nessuno osa avventurarsi? Perché, da generazioni, gli Usher soffrono di una misteriosa malattia che, acutizzandone i sensi in modo insostenibile, ne distrugge gradualmente il sistema nervoso? E perché da oltre un secolo, nella contea di Asheville, spariscono tra i tre e i quattro bambini l'anno?

Il libro. Concepito come proseguimento de Il crollo di casa Usher, uno dei racconti più celebri e belli di Edgar Allan Poe, La maledizione degli Usher è un avvincente rebus su una potente dinastia di armatori statunitensi, che svela a poco a poco una densa e suggestiva trama di segreti, ossessioni, omicidi, fughe e tentativi di rivolta.

McCammon immagina che la dinastia degli Usher non si sia estinta con la morte di Roderick e Madeline - i protagonisti del racconto di Poe -, e che ci sarebbe stato un altro fratello, Hudson, ad assicurare il mantenimento della discendenza. La famiglia prospera grandiosamente in virtù di un impero di affari, raggiunto con il commercio delle armi, destinato a condizionare non solo le sorti degli Stati Uniti ma quelle del mondo intero. La domanda che sembra aver mosso l'ispirazione di McCammon è: "Cosa succederebbe se una delle più potenti famiglie al mondo si rivelasse anche una delle più abiette?" Riprendendo, dunque, la trama di Poe, lo scrittore dell'Alabama si spinge molto oltre: se l'orrore di Poe era limitato alla casa, le conseguenze di quello di McCammon trascendono la tenuta degli Usher, che pure ha un'importanza di primo piano, coinvolgendo tutta l'umanità.

La maledizione degli Usher può essere letto anche come un attacco al militarismo, allo strapotere dell'industria degli armamenti, che determinano sempre risoluzioni a favore della guerra e, quindi, elogio del pacifismo e della tolleranza.

Nel romanzo, Mcammon dimostra di conoscere profondamente l'opera di Poe nella sua interezza, così che La maledizione degli Usher non è solo un esplicito tributo a Il crollo di casa Usher ma pullula di rimandi anche ad altri titoli di Poe (e gli appassionati dello scrittore di Boston potranno dilettarsi a individuarli).

L'autore. Nato a Birmingham (Alabama) nel 1952, Robert McCammon scopre la passione per la scrittura al liceo. Pubblica numerosi racconti brevi e diversi romanzi, tra cui Baal (1980, suo titolo d'esordio), Loro attendono (1980), Hanno sete (1981, Gargoyle Books 2005), La Via Oscura (1983, Gargoyle Books 2008), il fluviale e apocalittico Tenebre (1987) - Bram Stoker Awards ex aequo con Misery di Stephen King nel 1987 e Locus Award nel 1988 -, L'ora del lupo (1989, Gargoyle Books 2006) - Locus Award nel 1990, Grand Prix de l'Imaginaire Award nel 1992 -, Mary Terror (1990, Tropea 1996) - Bram Stoker Awards nel 1990 -, Il ventre del lago (1992) - Bram Stoker Awards nel 1991, World Fantasy Award e Locus, entrambi nel 1992. Dal 1992 al 1997, McCammon è stato impegnato nella stesura di Speaks the Nightbird - poderosa trilogia di carattere storico ambientata nel cupo Seicento della caccia alle streghe - opera che, allontanandosi dal genere, ha provocato molte diffidenze nell'ambiente editoriale statunitense tanto che il primo episodio è stato pubblicato soltanto nel 2000. Nel 2007 è uscito The Queen of Bedlam, seconda parte della trilogia. A McCammon si deve la fondazione della Horror Writers Association, ambito di conoscenza, aggregazione e scambio di idee tra gli scrittori horror (famosi e non, statunitensi e non). Ogni anno l'associazione assegna i Bram Stoker Awards, il riconoscimento più prestigioso quanto a letteratura horror. Autore robusto, mai banale, dal ritmo incalzante e scevro di truculenze gratuite, McCammon è ritenuto un grande narratore popolare, capace di miscelare sapientemente folclore, colore locale e storia letteraria con un'inventiva potente all'insegna di una visionarietà ricca e incisiva. Il ricorso al fantastico e al soprannaturale per indagare il male rende particolarmente efficace il valore di denuncia sociale costantemente presente nei suoi libri.

Il sito dell'autore è: www.robertmccammon.com



Da La maledizione degli Usher:

«Sono veramente stufo di. cose oscure. Cose malvagie, Rix. Ferite, segreti [.]. Oh, sapevo cosa succedeva qui quando ero un ragazzo. Ma all'epoca non mi disturbava [.]»

«Che genere di cose oscure? Cosa vuoi dire?»

«Oscurità spirituale. Oscurità morale. Blasfemia e degenerazione. Il racconto di Poe era di fantasia, Rix, ma è andato molto vicino alla verità. Gli Usher hanno tutto. Tutto. Ma sono morti nell'animo. Lo so da molto tempo, e non riuscirò a sopportarlo ancora a lungo»



Dalla prefazione:

La maestria di McCammon non si rivela tanto nel suscitare ammirazione o stupore, ma è indirizzata allo scopo specifico della narrativa horror, quello di inghiottire il lettore in un vorticoso e terrificante maelström.



Hanno detto:

McCammon combina soprannaturale, cupidigia, analisi sociale, superstizione in uno straordinario trionfo dell'immaginazione.
Indianapolis Star



Uno spettacolo sontuosamente oscuro.
Cleveland Plain Dealer



Un autentico capolavoro del Gotico.
Providence Journal



Il romanzo di McCammon è più di un buon horror; è anche un gioco tra l'autore e il lettore, una caccia ai dettagli non solo per le allusioni sottili alla vita e alle opere Edgar Allan Poe, ma anche per gli echi ai temi prediletti e agli espedienti letterari dell'autore di Boston, tutti utilizzati in modo tale da non rendere mai McCammon un semplice epigono di Poe.

Marian Motley-Carcache - Journal of Popular Literature





Fin da piccolo, Il crollo di casa Usher di Edgar Allan Poe è stato uno dei miei racconti preferiti.

Riuscivo a vedere Roderick vagare tra le tetre sale della sua antica tenuta, sua sorella sollevarsi dalla tomba di famiglia, e la fossa che alla fine inghiottiva la casa, che sembrava collassare sotto acque tempestose.

Robert R. McCammon





Dati tecnici del volume:

Pagg. 486

ISBN: 978-88-89541-31-9

Prezzo: 17,50 €

martedì 21 aprile 2009

Danza Macabra (di Dan Simmons)

Titolo: Danza Macabra
Autore: Dan Simmons
Prezzo: € 19,50
Dati: 2009; 945 pag.; rilegato
Traduttore: Guarnieri A.
Editore: Gargoyle Books


Charleston (USA), 1980. Tre amici di vecchia data, Nina Drayton, Melanie Fuller e William “Willi” Borden, si riuniscono, come ogni anno da quasi sessant’anni, per portare avanti il loro Gioco: la conta e la relativa distribuzione-punti delle vittime, innocenti e casuali, che ciascuno di loro ha totalizzato grazie al proprio, personale Talento. I tre, infatti, al di là delle apparenti sembianze da innocui vecchietti, sono potentissimi vampiri psichici, creature mutanti che hanno sviluppato particolari peculiarità del midollo allungato dell’encefalo, tipiche degli esseri viventi più primitivi, che li rende capaci di prendere totalmente possesso delle capacità cognitivo/intellettive e della volontà di altri esseri umani. Assolutamente amorali, questi individui sono mossi da un’unica pulsione vitale: quella di dimostrare agli altri simili e al mondo che il proprio Talento/Potere è superiore a qualsiasi altro. Il mondo non è altro che un immenso, sconfinato territorio di Caccia, laddove le persone normali sono solo le vittime impotenti di questo terrificante passatempo.

Ma nel corso di quest’ultimo incontro, qualcosa va per il verso storto. William Borden muore in un incidente aereo subito dopo aver lasciato la casa della Fuller, mentre la stessa Melanie riesce a stento a salvarsi dall’improvviso voltafaccia dell’amica Nina, che le scatena contro ogni sua risorsa, prima di essere uccisa. Una salvezza che si lascia dietro una scia di sangue spaventosa e nove morti violentissime in una sola notte…

Appare subito chiaro allo sceriffo Bobby Joe Gentry, della contea di Charleston, che il “massacro della Mansard House” presenta aspetti poco chiari e molto inquietanti. In suo aiuto giungono Nathalie Preston, una ragazza di colore rimasta orfana dell’adorato padre, che ha avuto la sfortuna di trovarsi sulla strada di Melanie Fuller nel momento più sbagliato, e Saul Laski, psichiatra ebreo che aveva avuto in cura Nina Drayton e che da una vita dà la caccia a Wilhelm Von Borchert, il feroce criminale nazista che si nasconde dietro il falso nome di William Borden, produttore cinematografico hollywoodiano, e che Saul ha avuto modo di conoscere personalmente, nella maniera più triste possibile, nel campo di sterminio di Chelmno, nel 1942. Proprio qui un giovanissimo Laski era stato ripetutamente, orribilmente, “stuprato” da un punto di vista psichico dall’Oberst Von Borchert, subendo le peggiori umiliazioni, fisiche e mentali, che un essere umano possa sopportare. Annichilito, saturo di morte e distruzione, scampato solo grazie al suo enorme istinto di sopravvivenza, Saul Laski ha un solo obiettivo nella vita: dare la morte al suo carnefice. Ed è convinto che la notizia della morte di Borden nell’incidente aereo sia assolutamente falsa!

Laski però non è l’unico a non credere alla morte di Von Borchert. Altri potentissimi vampiri psichici sono sulle sue tracce, così come su quelle della Fuller, e quando uno di essi si spingerà fino in Germania, nell’antica dimora familiare del vecchio nazista, scoprirà che il Gioco è molto più vasto e tenebroso di quanto si potesse immaginare, ed è solo un aspetto di una colossale, malefica Partita a Scacchi che si sta disputando direttamente all’Inferno, tra abominevoli demoni che di umano hanno solo l’aspetto. Una Partita a Scacchi apocalittica e devastante che si sviluppa per quasi mille pagine, dove ogni mossa comporta violenza e dolore, morte e intrigo, sopraffazione e umiliazione portati alle estreme conseguenze…

Mi piace pensare a Dan Simmons non solo come al miglior scrittore horror esistente (d’altronde, lo stesso Stephen King ha affermato di sentirsi in imbarazzo al cospetto di Simmons…), ma soprattutto come “The Ultimate Horror Writer”, lo Scrittore Horror Definitivo, anche se il genere letterario horror, a Simmons, è sempre stato stretto.


“Danza Macabra” è un’horror-novel epica ed epocale, un ballo di morte variegato e sublime nella putredine, angoscia e malvagità che si trascina dietro. Metafora (?) dell’umana società dal secondo dopoguerra a oggi, fornisce all’incauto lettore tutti i diabolici strumenti, attualissimi anche se concepiti qualche decennio fa, necessari a rielaborare e dare un senso a tutto quanto accade nel mondo intorno a lui, lasciandolo con l’angosciosa domanda: e se i vampiri psichici esistessero davvero? E se anch’io, al pari di Saul Laski, non fossi altro che un Piccolo, Miserabile Pedone?


(Recensione a cura di) Domenico Nigro



domenica 12 aprile 2009

LA SIGNORA DALLA MASCHERA D'ORO (di Giovanni Buzi)





Giovanni Buzi, La Signora dalla maschera d'oro


HORROR/THRILLER


Edizioni Il Foglio


Fantastico e Altri Orrori - 2009


pagine 174

prezzo 15,00 euro




Viterbo, ai giorni nostri. Notte di Capodanno di uno studente, Luca, che per circostanze poco favorevoli, si ritrova da solo in casa. Non sapendo come trascorrere il tempo, Luca decide di passare questa notte di festeggiamenti e celebrazioni fumando spinelli, bevendo wiskey e facendosi fare compagnia da una procace signora incontrata in una chat erotica. Luca resta totalmente folgorato dalla bellezza della donna, benchè il suo viso sia celato da una maschera color dell'oro. La 'Signora' (il nick che utilizza in chat) invita Luca a raggiungerlo nel suo castello sui Monti Cimini.
Il giovane all'inizio è titubante, poi accetta e parte decisamente all'avventura.Giunto al maniero si ritrova ben presto di fronte a strani personaggi dipinti di bianco intenti a dare il via a una specie di sacrifico umano. Luca, inoriddito, fugge via e scoprirà in seguito, con enorme stupore, che quel maniero altro non era che un convento. Così, spaventato e disorientato, Luca confessa le sue avventure al suo coinquilino Francesco, coinvolgendo in un primo momento anche lui nella storia, e successivamente anche le loro rispettive ragazze. Il lettore da qui in poi verrà catapultato in un rete sempre più intricata di misteri: antichi riti etruschi, una setta a sfondo satanico dedita alla venerazione del dio Toro e torbidi segreti di famiglia, il tutto condito da una fortissima componente ad alta carica erotica (infatti, in tutto il romanzo, non mancano mai descrizioni variopinte di diversi amplessi sessuali). Perfettamente in equilibrio tra l'horror, l'erotico e il magico-satanico, “La signora dalla maschera d’oro” ci ripropone un Giovanni Buzi al top della sua vocazione di “scrittore torbido e blasfemo”: ritmo narrativo scorrevole e veloce, paesaggi descritti in modo egregio ( di certo l'autore avrà attinto dalla sua memoria, in quanto sembra avere trascorso la sua infanzia proprio in quei luoghi), uno stile descrittivo particolarissimo che invoglia il lettore ad andare avanti e a scoprire l'arcano che si cela dietro l'intera vicenda. Purtroppo però non mancano alcune pecche, come ad esempio gli sbalzi temporali troppo repentini, ma soprattutto l'autore sembra non aver dato troppo peso alle indagini svolte dall'investigatrice Lucilla Simonetti, che sembra essere stata messa li proprio per dare quel tono di 'poliziesco' all'intera vicenda. Nel complesso il romanzo è discreto, leggibile, pungente e di certo ricco di suspence. Alcuni elementi potevano essere sviluppati in modo migliore ma di certo il risultato finale è molto gradevole e apprezzabile.




(Recensione a cura di)


Susanna Angelino


giovedì 9 aprile 2009

Presentazione de "Il 18° vampiro" a Modena - Venerdi 17/04/2009 ore 19

GARGOYLE BOOKS
è lieta di invitarvi alla presentazione de

Il 18° vampiro
di Claudio Vergnani





a cura di Loredana Lipperini

Con la partecipazione di
Roberto Barbolini
che, nell’occasione, presenterà il suo racconto
"Sade in drogheria" (
Manni editore )

Interventi di:

Andrea Marcheselli (“Gazzetta di Modena”)
Giovanni Scalambra (StradaNove)
Paolo De Crescenzo (Gargoyle)

Seguirà un piccolo rinfresco

Modena, Venerdì 17 aprile 2009, ore 19
Caffè dell’Orologio - Piazzetta dell’Ova, 4