martedì 21 aprile 2009

Danza Macabra (di Dan Simmons)

Titolo: Danza Macabra
Autore: Dan Simmons
Prezzo: € 19,50
Dati: 2009; 945 pag.; rilegato
Traduttore: Guarnieri A.
Editore: Gargoyle Books


Charleston (USA), 1980. Tre amici di vecchia data, Nina Drayton, Melanie Fuller e William “Willi” Borden, si riuniscono, come ogni anno da quasi sessant’anni, per portare avanti il loro Gioco: la conta e la relativa distribuzione-punti delle vittime, innocenti e casuali, che ciascuno di loro ha totalizzato grazie al proprio, personale Talento. I tre, infatti, al di là delle apparenti sembianze da innocui vecchietti, sono potentissimi vampiri psichici, creature mutanti che hanno sviluppato particolari peculiarità del midollo allungato dell’encefalo, tipiche degli esseri viventi più primitivi, che li rende capaci di prendere totalmente possesso delle capacità cognitivo/intellettive e della volontà di altri esseri umani. Assolutamente amorali, questi individui sono mossi da un’unica pulsione vitale: quella di dimostrare agli altri simili e al mondo che il proprio Talento/Potere è superiore a qualsiasi altro. Il mondo non è altro che un immenso, sconfinato territorio di Caccia, laddove le persone normali sono solo le vittime impotenti di questo terrificante passatempo.

Ma nel corso di quest’ultimo incontro, qualcosa va per il verso storto. William Borden muore in un incidente aereo subito dopo aver lasciato la casa della Fuller, mentre la stessa Melanie riesce a stento a salvarsi dall’improvviso voltafaccia dell’amica Nina, che le scatena contro ogni sua risorsa, prima di essere uccisa. Una salvezza che si lascia dietro una scia di sangue spaventosa e nove morti violentissime in una sola notte…

Appare subito chiaro allo sceriffo Bobby Joe Gentry, della contea di Charleston, che il “massacro della Mansard House” presenta aspetti poco chiari e molto inquietanti. In suo aiuto giungono Nathalie Preston, una ragazza di colore rimasta orfana dell’adorato padre, che ha avuto la sfortuna di trovarsi sulla strada di Melanie Fuller nel momento più sbagliato, e Saul Laski, psichiatra ebreo che aveva avuto in cura Nina Drayton e che da una vita dà la caccia a Wilhelm Von Borchert, il feroce criminale nazista che si nasconde dietro il falso nome di William Borden, produttore cinematografico hollywoodiano, e che Saul ha avuto modo di conoscere personalmente, nella maniera più triste possibile, nel campo di sterminio di Chelmno, nel 1942. Proprio qui un giovanissimo Laski era stato ripetutamente, orribilmente, “stuprato” da un punto di vista psichico dall’Oberst Von Borchert, subendo le peggiori umiliazioni, fisiche e mentali, che un essere umano possa sopportare. Annichilito, saturo di morte e distruzione, scampato solo grazie al suo enorme istinto di sopravvivenza, Saul Laski ha un solo obiettivo nella vita: dare la morte al suo carnefice. Ed è convinto che la notizia della morte di Borden nell’incidente aereo sia assolutamente falsa!

Laski però non è l’unico a non credere alla morte di Von Borchert. Altri potentissimi vampiri psichici sono sulle sue tracce, così come su quelle della Fuller, e quando uno di essi si spingerà fino in Germania, nell’antica dimora familiare del vecchio nazista, scoprirà che il Gioco è molto più vasto e tenebroso di quanto si potesse immaginare, ed è solo un aspetto di una colossale, malefica Partita a Scacchi che si sta disputando direttamente all’Inferno, tra abominevoli demoni che di umano hanno solo l’aspetto. Una Partita a Scacchi apocalittica e devastante che si sviluppa per quasi mille pagine, dove ogni mossa comporta violenza e dolore, morte e intrigo, sopraffazione e umiliazione portati alle estreme conseguenze…

Mi piace pensare a Dan Simmons non solo come al miglior scrittore horror esistente (d’altronde, lo stesso Stephen King ha affermato di sentirsi in imbarazzo al cospetto di Simmons…), ma soprattutto come “The Ultimate Horror Writer”, lo Scrittore Horror Definitivo, anche se il genere letterario horror, a Simmons, è sempre stato stretto.


“Danza Macabra” è un’horror-novel epica ed epocale, un ballo di morte variegato e sublime nella putredine, angoscia e malvagità che si trascina dietro. Metafora (?) dell’umana società dal secondo dopoguerra a oggi, fornisce all’incauto lettore tutti i diabolici strumenti, attualissimi anche se concepiti qualche decennio fa, necessari a rielaborare e dare un senso a tutto quanto accade nel mondo intorno a lui, lasciandolo con l’angosciosa domanda: e se i vampiri psichici esistessero davvero? E se anch’io, al pari di Saul Laski, non fossi altro che un Piccolo, Miserabile Pedone?


(Recensione a cura di) Domenico Nigro



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