mercoledì 20 ottobre 2010

Varney il vampiro – L’inafferrabile, Vol.2 (di Thomas Preskett Prest – James Malcolm Rymer , Ed. Gargoyle Books)



Thomas Preskett Prest – James Malcolm Rymer
”Varney il vampiro – L’inafferrabile”, Vol.2
Gargoyle Books, luglio 2010
Traduzione di Chiara Vatteroni. Introduzione di Fabio Giovannini
Formato: Brossura
ISBN: 978-88-89541-46-3
Pagine: 518



È approdato nelle librerie il secondo volume delle rocambolesche vicissitudini di Varney il vampiro, il protagonista del romanzo che ha influenzato un qualunque successivo sforzo dell’immaginazione teso a trattare il tema del non-morto a ad arricchirlo con il proprio estro letterario dal 1845 ad oggi. E con “L’inafferabile”, ancor più che con il primo volume, scopriamo come a questi ulteriori sforzi si son forse attribuiti molti più affanni, colpi di genio ed originalità di quanti era lecito concedere loro nella stima delle opere che ora sappiamo, son state concepite solo molto più tardi. È l’appassionata e acuta introduzione di Fabio Giovannini, uno dei massimi esperti di cultura vampiresca, a guidarci lungo l’intricata evoluzione della figura del non-morto, e a raccontarci la sua natura quale ricettacolo di molteplici metafore e archetipi, svelando il vampiro come uno dei più efficaci espedienti che la letteratura abbia concepito per denunciare ed esorcizzare disagi, fobie, vigori o tribolazioni di stati sociali; una figura coinvolta in una metamorfosi capace di riflettere nel fantastico dell’arte non la verità ed il ritratto d’un singolo destino, bensì quelli di una generazione come della seguente, incarnando realtà e paure mature per il tramonto e preconizzandone future. È dunque dopo una stimolante, erudita e perspicace prefazione che torniamo a farci coinvolgere dalle sorti della famiglia Bannerworth, ora costretta a vegliare sulla propria dimora, abbandonata dopo i continui e perturbanti assalti di Varney il vampiro. Il secondo volume inizia con un’umanità insospettata nella natura del nemico Sir Francis Varney, improvvisamente clemente con il destino sventurato di Charles Holland, rinchiuso nella prigione sotterranea dei ruderi. È qui che Charles, liberato, rinchiuderà Marchdale, ed è qui che il villain perirà, sotto il crollo delle mura della cella. La Banneworth Hall riceverà le visite di misteriosi personaggi, folle inferocite, reparti militari; le buie stanze e i giardini della casa signorile saranno teatro di colluttazioni, confidenze, rivelazioni: il Dr. Chillingworth svelerà a Henry e all’ammiraglio Bell di aver riconosciuto in Varney il cadavere di un criminale da lui resuscitato a Londra anni addietro, tramite dinamiche che ricordano il Dr. Frankenstein di Shelley, e di conoscere altresì uno dei misteriosi e nuovi personaggi apparsi nella villa, ossia il boia che l’aiutò a rapire il defunto dopo un esecuzione per impiccaggione. Inseguito da Charles, il vampiro sarà poi costretto ad un colloquio che lo vedrà confessare di aver partecipato, nel suo ombroso passato, a un’azione criminosa insieme al padre della virtuosa Flora, morto suicida, Marmaduke Bannerworth. Flora e Charles conquisteranno poi la quiete necessaria per unire i propri destini nel matrimonio, quei destini tanto minaccati da Varney, con cui tutta la famiglia Bannerworth vorrà stabilire un rapporto di reciproco rispetto, allorché sottratto ad un ennesimo assalto della plebe inferocita, il vampiro verrà ospitato in un loro cottage. Non passerà molto tempo, e Varney sparirà di nuovo, costringendo il Dr. Chillingworth a tentare di rintracciarlo, essendo ora noto a tutti i personaggi implicati nelle vicende che il vampiro è fuggito in possesso di un tesoro occultato e perduto, la ragione che lo aveva spinto a compiere i ripetuti assalti alla villa dei Bannerworth. L’ammiraglio Bell inizia invece a far luce sull’identità e le intenzioni dell’enigmatico nobiluomo, il ricco barone Stolmuyer di Stalisburgo giunto nella vicina Anderbury, cittadina di mare, pronto a sposare la bella Helen. Proprio l’ammiraglio Bell, che porterà con sé Charles, Herny e Flora, sarà oggetto di un curioso invito alle nozze del barone, da parte dalla madre della sposa, l’avida vedova Williams…

Il secondo volume di Varney il vampiro è forse il cuore stesso di questo romanzo fiume, dove tutto è più articolato e vivace, le personalità dei protagonisti emergono con forza, intimamente coinvolte da un susseguirsi continuo e quasi frenetico di avventure fosche ma tempestate di aneddoti divertenti. È un romanzo fatto di pagine a cui ci si affeziona nel mentre che le si sfoglia, e che inducono spesso a sorridere per il puro piacere della lettura.

Gli autori: Inizialmente fu Thomas Preskett Prest - scrittore londinese cui si deve il romanzo Sweeney Todd, the Demon Barber of Fleet Street (che ha ispirato John Schlesinger e Tim Burton per i loro film sul barbiere cannibale, rispettivamente La bottega degli orrori di Sweeney Todd,1997 e Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street, 2008) a venire ritenuto autore di Varney il vampiro, in seguito, però, si fece il nome di James Malcolm Rymer, ingegnere civile che arrotondava i suoi introiti dedicandosi alla scrittura su commissione per l'editore Lloyd, da molti reputato più attendibile quanto a paternità dell'opera. Rymer probabilmente si spartiva, coordinandolo, il lavoro con altri vari scrittori rimasti ignoti, al punto che la redazione del testo sembra più provenire da una "scuola", o da una catena di montaggio, in cui il nome dell'autore rimane anonimo e non appare comunque di primaria importanza...
(Recensione a cura di) Bruno Maiorano

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