martedì 22 marzo 2011

NEL BUIO ARDE (di Lucio Leone - Ad Est dell'Equatore Edizioni,2010)



2010, 140 p.
Editore Ad Est dell'Equatore (collana Extras)
Euro 10,00


Scalpellato su un arazzo di tinte fosche che riescono a intorbidire persino la Città del Sole per eccellenza (Napoli, nella fattispecie quella del 1876) , “Nel buio arde” è il romanzo d'esordio di Lucio Leone, interessantissimo (e inquietante...) scrittore partenopeo che ha già dato prova del suo talento letterario con racconti di spessore, tra i quali quelli presenti in antologie come “Partenope Pandemonium” (Larcher, 2008), “Questi fantasmi” (Boopen Led, 2010) e soprattutto “Napoli – Geografie del Mistero (Perrone/Lab, 2010), dove ho la fortuna e l'onore di averlo come Compagno/Autore di Viaggio...
Ma torniamo al romanzo, che tra l'altro è imperniato su una delle figure più misteriose, inquietanti e controverse del XIX° secolo: la medium Eusapia Palladino.
La voce narrante appartiene al giovane medico napoletano Ercole Chiaia, un uomo morbosamente attratto dall'occultismo (forse a causa di un'orrenda visione avuta quando era bambino: quella di uno spirito maligno il cui nome, Jehelzabel, gli verrà addirittura rivelato durante una spaventosa visita al nuovo manicomio di Aversa...).
Ercole viene sprofondato in un abisso tenebroso e delirante, della mente e dell'anima, dopo lo sfortunato incontro con un suo ex compagno di studi universitari, il dottor Roberto Damiani, tornato da Londra perchè, a sua volta, attratto da un oscuro enigma, che sembra ruotare intorno all'antico e tenebroso Palazzo Conca.
Ai due si affiancheranno altri compagni di sventura, quali la suddetta celebre medium Eusapia Palladino, i signori nel cui palazzo presta servizio come cameriera, i coniugi Migaldi e l'attricetta di teatro oppiomane Anna De Santis.
E così, mentre i colori e i sapori di Napoli perdono intensità, pagina dopo pagina, per lasciare il posto a una gamma di grigi via via più scuri e a una putredine malevola che, scivolando tra Piazza Bellini, il Duomo, il vecchio porto, Santa Maria Maggiore della Pietrasanta e l'aristocratico quartiere collinare di Posillipo, tra sedute spiritiche suggestive quanto spaventose, immotivati gesti suicidi, demoniache suggestioni mentali, oscure quanto orribili maledizioni e misteri rosacruciani, si insinuano sempre più profondamente nell'anima dei protagonisti, fin dove non c'è più possibilità di Salvezza, laddove neanche la Fede potrà far nulla...
Se amate Napoli non solo per quanto rivela in superfice, ma soprattutto per quanto può nascondere; se amate i romanzi dove non c'è una soluzione a ogni costo; se sapete apprezzare anche certi profumi di zolfo che esalano da una visione delle cose non propriamente solare, ecco...questo bellissimo romanzo non potrà mancare nelle vostre polverose librerie!
(Recensione a cura di) Domenico Nigro