lunedì 12 ottobre 2009
QUESTI FANTASMI - 17 STORIE DI LUOGHI E SPETTRI NAPOLETANI (di AA. VV.)
Questi Fantasmi... 17 Storie di Luoghi e Spettri Napoletani, a cura di Giuseppe Cozzolino
- NOIR
- Boopen Led
- 2009
- pagine 288
- prezzo 14,00 euro
“Chist’ è ‘o Paese d’o Sole…”, così inizia una delle più belle canzoni della tradizione musicale partenopea, suggellando in pochissime parole l’idea generale che si è sempre avuta di Napoli, per qualcuno la città più bella del mondo, con la sua solarità, la passionalità dei suoi abitanti, l’arte vitale dell’arrangiarsi.
Pochi sanno che Napoli è anche una delle metropoli più misteriose del mondo, con la sua parte ipogea, le tradizioni, il folklore, i miti e i misteri che la permeano.
L’obbiettivo che si pone questa antologia è proprio quello di “portare alla luce” la faccia oscura di Napoli, attraverso 17 (!) racconti di altrettanti autori, tutti rigorosamente napoletani. Il materiale narrativo è raccolto, come in una particolare guida turistica misterico/esoterica, in quattro itinerari fondamentali: il primo si sviluppa dai margini del Centro storico (via Carbonara) al cuore dello stesso (via Tribunali); il secondo si sviluppa nel pieno Corpo di Napoli, forse la zona più sinistra di tutta la città (sede, per esempio, della famosissima e misteriosissima Cappella Sansevero…); il terzo riguarda la cintura esterna della città, meno arcaica e più vicina ai nostri tempi, anche per quanto riguarda le leggende che la riguardano; il quarto invece è l’itinerario del mito, quello che si snoda nella zona più antica e leggendaria (la zona Flegrea, i terrificanti Campi Elisi delle leggende e tradizioni millenarie…)
Diciassette racconti, dicevamo, molto diversi tra loro, per stile e qualità, ma tutti con alcuni denominatori comuni: il mistero, la passione, la metafisica (elemento fondamentale, perché Napoli è, per accettazione comune, città di confine tra “visibile e invisibile”), il colore nero di sfondo, che sublima una luminosità accecante quanto, per certi versi, non sempre reale e sincera…
E quindi caliamoci nei panni dei protagonisti e riviviamo l’orrore della casa infestata di via Carbonara n° 17, dove alcuni giornalisti intenzionati a fare luce sul mistero perderanno la vita ma ritroveranno un’anima (Via Carbonara n° 17, di Michele Serio); commuoviamoci, ascoltandola dalla sua voce spettrare, la tragica e appassionata storia di Giuditta Guastamacchia, la Vicaria, giustiziata nel 1799 per un orrendo crimine mai commesso, e finalmente redenta, ai giorni nostri, da un giovane avvocato, durante un fantasmagorico processo che si terrà a Castel Capuano, durante una notte di tregenda (19 Aprile…L’ultima arringa, di Bruno Pezone); leggiamo dell’antico monastero delle Benedettine, che sorgeva nel Vicolo di S.Arcangelo a Baiano, teatro di terribili fatti di libidine, sangue e sacrilegio (Il convento non esiste più, di Monica Zunica); stupiamoci di fronte a una incredibile “verità” riguardo le celebri Macchine Anatomiche realizzate dall’infernale Raimondo Di Sangro, Principe di Sansevero (La carrozza, di Giuseppe Cozzolino); struggiamoci l’anima con la vicenda, tragica e appassionante, di don Fabrizio Carafa e Maria D’Avalos (Nel nome dell’amore, di Simonetta Santamaria); assaporiamo i misteri del Monastero di Santa Chiara (I fantasmi del chiostro, di Luciana Scepi); riscopriamo il mito, prendendo a pretesto un episodio di cronaca nera, delle famigerate streghe campane, le Janare (Janare di famiglia, di Diana Lama)…
Questi sono solo alcuni esempi del materiale narrativo di quest’antologia, che ha il grande merito di essere completa, di non aver, praticamente, tralasciato alcuna delle sfaccettature magico/surreali, cabalistiche, esoteriche, leggendarie, che di epoca in epoca ne hanno cesellato il substrato cultural-popolare e hanno reso Napoli, paradossalmente, una città ancor più viva e ancor più vera…
(Recensione a cura di) Domenico Nigro
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