giovedì 16 dicembre 2010

Varney il vampiro - All’ombra del Vesuvio (di Thomas Preskett Prest e James Malcolm Rymer - Ed. Gargoyle Books)



Titolo: Varney il vampiro - All’ombra del Vesuvio
Autore: Thomas Preskett Prest e James Malcolm Rymer
Editore: Gargoyle Books
ISBN: 9788889541494
Pagine: 591
Prezzo: € 16,00


È un vampiro scatenato quello che imperversa nelle pagine di questo terzo e conclusivo volume della saga di Sir Varney; nessun altro succhia-sangue della letteratura ci entusiasma con tanta vivacità, con tanta inventiva e perseveranza nell’escogitare il suo ennesimo banchetto di sangue, l’ulteriore furto d’identità o la nuova maschera concepiti per servire i propri bisogni demoniaci e dar vita così a quel concatenarsi di racconti che fanno la peculiarità dell’opera stessa: un romanzo fiume scritto nel segno dei penny dreadfuls. L’introduzione di Mauro Boselli (l’autore di Dampyr) bene ci illumina sulle caratteristiche imposte e connaturate nella penny-letteratura; e proprio nella sua appassionata descrizione scopriamo come fosse inevitabile la comparsa di una moltitudine di personaggi e colpi di scena in uno stesso romanzo, e come il ripetersi degli agguati sanguinari di Varney il Vampiro dovessero tingersi di un notevole fervore immaginativo per non annoiare il lettore. Ci troviamo così di fronte a un capitolo conclusivo della saga che, salvo due o tre trame più corpose e complesse, si costruisce quasi come un’antologia di racconti di orrore gotico con uno stesso protagonista principale, finendo con il divertire, appassionare e disperdere immediatamente il maggiore timore di un qualunque lettore che si appresti a leggere un qualunque libro acquistato: quello di annoiarsi. Varney il vampiro comparirà di volta in volta nella vita di numerose famiglie, tutte impegnate nella conquista del proprio benessere, ciascuna in una città diversa di una diversa regione: e vorrà mettere queste stesse vite a soqquadro con i propri appetiti, i propri istinti predatori affiancati talvolta dal suo cinismo, talvolta dalla sua malinconia decadente, romantica e quasi suicida. E riuscirà talora a raggiungere ogni suo losco e necessario fine, così come gli capiterà invece spesso di essere costretto alla sua fuga dalla sua stessa fama oramai disseminata ovunque, e sempre quando ad un passo dalla conquista del proprio proposito. Giovani fanciulle predate nella notte in un bagno di sangue, matrimoni ottenuti e perduti; viaggi in lungo e in largo tra l’Inghilterra, Napoli, Venezia; resurrezioni multiple di Varney, omicidi con inseguimenti rocamboleschi: il capitolo conclusivo di Sir Varney diverte e sorprende regalandoci un finale del tutto imprevedibile, e non prima che dallo stesso protagonista ci venga raccontata la propria esistenza, e con essa sia svelato il perché della propria natura soggiogata dal conflitto interiore tra male e bene, tra la tensione ideale e morale e l’impulso di cui il vampirismo si fa metafora.

Gli autori: Inizialmente fu Thomas Preskett Prest - scrittore londinese cui si deve il romanzo Sweeney Todd, the Demon Barber of Fleet Street (che ha ispirato John Schlesinger e Tim Burton per i loro film sul barbiere cannibale, rispettivamente La bottega degli orrori di Sweeney Todd,1997 e Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street, 2008) a venire ritenuto autore di Varney il vampiro, in seguito, però, si fece il nome di James Malcolm Rymer, ingegnere civile che arrotondava i suoi introiti dedicandosi alla scrittura su commissione per l'editore Lloyd, da molti reputato più attendibile quanto a paternità dell'opera. Rymer probabilmente si spartiva, coordinandolo, il lavoro con altri vari scrittori rimasti ignoti, al punto che la redazione del testo sembra più provenire da una "scuola", o da una catena di montaggio, in cui il nome dell'autore rimane anonimo e non appare comunque di primaria importanza...
(Recensione a cura di) Bruno Maiorano

1 commento:

Anonimo ha detto...

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