martedì 19 gennaio 2010

Drag Me To Hell (di Sam Raimi)



“Drag me to Hell” è un film horror diretto da Sam Raimi, uscito nelle sale cinematografiche italiane l'11 settembre 2009.
La pellicola è stata presentata al festival di Cannes del 2009 nella sezione Proiezioni di Mezzanotte e segna il ritorno di Raimi al genere che lo ha consacrato (l'horror, per l'appunto).
L'idea di “Drag me to Hell” è nata nel lontano 1989 dalle menti di Sam e del fratello Ivan Raimi durante le riprese di “Darkman”, successivamente accantonata dal regista per dedicarsi ad altro.
La pellicola narra delle vicende di Christine Brown, giovane e fragile impiegata di una banca la quale si troverà a prendere una decisione difficile quando le si parerà davanti la vecchia signora Ganush. La donna infatti implora la giovane impiegata per ottenere una nuova proroga del prestito per il mutuo della casa ma Christine, che auspica una promozione, si vede quasi costretta a negare alla signora la proroga (spinta quasi dalle parole del suo capo che la invoglia ad essere più dura nelle sue decisioni). Da qui per Christine non ci sarà più tregua. Infatti, la Ganush, dedita alle Arti Oscure, la aspetta nel parcheggio della banca (dando vita a un'esilarante scena di pseudo inseguimento) e dapprima la aggredisce, sradicandola letteralmente dal sedile della macchina, e poi le scaglia contro una maledizione. La giovane non riesca a comprendere il senso dell'accaduto e in effetti si sente molto confusa. Al ritorno a casa si imbatterà nel negozio di un veggente al quale chiederà spiegazioni. Egli le dirà che qualcuno le ha lanciato una maledizione (invocando uno dei demoni più feroci,
ovvero Lamia) e che avrà all'incirca tre giorni per tentare di liberarsi dall'orribile fardello, altrimenti Christine andrà dritta all'Inferno.Da qui comincia la lotta per la vita della giovane, dando il via a un vertiginoso sali e scendi della pellicola, paragonabile quasi ai tanto amati roller coaster americani.
Il ritorno all'horror poteva essere un grande buco nell'acqua per Sam Raimi, dopo i profitti piuttosto elevati ottenuti dai vari “Spiderman” e quindi dopo il cambio di rotta (avvenuto in particolar modo dopo l'Armata delle Tenebre). Invece non è stato così. “Drag me to Hell”, infatti, è a mio avviso il film horror maggiormente riuscito per quanto riguarda il 2009 per diversi e molteplici aspetti.Innanzitutto per la trama, che riesce a tenere lo spettatore incollato alla poltrona in un saliscendi di ansia, terrore, comicità e scene al limite del grottesco (infatti non mancano copiosi spruzzi di sangue e liquami gastrici di diverso tipo) . In altre pellicole questo corollario di forma diversa avrebbe potuto annoiare o infastidire e invece Raimi (che ha puntato ad uno scopo ben preciso) ritorna al sui vecchio stile in modo impeccabile (con tanto di strizzatine d’occhio alle suo opere più famose tra le quali “La Casa 2” e la già citata “Armata delle tenebre”). In effetti, la cara Alison Lohman che interpreta Christine Brown, ben riesce ad incorporarsi al suo personaggio. Da fragile e quasi scialba persona che lotta per avere una promozione(di animo buono, ma che pur di passare ad un livello superiore, si vede costretta a far tacere la propria coscienza) alla trasformazione in donna che lotta per avere salva la vita e che non avrà più paura alcuna. Si pensi infatti ad una delle scene finali ambientata al cimitero, quando la Brown affronta da sola la salma della imperterrita signora Ganush ( che adora perseguitare la giovane anche da morta…) rischiando di perdere quasi la vita. Impeccabile oltretutto Lorna Raver che interpreta con maestria la vecchia gitana Sylvia Ganush (tra inseguimenti, maledizioni, e persecuzioni post-mortem) e Justin Long,che interpreta il fidanzato della Lohman e che è già una vecchia conoscenza dell'horror (vi ricordate il ragazzino protagonista di “Jeepers Creepers”?) Azzeccatissimi quindi anche gli effetti speciali e il montaggio veloce del sapiente Bob Murawski. In definitiva “Drag me to Hell” non è per niente un horror scontato e tende a virare verso lidi diversi rispetto agli horror europei di ultima generazione (più introspettivi e che non lasciano quasi spazio all'ironia). Di certo la pellicola non dispiacerà agli amanti dell'horror vecchio stampo e agli estimatori del caro Raimi che possono esultare al ritorno del maestro sui suoi 'vecchi passi'.
(Recensione a cura di) Kira Yagami/Susanna Angelino


Titolo originale: Drag Me to Hell
Lingua originale: inglese
Paese: USA
Anno: 2009
Durata: 99 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: horror
Regia: Sam Raimi
Sceneggiatura: Ivan Raimi, Sam Raimi
Produttore: Robert Tapert, Sam Raimi, Grant Curtis
Produttore esecutivo: Joe Drake, Nathan Kahane, Joseph Drake
Casa di produzione: Ghost House Pictures, Buckaroo Entertainment
Distribuzione (Italia): Universal Pictures
Interpreti e personaggi

* Alison Lohman: Christine
* Justin Long: Clay
* Lorna Raver: Mrs. Ganush
* David Paymer: Mr. Jack
* Dileep Rao: Rahm Jas
* Reggie Lee: Stu Rubin

Fotografia: Peter Deming
Montaggio: Bob Murawski
Musiche: Christopher Young
Premi:
* 2 Scream Awards 2009: Best Horror Movie e Best Scream-Play




4 commenti:

Valerio Bonante ha detto...

Eheheh ci sono riuscito ;) Il trailer di questo film mi ha davvero colpito... spero solo non sia un'ennesima delusione. Il nome di Sam Raimi fa presagire il meglio ma non si sa mai... ormai sono diventato molto scettico. Staremo a vedere, sperando non siano soldi buttati :D

Anonimo ha detto...

non lo sono, fidati;)

il boss (come mi chiamate voi adepti)... ha detto...

bellissimo!

Bigio ha detto...

"Drag Me To Hell" ha di particolare il suo essere molto "realistico". Mi spiego.
Non ha quel realismo horrorifico che molte pellicole degli ultimi periodi pretendono di avere. Ossia non esagera mai nel rendersi pauroso allo spettatore.
Il realismo di cui parlo è molto più semplice e basilare, è la realisticità con la quale Raimi narra una storia di due persone normalissime, innamorate e con i loro problemi quotidiani che viene interrotta da qualcosa di disturbante. In quel momento entra in scena l'horror, ma non prima. Drag Me to Hell può essere considerato, infatti, un horror a metà. Da un certo punto di vista è quello che spesso desideriamo guardando un film che tende ad essere noioso, che succeda qualcosa di veramente disturbante, in modo tale che il film prenda una rotta diversa dal solito e verta, in questo caso, a spaventarci.