mercoledì 3 febbraio 2010

LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO (di Jack Ketchum, Ed. Gargoyle Books)


Formato: hard cover
ISBN: 978-88-89541-37-1
Pubblicato: novembre 2009
Prezzo:€17,00


“Pensate di sapere cosa sia il dolore?”

New Jersey, 1958. Nel cuore dell’America rurale, in pieno maccartismo, periodo di Sospetto con la S maiuscola, e di caccia alle streghe comuniste. In un luogo, in un clima del genere, cresce, nel quasi totale disinteresse dei genitori (troppo presi da problemi e fallimenti di varia natura…), un gruppo di ragazzini. È estate, le scuole sono chiuse e i piccoli protagonisti di questa storia, tutti vicini di casa, passano il tempo vivendo alla giornata, inventandosi giochi tipici della loro età (quindi quasi tutti di natura sottilmente sadica e perversa). Cuore delle loro attività e centro d’incontro è la casa di Ruth Chandler, donna divorziata e disillusa, con tre figli da crescere: Donny, Willie e Woofer.
Ruth è una sorta di mito per i giovani protagonisti, la mamma ideale: permissiva e liberale, sboccata, divertente, provocante (anche dal punto di vista sessuale)…
Tutto sembra filare liscio come sempre, in quell’estate come tante altre, fino a quando, a casa Chandler, arrivano due nuove ragazze, le sorelle Meg e Susan Loughlin, nipoti alla lontana di Ruth. Le ragazze le vengono affidate in quanto Ruth risulta l’unica parente in vita, dopo lo spaventoso incidente stradale in cui entrambi i genitori di Meg e Susan hanno perso la vita, e che ha lasciato anche sui corpi delle due ragazze segni e cicatrici indelebili. Tutti i ragazzi del vicinato, compresi i figli di Ruth, guardano con sospetto e distacco le due nuove arrivate, per quanto queste si dimostrino delle coetanee deliziose, affabili, gentili e intelligenti. Soprattutto Meg, la più grande e la più bella, che conquista subito le attenzioni di David (l’Io narrante del romanzo), l’unico ragazzo che la tratta con simpatia. L’atteggiamento degli altri ragazzi è fortemente condizionato dall’avversione nutrita da Ruth nei confronti di Meg, che in lei pare vedere, in fiore, la donna che lei avrebbe voluto essere, con tutte le sue forze, e che invece non è mai stata. L’essere costrette a convivere sotto lo stesso tetto fa degradare lentamente la situazione e alimenta la terribile follia latente di Ruth, che coinvolgerà i suoi giovani amici in un gioco demoniaco di terrificanti sevizie e indicibili torture nei confronti della povera Meg, che dureranno mesi, nel più totale disinteresse della comunità e delle forze di polizia, che pure erano state messe sull’allerta dalla stessa Meg, quando ancora era in condizione di farlo… Meg, Icona di un Martirio aberrante senza precedenti in letteratura…

Ispirato a un episodio reale di cronaca nera americana, dotato di una struttura narrativa eccezionale, i primi 23 capitoli di questo incredibile romanzo di Ketchum sono solo il lunghissimo, indispensabile, tenebroso preambolo alla terrificante tempesta che sta per scatenarsi, l’equivalente degli enormi, nerissimi nuvolosi che si addensano all’orizzonte prima di uno spaventoso temporale. Tutti i profili dei personaggi vengono disegnati, a fosche tinte. Questi, già dall’inizio, non hanno alcuna similitudine con, per esempio, la Pattuglia Ciclista dei romanzi di Dan Simmons. Sono molto più vicini ai piccoli demoni de “Il Signore delle Mosche” di William Golding.
E così, quando ormai è chiaro che questo è, si, un romanzo di formazione, ma una formazione basata sulle regole dell’Inferno, quando tutte le circostanze sono state narrate, tutte le pedine schierate, quando ormai non c’è più spazio per la luce e la misericordia, ecco giungere il Tuono, secco e potente, improvviso, ad annunciare l’inizio della Tempesta. Capitolo 24, solo tre parole, agghiaccianti: “Accadde nel seminterrato.” Da questo momento in poi, e per le successive 147 pagine, imbottitevi di Maalox e preparate la vostra mente, il vostro stomaco, il vostro sistema emotivo a incassare la più incredibile, assurda, devastante dose di violenza letteraria che abbiate mai avuto modo di leggere. Preparatevi a soffrire atrocemente con Meg, ma anche a (si, questa affermazione è blasfema…) a godere di quella violenza: impercettibilmente, e cercherete di negarlo a voi stessi, ma sarà così, perché questo Demonio che risponde allo pseudonimo di Jack Ketchum (il suo vero nome è Dallas Mayr) sarà capace di farvi calare, vostro malgrado, nelle menti e nelle pulsioni dei Mostri, così come nella sofferenza inaudita di un giovane corpo orrendamente profanato e martirizzato.
Pensate di sapere cosa sia il dolore? No, voi non sapete un cazzo…
(Recensione a cura di) Domenico Nigro

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